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‘NEZOUH – Il buco nel cielo’ Una favola dolceamara ambientata a Damasco

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Il trailer italiano di NEZOUH – il buco nel cielo, la favola dolceamara ambientata a Damasco in arrivo nei cinema il 12 gennaio.

Vincitore del Premio degli Spettatori – Armany Beauty alla Mostra del Cinema di Venezia e del Premio Diritti Umani Amnesty International al MedFilm Festival 2022, il film è diretto da  Soudade Kaadan. 

Un racconto universale ricco di realismo magico che fonde la fiaba con il dramma della vita reale sullo sfondo del conflitto siriano, dove la speranza dà luce a una famiglia di Damasco alle prese con l’inevitabile cambiamento sociale e culturale.

NEZOUH in arabo significa “spostamento di acqua, persone e cose”, e la protagonista di questo fluire verso un altrove incerto è una famiglia siriana composta dall’adolescente Zeina e dai genitori Hala e Motaz. Quando una granata provoca uno squarcio nel tetto dell’appartamento in cui vivono, la famiglia si troverà a dover prendere una decisione importantissima per tutti i suoi componenti: restare o lasciarsi tutto alle spalle per iniziare una vita da rifugiati. 

L’esordiente Hala Zein è Zeina. Con lei  Kinda Allousch è sua madre Hala e Samir al-Masri nel ruolo del padre Motaz. Con loro Nizar Alani e Darina Al Joundi. 

La trama

Quando una granata provoca uno squarcio nel tetto dell’appartamento in cui vivono a Damasco la quattordicenne Zeina e i genitori, l’intera famiglia si trova improvvisamente esposta al mondo esterno.
Un giorno, un ragazzo che vive nelle vicinanze cala una corda attraverso l’apertura nel tetto e così Zeina può vivere il primo assaggio di libertà. Mentre il padre è determinato a rimanere nella città assediata per non diventare uno sfollato, questa nuova finestra apre un mondo inimmaginabile di possibilità a lei e alla madre, che ora si trovano di fronte al dilemma se restare o fuggire.

La clip di NEZOUH – il buco nel cielo

NEZOUH – il buco nel cielo, il trailer 

Il film è stato presentato a diversi Festival come la Mostra del Cinema di Venezia, BFI London Film Festival, Busan International Film Festival e il Tokio International Film Festival.
Distribuito da Officine UBU, è prodotto da Yu-Fai Suen, Soudade Kaadan e Marc Bordure.
Scritto e diretto dalla regista siriana Soudade Kaadan, vede la fotografia di Helene Louvart, il montaggio della Kaadan con Nelly Quettier, la scenografia di Osman Ozcan e Selin Sozen ai costumi.

Leggi la recensione di Taxidrivers 

Soudade Kaadan, nata nel 1979 in Francia, ha studiato critica teatrale all’Istituto superiore di arti drammatiche in Siria e regia alla Saint Joseph University (IESAV) in Libano.
Il suo esordio è nel 2008 con il documentario Two cities and a prison, a cui segue Damascus roof and a tales of Paradise.
Il suo primo film è The Day I Lost my Shadow, premiato con il Leone del Futuro per il miglior debutto al Festival di Venezia 2018 e con il premio della giuria per la regia al LA Film Festival, ed è stato proiettato in vari festival tra cui TIFF, BFI London, Busan e IFFR. Nel 2019 realizza il corto Azizacon cui vince il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival nel 2019.

 

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