Su Tim Vision Il mio amico Massimo, diretto da Alessandro Bencivenga, con le voci narranti di Lello Arena e Cloris Brosca. Una produzione di Piano B, con Lambda, produttori associati Spaghetti Picture e Screen Studio.
Un omaggio sincero e ironico all’ultimo Pulcinella.
A quasi settant’anni dall’anniversario della nascita di Massimo Troisi, scomparso troppo presto, Alessandro Bencivenga realizza un film innovativo e leggero. Il mio amico Massimo racconta la vita e la carriera dell’artista, attraverso diverse testimonianze di amici e colleghi del mondo dello spettacolo.
La trama de Il mio amico Massimo
Esibizioni cabarettistiche, backstage, foto d’epoca, e interviste ad amici e attori, Carlo Verdone, Nino Frassica, Clarissa Burt, Maria Grazia Cucinotta, Ficarra e Picone. Testimonianze di repertorio di Pippo Baudo e Renzo Arbore. Infine una partecipazione speciale, quella di Gerardo Ferrara, la controfigura che ha accompagnato le fatiche sul set di Troisi nel Il postino.

Massimo Troisi: l’ultimo Pulcinella
Eduardo Scarpetta si vantava di aver fatto il funerale a Pulcinella con il suo Sciosciammocca. Massimo Troisi, invece, ha dato nuova linfa alla maschera simbolo di Napoli. Prima nei cosiddetti teatri off e poi al cinema, l’attore è stato l’artefice di una nuova comicità, tipicamente napoletana, e universale.
Nonostante l’amore del pubblico, tra gli addetti ai lavori pochi credevano il lui, che usava quel napoletano stretto, fatto di parole, a volte sussurrate, altre strascicante. Ma si sono dovuti ricredere, perché Massimo Troisi è riuscito a conquistare l’amore di tutti.
“… La gioia di bagnarsi in quel diluvio di jamm, o’ saccio, ‘naggia, olloc, azz! Era come parlare con il Vesuvio, era come ascoltare del buon jazz. Non si capisce, urlavano sicuri, questo Troisi se ne resti al Sud. Adesso lo capiscono i canguri, gli indiani e i miliardari di Hollywood”. [R. Benigni].
Lello Arena fa gli onori di casa
Il mio amico Massimo offre questo ricordo di Roberto Benigni, amico e coautore di Non ci resta che piangere. Il docufilm, però, inizia dalla fine della breve carriera dell’artista napoletano.
La voce narrante di Lello Arena ci prende per mano e ci conduce nella vita artistica e privata di Massimo Troisi. Il tono è scanzonato, ma aleggia una delicata commozione per una morte avvenuta troppo presto. Le immagini propongono il set de Il postino, girato tra Salina e Procida, e propongono una preziosa testimonianza di Gerardo Ferrara, controfigura di Troisi.
Un ricordo che si bagna di lacrime, per la dedica di Massimo a Gerardo Ferrara, incisa sul libro dello scrittore Antonio Skarmeta, che aveva ispirato il suo ultimo film.
Il postino e Maria Grazia Cucinotta
Alessandro Bencivenga prosegue il suo omaggio, con estratti di fantasia che ci mostrano un Massimo bambino, tra i vicoli della sua San Giorgio. Testimonianze di amici d’infanzia, ricordano Troisi allegro, simpatico e intraprendente, ma intimamente timido.
L’artista, però, era soprattutto una persona semplice e generosa, così lo ricorda Maria Grazia Cucinotta. L’attrice siciliana conosce Troisi sul set de Il postino e ricorda la sua umiltà e la pazienza che usò per farla entrare nel personaggio di Beatrice.
“ Quello che scoprirete è un Massimo visto attraverso tutti quelli che, come me, hanno avuto la fortuna di essere ispirati dalle sue straordinarie intuizioni di uomo e di artista.”

Ricomincio da tre e Le vie del signore sono finite
Sono davvero tante le testimonianze di attori e attrici che hanno lavorato o semplicemente incontrato l’interprete partenopeo. Oltre alla già ricordata Maria Grazia Cucinotta, viene offerto il ricordo di Cloris Brosca, che insieme a Lello Arena accompagna lo spettatore in questo viaggio riscoprendo un Troisi a tratti inedito.
L’attrice ricorda la sua esperienza in Ricomincio da tre, film che segna l’esordio di Troisi. Cloris Brosca ricorda la sua ironia, capace di trasformare un set cinematografico in una famiglia.
Massimo Bonetti, poi, scelto da Troisi per affiancarlo in Le vie del signore sono finite, ricorda la sua esperienza in un film che racconta una singolare amicizia tra due paraplegici, innamorati della stessa donna, sullo sfondo le violenze del fascismo.

Cloris Brosca e Lino Troisi in Ricomincio da tre
Roberto Benigni ne Il mio amico Massimo
Non può mancare il Troisi attraverso le parole di Roberto Benigni, che insieme all’attore napoletano creò quel geniale ed esilarante viaggio nel tempo, intitolato Non ci resta che piangere.
E poi ancora Carlo Verdone, Nino Frassica, e il duo Ficarra e Picone. I due comici siciliani non hanno mai conosciuto direttamente Massimo Troisi, ma hanno avuto l’onore di recitare, insieme a Lello Arena, il celebre sketch L’annunciazione.
Il mio amico Massimo non tralascia proprio niente della carriera dell’artista. Come l’inizio, quando il giovanissimo attore calcava le tavole dei teatri parrocchiali. I suoi esordi con la compagnia I Saraceni e poi La smorfia e ancora tanta televisione.
I programmi simboli della RAI dell’epoca, da Luna Park a Non stop ed estratti con Pippo Baudo, che senza alcuna esitazione paragona Troisi al grande Eduardo.
Il mio amico Massimo è un omaggio che nasce dal cuore, un ricordo ironico dedicato all’ultimo Pulcinella, che, per usare le parole di Benigni non aveva bisogno di parlare di pizza e suonare il mandolino. Alessandro Bencivenga firma soprattutto una testimonianza sull’uomo Troisi, capace di interpretare se stesso e la vita con leggerezza e umiltà.
“L’amicizia è più impegnativa della passione e dell’amore” [Massimo Troisi].
Il mio amico Massimo- il documentario su Massimo Trois Trailer HD – YouTube