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‘Senza tetto né legge’ – racconto anarchico di una orgogliosa indipendenza

Il film della Varda, Leone d'Oro a Venezia '85, conferma la passione della talentuosa regista per i diseredati, ponendo l'attenzione sulla determinatezza della protagonista, splendidamente resa da una Sandrine Bonnaire ormai prossima alla piena notorietà

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Senza tetto né legge

Nello spazio che MUBI dedica alla grande regista Agnès Varda, non poteva mancare Senza tetto né legge, che valse alla regista un meritato Leone d’Oro come miglior film alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, e che diede definitiva notorietà alla bravissima attrice Sandrine Bonnaire, da quel momento contesa da tutti i più grandi autori francofoni, come Pialat, Doillon, Téchiné, Leconte, Rivette e Chabrol.

Tra gli interpreti coinvolti, riconosciamo Macha Méril, nei panni di una biologa che incrocia la strada senza meta di Mona e ne conquista una certa fiducia e una giovane Yolande Moreau, pure lei testimone e più disposta di molti altri all’indulgenza nei confronti della povera profuga senza meta.

Vagabonda e indipendente come una moderna santa laica

La ribelle e nullatenente per scelta, Mona Bergeron, viene ritrovata morta assiderata tra i filari di vite di una campagna nel nord della Francia.

La polizia esegue un sopralluogo e ne accerta l’identità.

Intanto tutto attorno si radunano persone che hanno almeno incrociato la giovane nel suo vagabondare, alcune delle quali allacciando con lei rapporti più o meno occasionali.

Ne emerge il ritratto fiero e risoluto di una ragazza incapace di adeguarsi alle regole di una società che, già a metà anni ’80, imponeva vincoli e assoggettamenti che Mons giudicava intollerabili, anche a costo di una vita di stenti e nella perenne incertezza sul domani.

Senza tetto né legge – la recensione

“-Ma che cos’hai nella testa?

-Bisogna per forza averci qualcosa?”

Mona è una ventenne che non deve dimostrare nulla a nessuno.

Non ha famiglia, né ne sente il bisogno. Non ha lavoro, né lo cerca se non in forma provvisoria per assicurarsi un minimo di sussistenza.

Vive trasferendosi di posto in posto, utilizzando giacigli in ruderi o fossati, dove si accomoda con la sua tenda logora e piena di spifferi.

É sporca e trascurata, anche se una certa finezza di lineamenti non può totalmente celarsi alla vista di chi la osserva, la giudica e la sfugge.

Con Senza tetto legge Agnès Varda filma il ritratto intransigente e spigoloso di una ribelle anarchica che rifugge ogni ideologia per vivere una vita fuori dalle regole e dai compromessi.

Lo stile della regista si fa più spigoloso e intransigente rispetto ad altre opere incentrate su figure di emarginati o indigenti.  La cineasta vuole rappresentare una figura scomoda che non accetta imposizioni, né tenta mai di risultare più simpatica o piacente per  trovare il modo di accedere a vantaggi o scorciatoie che la favoriscano in questo suo calvario laico e risoluto che la porterà ad una fine prematura.

Senza tetto né legge

  • Anno: 1985
  • Durata: 100
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Agnès Varda

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