E’ scontro di civilità! ‘Profeti’ il nuovo film con Jasmine Trinca
Medio oriente, donne, diritti, guerra, Islam, conversione. Sono solo alcuni dei temi che il saldo film di Cremonini, dopo 'Sulla mia pelle', tocca ora "sulla loro pelle". Si perché l'occidente ha la vanagloriosa presunzione di girarsi dall'altra parte e pensare che sia sempre colpa degli altri se esiste il dolore di un popolo, la tortura, il male.
Profeti, il nuovo film di Alessio Cremonini, vincitore del David di Donatello come Miglior regista esordiente per Sulla mia pelle, arriverà al cinema dal 26 gennaio.
Presentato in anteprima al Noir In Festival di Milano, ha vinto il Black Panther Award 2022 – Menzione speciale della giuria
La locandina
La sinossi di ‘Profeti’
Profeti è la storia del confronto tra Sara (Jasmine Trinca), una giornalista italiana andata in Medio Oriente per raccontare la guerra dello Stato Islamico, e Nur (Isabella Nefar), una foreign fighter radicalizzata a Londra che ha sposato un miliziano e ora vive nel Califfato. Sara viene rapita dall’Isis e in quanto donna, in quanto essere inferiore che ha dignità solo se sottomessa al maschio, non può stare in una prigione dove sono presenti anche degli uomini.
Per questo motivo viene data in custodia ad una sua “pari”: ad una donna. Nur diventa la sua carceriera. La casa di Nur, la sua prigione. E sarà proprio quella casa nel mezzo di un campo di addestramento dello Stato Islamico il luogo dove Sara e Nur si confronteranno. Un confronto quasi impossibile che si trasforma in guerra psicologica mentre attorno scoppiano le bombe e i nemici vengono bruciati vivi per vendetta. Un confronto fatto di silenzi, di sottili ricatti, e dal progressivo tentativo di Nur di convertire Sara.
Il trailer
Il parere
Azione – reazione, dicevano i futuristi. E così pare essere anche in ‘Profeti’
Dopo aver raccontato in Sulla mia pelle, le intense vicende di Stefano Cucchi, Alessio Cremonini si confronta con temi altrettanto attuali e scambio di riflessioni tra occidente e oriente. La prigionia, i diritti delle donne, il Medio Oriente, la religione, la conversione forzata, sindrome di Stoccolma, il regista presenta un dibattito e lo fa bene. Senza presa di posizione. Con imparzialità. Obiettivo in assetto documentario. La lentezza di riprese e azione è causticamente necessaria per far riflettere, letteralmente per “fermare” lo spettatore e il suo sguardo monoculare su tematiche oscure, non note, spesso nascoste, come polvere sotto il tappeto. Sorvolare leggiadri spesso conviene a chi preferisce non accusare o empatizzare il dolore altrui. E fa comodo, molto comodo.
Il film aiuta a capire, a non giudicare, a temere le dinamiche guerrafondaie occidentali e a valutare con la stessa moneta il peso di un cadavere. Sia esso ad est o ad ovest del pianeta, la sua perdita vale uguale. Poiché, ormai lo sappiamo, se nell’altra sponda del Mediterraneo inizia un incendio poi le fiamme arrivano anche da noi.
La parola al regista
«Sono questi i temi della mia indagine: lo strumento è il cinema. Un cinema inteso come “viaggio” che svela storie, che percorre strade poco battute. E’ un cinema politico. Sa essere radicale ed essenziale» – ha dichiarato Cremonini – «Un film su due donne occidentali che hanno fatto scelte diametralmente opposte. Sara, una giornalista italiana rapita dall’Isis durante un reportage di guerra in Siria, e Nur che la tiene prigioniera per mesi in una casa costruita in un campo di addestramento dello Stato Islamico. Quello che il cinema può e deve fare, è mettere in scena la vicenda di Sara e Nur senza manicheismi o semplificazioni retoriche. Questa storia, infatti, non soltanto è metafora di quello che accade in molte parti del Medio Oriente, ma ci riguarda da vicino».
Il film inizia con le parole di una combattente curda intervistata da Sara, la giornalista italiana interpretata da Jasmine Trinca: «Combatto per i curdi, per la libertà e per le donne. In Medio Oriente, se sei una donna, devi imparare a difenderti il prima possibile. Qui, la maggior parte dei regimi è basata sulla sottomissione, sull’oppressione delle donne. È per questo che le uniche persone che possono cambiare questa mentalità sono le donne», parole che portano subito la mente quanto sta accadendo in Iran.
Le protagoniste
Il lungometraggio con protagonista Jasmine Trinca – due volte David di Donatello come Migliore attrice e Premio Un Certain Regard per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes – una sorprendente Isabella Nefar e Ziad Bakri. Entrambe le protagoniste sono ben dirette e credibili. I ruoli con molti silenzi si incrociano e fondono. L’intensità di sguardi, movenze e dialoghi rende ulteriormente visibile la pellicola.
La produzione
Una produzione Cinemaundici e Lucky Red con Rai Cinema in collaborazione con Sky Cinema. Distribuzione internazionale True Colours.
'Profeti'
Anno: 2023
Durata: 109'
Distribuzione: Lucky Red
Genere: Drammatico
Nazionalita: Italia
Regia: Alessio Cremonini
Data di uscita: 26-January-2023
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