Pronto a calcare ogni strada possibile, Netflix sta, di recente, proponendo nuove miniserie e, tra queste, anche Le combattenti. Disponibile sulla piattaforma di streaming dal 19 gennaio, Le combattenti racconta la storia di quattro donne, completamente diverse sotto tutti i punti di vista, che provano, a loro modo, a combattere una guerra fin troppo grande.
8 episodi di 50 minuti per raccontare la prima guerra mondiale sotto un altro punto di vista: quello di chi resta a casa. Quattro attrici e quattro volti perfetti e precisi: Audrey Fleurot (nota ai più come la detective geniale Morgane), Julie de Bona, Camille Lou e Sofia Essaïdi sono le protagoniste indiscusse di questo dramma francese.
Le combattenti: la sinossi della miniserie Netflix
Francia, 1914. Mentre le truppe tedesche avanzano e gli uomini partono per il fronte, quattro donne si trovano a gestire le conseguenze catastrofiche della guerra a casa propria. (Fonte: Netflix)
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4 valorose combattenti
12 settembre 1914. Un mese dopo, la Francia entra in guerra.
Così inizia la storia di quattro donne. Marguerite, Caroline, Agnès e Suzanne (Jeanne) sono così diverse e così lontane eppure così uguali e vicine. La prima è una prostituta, accusata di essere una spia. Stravagante (come il personaggio più noto della Fleurot), Marguerite passa da un bordello all’altro in cerca di qualcosa, o meglio di qualcuno, del quale apprendiamo solo in un secondo momento, carpendo informazioni a destra e manca.
Caroline, rimasta sola dopo che il marito si è recato al fronte, si ritrova a dirigere la fabbrica di famiglia, ma è osteggiata dalla suocera e dal cognato.
Agnès è una madre superiora che si ritrova il proprio convento riempito di uomini feriti in guerra. Fa quello che può per tentare di allestire una sorta di ospedale, grazie anche all’aiuto del dottore maggiore Joseph, ma vede presto vacillare le proprie certezze.
E, infine, c’è Suzanne che, preso in prestito il nome di Jeanne, una giovane donna che l’ha aiutata negli spostamenti, si ritrova faccia a faccia con i disastri e gli orrori della guerra e, in quanto infermiera in fuga, si sente ancor più in dovere di dare un mano.
La recensione de Le combattenti su Netflix
Una buona miniserie che, sfruttando la diversità delle interpreti e dei personaggi, favorisce un approccio diverso dal solito alla vicenda.
Sono quattro i punti di vista secondo i quali poter vedere e valutare gli eventi. Una guerra diversa non solo perché vista al femminile. È, però, altrettanto vero che storie di questo genere sono già state narrate e che di film e serie che affrontano l’argomento ne è colma anche la piattaforma stessa.
Ciononostante Le combattenti sembra approfittare della modalità miniserie per approfondire maggiormente alcuni aspetti. Uno su tutti quello di crescita dei personaggi.
Tra storia, dramma e vicissitudini di personaggi e comprimari ciò che viene presentato dalla miniserie è uno spaccato della Francia (e non solo) durante la prima guerra mondiale. E tutte le conseguenze che sono scaturite da uno scontro che nessuno avrebbe mai immaginato essere di quella portata.
La guerra e le sue conseguenze
La prima guerra mondiale, in questa miniserie, riesce a essere la protagonista indiscussa e, contemporaneamente, a rimanere nelle retrovie. Tutte le problematiche delle protagoniste derivano proprio dal conflitto. Anche i dubbi sulle proprie scelte di vita arrivano a fare capolino proprio nel momento in cui si consuma la guerra.
Una guerra che, poi, non si vede mai, ma rimane sempre sullo sfondo di ogni azione e decisione, positiva o negativa che sia, presa dalle protagoniste. Influenzate e portate a compiere gesti e scelte che non avrebbero mai pensato di fare, le quattro donne sono pilotate dalla guerra (e non solo), come dei burattini.
Quattro visioni contrapposte della guerra da tenere in considerazione e da non disperdere, ma che non tolgono, né tantomeno aggiungono, materiale a ciò che è stato già ampiamente sviluppato.
Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli