Dal 5 gennaio sul portale per cinefili MUBI è disponibile Estate 1993, apprezzatissimo esordio nel lungometraggio della regista catalana Carla Simón, premiata a Berlino per il miglior esordio.
La Simón ha successivamente presentato alla Berlinale 2022 in Concorso Alcarràs – L’ultimo raccolto, che si è aggiudicato l’Orso D’Oro come miglior film.
Dalla città alla campagna nell’estate catalana del 1993
Nell’estate del 1993 la piccola Frida lascia Barcellona e l’affetto dei nonni, per andare a vivere in campagna con gli zii, che hanno deciso di adottarla a seguito della morte della madre per malattia.
Nella sua nuova casa, la piccola dovrà confrontarsi con una realtà per lei completamente nuova, fatta innanzi tutto di un ambiente rustico che le ispira una cauta diffidenza.
Ma anche di animali da cortile che le incutono timore, e di persone da trattare con cautela, come una cuginetta più piccola che ora si sta trasformando in sua sorella e alla quale Frida vuole impartire precise regole per una più tranquilla convivenza.

Dall’altro lato seguiamo la coppia di zii amorevoli diventare poco per volta genitori, trasformando la propria predisposizione verso un gesto nato come spontaneo e dettato da ragioni di cuore, in un comportamento concreto.
Un gesto d’amore necessario, in grado di affrontare anche i momenti più difficili e meno gradevoli che quella convivenza forzata può suggerire a un minore sballottato. In preda ad ansie e gelosie che fanno parte di una normale e comprensibile reazione, come presa d’atto di quel particolare momento di confusione emozionale.
Estate 1993 – la recensione
Carla Simón, al suo debutto in regia in un film piccolo, ma carico di emozioni sincere che lo hanno fatto emergere come titolo in lizza per rappresentare la Spagna all’assegnazione degli Oscar al miglior film straniero del 2018, parla di cose che ben conosce, essendo questa vicenda tratta da esperienza altamente autobiografiche.

Il realismo che si snoda già dai piccoli, apparentemente insignificanti gesti, e la capacità della regista di far emergere da attori così giovani la forza dei sentimenti spesso oltre i gesti istintivi che animano i protagonisti della vicenda, costituisce la vera forza di un film.
Estate 1993 è un’opera che riesce a sfoderare, seppur sottotono e poco per volta, tutta la sua potenza e la sua incisività, nello scandire la nascita di una intesa necessaria a creare i presupposti per una ricostituita, nuova e armonica famiglia, di fatto come nei sentimenti.