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Le migliori fiction Rai del 2022

Dal film drammatico 'Esterno Notte' di Marco Bellocchio alla leggerezza di Mina Settembre. Dalla docufiction su Letizia Battaglia al piglio di Imma Tataranni. E poi 'L'amica geniale' e altro ancora

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L'amica geniale

 

In questa carrellata delle serie tv proposte dalla Rai nel 2022, non abbiamo nessuna pretesa di stilare una graduatoria di merito, valida per tutti, come dicevamo già lo scorso anno per quelle del 2021. Tuttavia, se si vuole seguire un minimo di criterio, allora, sì, diciamo che si va in ordine di preferenza, almeno da parte di chi scrive.

Esterno notte di Marco Bellocchio

Il più bel regalo che il Maestro Bellocchio abbia potuto fare al pubblico che non può frequentare il cinema facilmente. Il film è stato proiettato in sala diviso in due parti,  tre serate in tv, e poi su RaiPlay per la visione completa. Noi, privilegio della stampa, abbiamo avuto la fortuna di vederlo integralmente al cinema: cinque ore e mezza continuate, con solo mezz’ora di pausa per mangiare. Eppure, neppure un attimo di stanchezza, o calo di tensione.

Rispetto a Buongiorno Notte di quasi vent’anni fa, la figura di Moro (Fabrizio Gifuni), che compare già nelle prime scene, fino all’ultima, è al centro della narrazione.

“In questo secondo adattamento di Bellocchio, Aldo Moro, sia quando è presente che quando non è in scena, si distingue per la sua candida umanità, la sacrosanta voglia di vivere, la tenacia ad affrontare il suo calvario”.

Per la recensione completa:

‘Esterno Notte’: su Rai Uno un magnifico Bellocchio – Taxidrivers.it

Esterno notte è stato prodotto da The Apartment, Kavac Film, Rai Fiction, Arte France Cinéma. Distribuito in Italia da Lucky Red.

L’amica geniale Terza stagione di Daniele Luchetti

In attesa della quarta parte, nella quale le due attrici protagoniste, Margherita Mazzucco e Gaia Giraci, saranno sostituite da interpreti più adulte, si possono rivedere su RaiPlay le prime tre stagioni. In questa terza, Storia di chi fugge e di chi resta, il regista non è più Saverio Costanzo (alcuni episodi della seconda sono stati diretti da Alice Rohrwacher), bensì Daniele Luchetti.

Le migliori fiction Rai del 2022La scansione della quadrilogia segue la stessa dei romanzi di Elena Ferrante. Se nel primo e nel secondo volume, e della fiction, abbiamo seguito Lila e Lenù nello sfondo del rione, bambine adolescenti e giovani adulte, ora i loro destini sembrano essersi di molto separati. Lila, sfruttatissima in fabbrica, prende coscienza dei suoi diritti; Lenù, ormai scrittrice affermata, sposata con due bambine, è insoddisfatta del matrimonio.

Lenù non può non tornare a Napoli, per la consapevolezza di un affetto ineludibile, di un processo identificativo non ancora compiuto, e che non può precisarsi senza la presenza dell’altra. “Ma Lila sapeva bene come tirarmi dentro alle sue cose. E io non ero capace di resistere: da un lato dicevo basta, dall’altro mi deprimevo all’idea di non essere parte della sua vita, del suo modo d’inventarsela” (Da Storia del nuovo cognome: Elena Ferrante).

Scrive Gianlorenzo Franzì, sulle pagine di Taxidrivers:

È un lavoro in sottrazione, quello di Luchetti, che preferisce far parlare le azioni con i personaggi continuamente a confronto con la realtà: ed ecco che dal magma ribollente emerge allora la libertà femminile, la contestazione studentesca, la lotta operaia. È così che esce fuori un piccolo capolavoro: di scrittura, di riscrittura e di interpretazione.

Per la recensione completa:

Storia Di Chi Fugge e Di chi Resta: la recensione della 3 stagione di L’Amica Geniale – Taxidrivers.it

L’amica geniale è stata prodotta da Wildside, Fandango e The Apartment con Umedia e Mowe, per Rai Ficion, HBO e TIMvision.  Distribuita da Fremantle.

Doc-Nelle tue mani di Beniamino Catena e Giacomo Martelli

È cambiata la regia tra la prima e la seconda stagione, passando da Jan Maria Michelini e Ciro Visco a Beniamino Catena e Giacomo Martelli. Ma gli ascolti di Doc-Nelle tue mani non ne hanno risentito; anzi, forse è stata la serie Rai più seguita del 2021 e 2022.

Le migliori fiction Rai del 2022

Luca Argentero e Matilde Gioli in ‘Doc-Nelle tue mani’

Doc rientra a pieno diritto nel genere del medical-drama, intrecciando sapientemente le storie personali dei personaggi, le loro relazioni e i loro caratteri ai casi trattati in ogni episodio, con un filo che lega gli eventi e si dipana soltanto alla fine.

Noi ne abbiamo scritto durante la prima e la seconda stagione:

Tutti i personaggi hanno le loro rivalse, le loro ombre, e ciascuno una questione sospesa; le vicissitudini delle loro vite e delle loro anime fanno sì che, insieme all’impatto con la morte e la malattia, l’effetto emozionale raddoppi, si amplifichi.

La recensione completa della prima stagione:

DOC- NELLE TUE MANI: la recensione della fiction con Luca Argentero – Taxidrivers.it

“Doc-nelle tue mani sa giocare con gli elementi del genere, in maniera semplice e sincera: un buon lavoro di scrittura e di regia, con intrecci credibili che tengono alta la tensione”.

La recensione completa della seconda stagione:

‘Doc-nelle tue mani 2’ la seconda stagione della serie più attesa di Rai Uno – Taxidrivers.it

Doc-nelle tue mani è stato prodotto da Rai Fiction e Lux Vide.

Solo per passione: Letizia Battaglia fotografa Mini-serie di Roberto Andò

Credibilissima Isabella Ragonese in questo ruolo, accompagnata da altri interpreti delle persone importanti nella vita e nel lavoro di Letizia Battaglia. Da Fausto Rossi Alesi (Vittorio Nisticò, direttore del giornale L’Ora) ad Anna Bonaiuto (Giuliana Saladino, giornalista de L’Ora, molto impegnata nel sociale), e Roberta Caronia (l’amica Marilù, sempre al suo fianco in un rapporto di calore e sorellanza).

Letizia Battaglia è sì la storia di una fotografa di fama internazionale, ma anche di una donna senza opportunità, emancipata dal padre autoritario prima, dal marito reazionario poi, che non capiva il suo desiderio di studiare, esprimersi, essere libera.

Un racconto lineare che segue il suo processo di rinascita, la relazione con Franco Zecchin, il  desiderio di cambiare il mondo con la fotografia, ma anche con l’impegno politico.

Eppure la definizione di fotografa antimafia le stava stretta e riprendere solo cadaveri (tanti nello stesso giorno!) non faceva bene alla sua salute. È bene invece che la fiction ci abbia raccontato anche questo: l’impegno politico di Letizia con i verdi a Palermo e soprattutto i suoi scatti ai bambini, alla loro innocenza. Non avrebbero mai potuto compensare l’orrore di due decenni di cadaveri, ma dare qualche momento di sollievo, almeno quello, sì.”

Per la recensione completa

‘Solo per passione-Letizia Battaglia fotografa’ recensione della serie tv – Taxidrivers.it

Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa è stata prodotta da Rai Fiction e Bibi Film TV, in collaborazione con Le Pacte.

Le migliori fiction Rai del 2022

Isabella Ragonese è Letizia Battaglia in ‘Solo per passione’

Romanzo radicale Docufiction di Mimmo Calopresti

Un bel ritratto, questo di Marco Pannella, che Mimmo Calopresti ha costruito con impegno nei particolari e nella visione d’insieme di quegli anni. Si è soffermato solo sul periodo delle battaglie per il divorzio ed è stata una scelta vincente, perché è il momento che ha segnato la trasformazione dell’Italia ancorata al passato, a una nuova visione del futuro. Quello che abbiamo abitato nei decenni successivi.

Andrea Boschi è dimagrito tredici chili per l’ottima interpretazione di Pannella, della tensione continua nelle sue lotte per i diritti civili, condotte con una sana (a volte, un po’ visionaria)  fiducia nel futuro.

Il risultato è questo personaggio tanto somigliante all’originale, ma non troppo uguale, che non si confonde mai con l’attore. Andrea Boschi presta il suo corpo, la gestualità, lo sguardo, la voce, e soprattutto l’entusiasmo, avvicinandosi a Pannella, senza mai sostituirsi, né aderirgli smaccatamente.

Calopresti, inoltre, si è accostato a Marco Pannella  con discrezione, ignorando gli aspetti che hanno fatto di lui un personaggio oltremodo stravagante; con pudore nelle scelte più intime.

“Non ci sono le stravaganze che ne hanno fatto un personaggio eccentrico. Solo il suo sguardo da sognatore, di benevolenza e visionarietà, forse gli aspetti di lui che più restano, accompagnati dal successo delle sue e delle nostre battaglie”.

Per la recensione completa:

‘Romanzo radicale – Io sono Marco Pannella’ La recensione – Taxidrivers.it

Romanzo radicale è stato prodotto da Rai Fiction e Italian International Film.

Vostro onore di Alessandro Casale

Vostro onore è l’adattamento italiano di una serie israeliana dal titolo, Kvodo, ripresa in America come Your Honor. Il racconto è costruito tutto sulla tensione di un magistrato che all’improvviso vede il suo mondo, le sue sicurezze, sgretolarsi.

È un uomo irreprensibile, ma si trova ora a dover coprire il figlio per un errore (enorme) che mette a rischio la sua stessa vita. Fin dall’inizio la narrazione cerca e ottiene  la nostra complicità, coinvolgendoci nella sequela di menzogne e intrighi a cui il protagonista, Vittorio (Stefano Accorsi) deve piegarsi. Ma la posta in gioco è troppo alta per rimanere coerente ai suoi principi.

La costruzione dell’intreccio, e soprattutto la bravura di Accorsi, rendono Vostro Onore una serie tv davvero riuscita, per la quale si spera in una seconda stagione.

“Di fronte a una situazione così vicina, che vede un uomo eticamente inattaccabile andare alla deriva, commettere infrazioni gravissime una dietro l’altra, stando noi emotivamente dalla sua parte e da quella del figlio, completamente annichilito, un certo disagio lo proviamo”.

Per la recensione completa:

‘Vostro Onore’ di Alessandro Casale la serie Rai carica di tensione – Taxidrivers.it

La serie Vostro Onore è stata prodotta da Rai Fiction in collaborazione con Indiana Production.

Noi di Luca Ribuoli

Noi è l’adattamento italiano di This is us, serie americana, ricca di premi, nomination e successo di pubblico, con le sue sei stagioni in cui storie affettive e temi sociali si intrecciano. La famiglia Pearson, in Italia, diventa la famiglia Peirò. Rebecca è il nome della madre americana, così come quello dell’italiana; e Kate, Caterina, è una dei tre figli in tutte e due le serie.

I ruoli si somigliano molto.  Kate-Caterina è in lotta perenne con se stessa e il suo peso; Kevin-Claudio è l’attore sempre insoddisfatto e un po’ narcisista, alla ricerca di sé; Randall-Daniele è il figlio adottato, già con moglie e due bambine, il più maturo di tutta la famiglia.

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La famiglia italiana di ‘Noi’

Non sappiamo se, nelle prossime stagioni, vicende, intrecci e incontri con altri personaggi saranno gli stessi o prenderanno altre strade. Ma visto il seguito di This is us, immaginiamo non ci saranno molte aggiunte. Ad ogni modo, al di là dei confronti, la serie italiana ha una godibilità tutta sua.

Adattare per l’Italia una serie di grande successo come This is us non era impresa facile. Sandro Petraglia, che ha sceneggiato i dodici episodi insieme a Flaminia Gressi e a Michela Straniero, ha lavorato di sottrazione, eliminando alcune situazioni tipicamente americane e i dialoghi retorici.

Per la recensione completa:

‘Noi’ la recensione della serie di Raiuno, remake italiano di This is us – Taxidrivers.it

La serie Noi è stata prodotta da Cattleya in collaborazione con Rai Fiction e 20th Television.

Vincenzo Malinconico. Avvocato d’insuccesso di Alessandro Angelini

Vincenzo Malinconico sembra portare su di sé, e amplificarlo, quello che oramai è diventato uno stereotipo della narrazione televisiva. Un professionista della legalità (avvocato, poliziotto, detective) che nella vita privata si barcamena con problemi affettivi e sentimentali. Ovviamente separato da una moglie che lo tiranneggia, ovviamente pieno di problemi di ogni tipo. Ma con grandi intuizioni.

Angelini ha volutamente calcato la mano sul cliché, e Malinconico risulta infine un uomo talmente lontano dalle ambizioni, talmente naive, che non può neanche più essere considerato perdente. Anzi, sembra quasi un Candido che si aggira per il Palazzo di Giustizia, tanto da far innamorare di lui l’avvocatessa corteggiata da tutti.

All’inizio la sua svagatezza ci pare eccessiva, ma capiamo presto che è solo la condizione di partenza, dalla quale il personaggio (Massimiliano Gallo, oramai affermatissimo nel cinema, nel teatro e anche nelle fiction) non può che emanciparsi.

La filosofia della sua vita sarà meno semplice quando comincerà a diffidare di un mondo che non è più il migliore dei mondi possibili…..Vincenzo Malinconico si spoglia piano piano degli impacci nelle posture e acquisisce una maggiore espressività. Affidare i cambiamenti, lievi e meno lievi, a Massimiliano Gallo è stata una scelta oltremodo vincente.

Per la recensione completa:

‘Vincenzo Malinconico. Avvocato d’insuccesso’ La nuova serie con Massimiliano Gallo – Taxidrivers.it

La serie Vincenzo Malinconico è stata prodotta da Rai Fiction con Viola Film.

Studio Battaglia di Simone Spada

Sullo sfondo di una Milano contemporanea di grattacieli, vetri e bei panorami, Studio Battaglia descrive la vita di quattro donne. Marina Battaglia (Lunetta Savino) la divorzista più temuta  della città e le tre figlie che, se pure adulte, non si sono ancora affrancate dal controllo materno. Una figura ingombrante, quella di Marina, quanto disimpegnata nel suo ruolo.

Anna (Barbara Bobulova) è andata a lavorare altrove per rispettare la sua idea di avvocatura: migliorare la vita dei clienti, non arroccandosi su questioni di principio. Nina (Miriam Dalmazio) vive e lavora con la madre alla ricerca di una sua identità. Viola (Marina Occhionero) invece, è la piccola di casa, che infischiandosene di carriere rampanti, si sposa a dispetto delle aspettative di tutte.

Ovviamente, niente è come sembra: Marina è molto più tenera nell’intimo, Anna non sempre coerente con i principi, Nina più decisa quando trova la sua strada. Viola combina casini, ma alla fine dimostra a tutte che le scelte semplici sono quelle migliori.

Un padre, poi, (Massimo Ghini) che torna dopo tanti anni di assenza, mostrando un pentimento tardivo per Anna, accettabile per Nina, provvidenziale per Viola.

Studio Battaglia è stata prodotta da Palomar e Tempesta in collaborazione con Rai Fiction.

La sposa di Giacomo Campiotti

Una storia del secolo scorso, che inizia negli anni Sessanta, ma sembra ancor prima, per arretratezza e problemi economici. Nord e Sud d’Italia accomunati dalla stessa lotta per vivere. L’emancipazione della protagonista (Serena Rossi) passa attraverso la sua ostinazione, l’altruismo, le capacità tutta femminile di adattamento.

Su Taxidrivers ne abbiamo scritto dopo la prima puntata e abbiamo ipotizzato un’evoluzione dei costumi e delle condizioni sociali, in attesa degli anni Settanta che hanno portato benessere quasi ovunque. In realtà, Campiotti ha voluto soffermarsi di più sulla figura di una donna che si libera dai limiti della mentalità reazionaria, e combatte per migliorare la sua situazione, quella dei suoi affetti e di tutti i lavoratori. Sullo sfondo, la consapevolezza dei diritti che si affaccia in quegli anni, per approfondirsi in seguito.

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Serena Rossi ne ‘La sposa’ di Giacomo Campiotti

Per ora non si sa nulla di un’eventuale seconda stagione.

Un com’eravamo che ogni tanto fa bene rispolverare, anche per capire quanto i pregiudizi e le chiusure siano assurdi oggi, dopo cinquant’anni di diritti acquisiti, e quanto possano essere dannosi i nuovi fanatismi.

Per la recensione completa:

‘La sposa’ Recensione della nuova serie di Giacomo Campiotti – Taxidrivers.it

La serie La sposa è stata prodotta da Rai Fiction in collaborazione con Endemol Shine Italy.

Volevo fare la rockstar di Matteo Oleotto

Matteo Oleotto è un regista che sa raccontare le relazioni, anche difficili, tra i personaggi, di cui coglie fragilità e stravaganze. Basti pensare al suo film particolarissimo Zoran il mio nipote scemo, con un’interpretazione convincente di Giuseppe Battiston, qui antipatico e sbruffone. Battiston torna in Volevo fare la rock star, nel 2022 alla seconda stagione.

Siamo sempre in Friuli, come per Zoran il mio nipote scemo. Nell’immaginaria città di Caselonghe. Olivia, madre di due gemelle che nella seconda stagione, in piena preadolescenza, si fanno via via sempre più petulanti,  affida pensieri e insuccessi al suo  blog. La serie è ispirata al blog di Valentina Santandrea.

Divertente la partecipazione delle nonne: Nadja (Emanuela Grimalda) e Nice (Angela Finocchiaro). La prima, tossicodipendente redenta, ma con manie new age (fatta di candele, mantra e comportamenti bizzarri), la seconda  ricca e fredda, distante anni luce dalla quotidianità di Olivia.

Anche su Volevo fare la rockstar non abbiamo indiscrezioni su una prossima stagione.

La serie è stata prodotta da Rai Fiction e Pepito Produzioni.

Imma Tataranni-Sostituto procuratore di Francesco Amato

È andata in onda nel 2002 la seconda parte della seconda stagione: quattro episodi di casi da risolvere, con i problemi matrimoniali di Imma (Vanessa Scalera) che sembrano aggravarsi. Il marito, Pietro (Massimiliano Gallo), comincia ad essere geloso e, anche se Imma non è colpevole di fatto, sa perfettamente quanto lo sia nei pensieri.

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Vanessa Scalera è Imma Tataranni

Per il resto, i casi da risolvere sono sempre più complicati e lei li aggredisce con la solita verve. Le solite mise e il caratterino che conosciamo. Lo stesso che l’autrice del personaggio, Mariolina Venezia, ha costruito sulla carta, con eccessi e originalità. Un po’ meno grottesco nella prima stagione, più sopra le righe nella seconda, e più aderente alla Tataranni, appunto, di Mariolina Venezia.

La serie è stata innovata per la terza stagione. Noi ne abbiamo scritto durante la prima parte della seconda stagione:

In televisione, Imma non è proprio la stessa, pur mantenendo l’essenza che ce la fa piacere. Nei libri è bassetta, rotondetta, bruttarella. Sembra impossibile, ma le sue mise,  ancora più zebrate maculate tigrate e leopardate, e scivolano sempre nella caricatura.

Per la recensione completa:

Imma Tataranni-Sostituto procuratore: la recensione della seconda stagione – Taxidrivers.it

Imma Tataranni è una coproduzione Rai Fiction, IBC Movie, Rai Com.

Mina settembre di Tiziana Aristarco

I problemi di Mina Settembre (Serena Rossi) non sono del tutto risolti, ma anche in questa seconda stagione è più distesa rispetto alla Mina di Maurizio De Giovanni da cui è tratta la serie.  Comunque, un personaggio molto più leggero di quelli a cui De Giovanni ci ha abituati, come Rocco Schiavone o Il Commissario Ricciardi.

Sembrano non esserci ombre particolarmente spesse nelle giornate di Mimma, anche se motivi di malumore ne ha sia nella prima che nella seconda stagione. L’anno scorso erano il fallimento del matrimonio, la madre che la tiranneggiava (Marina Confalone), le rivelazioni scomode sul passato del padre. Ora un altro tentativo di salvare la coppia andato in fumo, ma soprattutto la gelosia nei confronti di Mimmo (Giuseppe Zeno) che, stanco di aspettare, ha iniziato una nuova relazione. Mentre la madre, che sembrava essersi addolcita un po’, si allontana per una vaga e poco credibile crociera chissà dove……………

Ma al di sopra di tutto e di tutti, per Mina Settembre ci sono i casi delle persone che segue come assistente sociale e, sullo sfondo, la Napoli piena di vita attraversata dal suo cappottino rosso e dal suo sorriso.

Noi ne abbiamo scritto a proposito della prima stagione

Mina Settembre ha molto guadagnato dalla serie tv. Nel romanzo è talmente complessata dalle tette (il suo problema numero due, dopo quello della madre) che si mortifica in maglioni larghi e sformati. Quanto è carina invece in televisione! Con il suo cappottino rosso e l’andatura sicura di sé!

Per la recensione completa:

Mina Settembre. Ecco perché ci é piaciuta questa serie Rai – Taxidrivers.it

Mina Settembre  è stata prodotta da Rai Fiction e Italian International Film.

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