Quali sono i peggiori film del 2022 secondo la rivista Variety? Si avvicina la fine dell’anno ed è tempo di bilanci. Prima di decretare il meglio del cinema che questo anno ci ha offerto diamo uno sguardo anche a ciò che il Panorama internazionale ha ‘bocciato’ nonostante il successo (o meno) riscontrato in sala o streaming.
Un film definito orribile e noioso. Il fiasco di David O. Russell non si riesce a definire.
Ambientato in un’America del 1930 che sembra essere sotto vetro, “Amsterdam” mostra Christian Bale, Washington e Margot Robbie in un poco convincente triangolo amoroso ( la vera trama riguarda un tentativo di presa del potere fascista realmente accaduto).
Un sequel animato spremuto fino all’estremo e ormai senza vita. Il quinto capitolo della serie “Cattivissimo Me” sembra il 105°. Gru viene presentato qui come un bambino di 11 anni che sogna di diventare un supercattivo … Ma è tutto qui. La storia è priva di impeto e sorprese e manca il ‘fattore ascesa’. Prevedibile.
Anche Guadagnino nella lista nera di Variety. Definita un YA-road-movie-meets-fashion-show, la pellicola con TimothéeChalamet e Taylor Russell nei panni di due cannibali, che non sono zombie, ( simpatici! e sexy! e noiosi!), ha debuttato alla Mostra del Cinema di Venezia come una sorta di novello “Twilight” ma il pubblico ha scoperto che per due ore e 10 minuti nonsuccede quasi nulla. Critica feroce al film: abbiamo più tempo per ammirare i buchi oversize nei jeans di Chalamet che rivelano una serie di ossa quasi nude come la sceneggiatura.
La pellicola è definita un inutile remake da uno dei peggiori film di Stephen King degli anni ’80.
Dunque perchè rifare un film già considerato pessimo? Per dimostrare che puoi farne una versione ancora peggiore. Una nuova versione sovraccarica di colpi di scena molto essenziali e poco approfonditi. I set esplodono in fiamme oltremisura, ma il film non prende mai fuoco.
George Miller è un regista visionario quando realizza film come “Mad Max”. Qui siamo dinanzi ad un grandioso adattamento vuoto di un racconto breve di A.S. Byatt. Una favola a più livelli che viaggia nel tempo in cui Tilda Swinton interpreta un “narratore” represso e Idris Elba è l’allegro ‘genio’ che esaudisce i suoi tre desideri.
Interpretare una star iconica come Marilyn Monroe non è un compito facile, quindi il casting sarebbe sempre stato un problema per l’adattamento di Andrew Dominik del romanzo di Joyce Carol Oates. Variety promuove Ana de Armas ma boccia la pellicola e la visione unidimensionale del regista di Marilyn, che riduce questa donna allo status di vittima e rende il ruolo superficiale.
Ancora più osteggiato è il modo in cui Dominik costruisce la sua interpretazione attorno a famose immagini della star creando un ritratto brutto e ingeneroso. su Netflix.
Bigbug
Al suo meglio (di solito in coppia con il co-regista di “Delicatessen” Marc Caro), l’autore di “Amélie” Jean-Pierre Jeunet realizza in genere film luminosi e brillanti . “Bigbug” rappresenta ciò che accade quando quella formula va in cortocircuito, sottoponendo il pubblico solo a chiacchiere e rumore senza spessore emotivo.
Una commedia poco divertente che si svolge quasi interamente in una casa di periferia gestita da robot. Le porte automatiche si sono inceppate, intrappolandoci in casa con una serie di personaggi insopportabili, che sarebbero spiacevoli in qualsiasi circostanza.
Joseph Kosinski è capace di creare risultati strabilianti (“Top Gun: Maverick”), ma qui fallisce.
Non gli riesce di adattare la satira della sperimentazione medica di George Saunders. La storia originale del New Yorker ha un tono molto complicato. Kosinski interpreta erroneamente Chris Hemsworth come lo scienziato pazzo e ambienta quello che avrebbe dovuto essere un indie di basso profilo in quello che sembra il covo di un cattivo di Bond.
355
Un cast da sogno di grandi talenti femminili – tra cui Penélope Cruz, Lupita Nyong’o e Jessica Chastain – si è unito per dimostrare che i film di spionaggio non sono esclusivamente un gioco per ragazzi. Non sono stati i primi a provarci (“Il regista de La Femme Nikita” Luc Besson ha passato tutta la sua carriera a dimostrarlo), ma hanno avuto la sfortuna di affidarsi a Simon Kinberg per la regia. Un risultato definito ridicolmente falso, pantomima dell’ action movie al femminile.