Componente chiave del Festival di Berlino, la Berlinale Series 2023 accoglierà gli italiani “The Good Mothers“, i norvegesi “Arkitekten” e “Dahaad”, storia di un poliziotto donna che affronta la misoginia e la società tradizionale indiana mentre insegue anche un possibile serial killer.
Saranno mostrati anche “Why Try to Change Me Now” e “Agent”, la risposta danese al successo francese, insieme all’australiano “Bad Behavior” e al dramma di HBO Max “Spy / Master”, tutti in lizza per il nuovo Berlinale Series Award. L’eco-thriller già annunciato “The Swarm” debutterà fuori concorso.
L’India debutta alla Berlinale Series con Excel, ‘Dahaad‘ di Tiger Baby.
Tuttavia, film come “The Swarm”, che descrive la lotta contro un nemico sconosciuto che vive nel mare – prodotto esecutivamente dal vincitore del premio Emmy Frank Doelger e pronto ad aprire la sezione – e “Spy / Master” sono destinati a portare il brivido.
È davvero un grande spettacolo che HBO ci sta portando. Ha immagini incredibili e una recitazione fantastica. Quest’anno non ci stiamo concentrando sui drammi storici, ma questo ci è sembrato molto rilevante oggi. La gente lo avrebbe guardato in modo diverso prima che la Russia invadesse l’Ucraina”.
Mentre la tendenza dei giovani adulti si è spostata di nuovo verso le emittenti che cercano di riconquistare il loro pubblico, dice Fidel,il cambiamento climatico, le visioni future e gli incubi sono un altro grande tema, con le miniserie di quattro episodi “Arkitekten” e “Dome 16”.
Anche le politiche di genere rimangono rilevanti, con molti generi familiari che emergono con un tocco femminile.
“In ‘Dahaad’, l’ispettore di polizia con le tonalità fredde e le battute, in sella a una motocicletta, è una donna. In “Arkitekten”, è la protagonista femminile che cerca il successo e non ha paura del tradimento. Otto anni fa, sarebbe stato un uomo”, dice Fidel.
“È una grande storia, perché dice molto sulla società indiana e affronta tutte queste questioni complicate, compresi i sentimenti anti-musulmani”.
“Avere la classica storia di mafia girata concentrandosi sulle donne è semplice ed intelligente. Gli streamer sono davvero forti quest’anno”, osserva Fidel.
Infine, in “Why Try to Change Me Now” – la “super arthouse experience” della Berlinale Series e il suo primo titolo cinese – un giovane poliziotto partecipa a un’indagine che lo porterà a un vecchio amico d’infanzia. Il suo regista, Dalei Zhang, è già stato premiato a Berlino per il suo corto del 2020 “Day is Done“.
Lo spettacolo è un adattamento della novella di Shuang Xuetao “Mosè sulla pianura”.
“Agent”, un’altra versione del fenomeno francese “Call My Agent!”, e il canadese “À propos d’Antoine“, una dramedy su una donna che incontra l’uomo dei suoi sogni, e poi la sua famiglia disfunzionale, alleggeriscono il Panorama.