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‘Confessioni di un assassino’ il racconto pulp e biografico di un killer fuori dagli schemi

Ispirato a una storia vera, un biopic coinvolgente su un insospettabile sicario del Quebec

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Confessioni di un assassino

Confessioni di un assassino su Chili.

Gerard fin da piccolo ha subito il rifiuto della madre. Gerard, da grande, è un sicario che ha commesso 28 omicidi in 25 anni. Sua madre lo ha sempre maltrattato, non gli ha mai dato affetto, ma solo disapprovazione e disgusto. Nonostante il rifiuto, forse aiutato dal padre che almeno lo difendeva, riesce a stare al mondo. Non senza uccidere però. Lo fa su commissione, si definisce un soldato.

Su Chili Confessioni di un assassino è la pellicola interpretata e diretta da Luc Picard, ispirata alla storia vera di Gérald Gallant, un sicario al soldo delle bande di motociclisti del Quebec che, dalla fine degli anni ‘70, ha commesso 28 omicidi dichiarati, ma, a detta di alcuni, più di 30, oltre a dodici tentati omicidi riconosciuti. Arrestato nel 2006 a Bruxelles, è stato condannato all’ergastolo.

Confessioni di un assassino: uno degli assassini più prolifici della storia

Con Confessioni di un assassino siamo al cospetto di uno degli assassini su commissione più prolifici della storia, che tra l’altro vede le sue vicissitudini in epoca recente. Un uomo apparentemente normale, tanto spietato quanto fragile. Gallant agiva per criminali del Quebec che desideravano eliminare gli antagonisti più pericolosi. Viene da chiedersi come abbia fatto a sopravvivere a tutti i malavitosi e boss che gli giravano intorno e a sfuggire alla polizia per così tanto tempo. Confessioni di un assassino ci fornisce delle risposte, con il sicario stesso che racconta vari aspetti della propria vita.

Nel film di Picard il narratore è lo stesso personaggio di Gérald Gallant, che ci racconta la vita privata e la sua professione di sicario. La pellicola, dalla sua, ha il consueto fascino delle storie di assassini. Quella del killer Gérald Gallant si aggiunge alla lunga serie di criminali che vedono la loro vita trasposta al cinema. Questa volta, però, siamo dinanzi non tanto a un thriller o a un giallo, neanche troppo a un poliziesco, ma proprio, per l’approccio scelto, anche e non solo per la voce narrante, a una sorta di biopic dai toni pulp.

Il film riesce a creare un personaggio pieno di contraddizioni e fuori dagli standard, un uomo discreto e al contempo uno spietato killer

Il film portato al cinema da Picard, il cui titolo originale è Confessions, che prende largo spunto dal libro di Eric Thibault e Félix Séguin pubblicato nel 2015 e intitolato Gallant: Confessions d’un tueur à gages, ha il pregio di caratterizzare un personaggio fuori dagli schemi in modo convincente.

Alla base del progetto c’è Gérald Gallant che è certamente una personalità affascinante da raccontare in un film. Fuori dai tracciati comuni era semplice, sembrava un impiegato con tutti i complessi del caso, come la balbuzie, ma invece era un killer. Andava in giro in bici nel suo piccolo centro, faceva una vita normale, umile, con una moglie religiosa. Educato, affabile, ma anche incantatore. Una serie di elementi più che interessanti per un personaggio da portare in scena. Non ha i tratti che normalmente caratterizzano un sicario.

Confessioni di un assassino: la leva di un film tra pulp e biopic

Il registro del racconto e della storia avanza secondo le sequenze classiche del poliziesco occidentale e quello quasi dissacrante delle commedie poliziottesche anni ’70. Aiuta anche la rappresentazione del protagonista, un personaggio quasi goffo e bizzarro per essere un sicario. Il tono è così, va oltre il consueto immaginario, non vuole essere mai troppo tetro, ma talvolta, pur senza tradire il drama, diventa quasi divertito.

Le scorribande pulp alla Guy Ritchie lasciano tollerare l’opera, anche se in qualche occasione ci troviamo al cospetto di elementi misuratamente caricaturali. Le sequenze al passato sulla madre e i parenti di Gérald, i travestimenti e le messe in posa dei personaggi della banda per cui principalmente ha lavorato Gallant, sono tutti a loro modo evidenziati, ma credibili. Così anche i costumi e le acconciature (la ricostruzione dell’epoca) sono più cha mai funzionali all’efficacia dell’opera. Il Quebec ha un substrato malavitoso “archetipico” che ha poco da invidiare ad altri luoghi ben più usuali dei crime movie del vicino cinema a stelle e strisce che tutti conosciamo.

Un assassino su commissione stravagante

Confessioni di un assassino non avrà un titolo così originale nella versione italiana, viste le svariate pellicole anche famose quasi omonime, ma si propone come un film che ha più di un pregio, sicuramente a livello di contenuto, non banale e avvincente. Potremmo dare un plauso a Luc Picard, nella doppia veste di director e attore principale, che, anche coadiuvato da un interessante cast, senza dubbio ha dato una bella consistenza, sia davanti che dietro la macchina da presa, a un progetto da lui voluto fortemente, che si posiziona in modo rispettabile e piacevolmente stravagante nel panorama di genere.

Confessioni di un assassino

  • Anno: 2022
  • Durata: 109'
  • Distribuzione: Les Films Opale
  • Genere: Drama, Biopic
  • Nazionalita: Canada
  • Regia: Luc Picard
  • Data di uscita: 08-November-2022

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