In Sala
Corti – Pacchetto Viola: “Ultracorpo”, “Pathos”, “La Città Nel Cielo”
Giovanni Costantino, Presidente di Distribuzione Indipendent, (www.distribuzionindipendente.it) e Chiara Pascali di Own Air presentano Pacchetto Viola, in uscita il 24 febbraio nelle sale dell’omonimo circuito e in contemporanea on demand su Own Air (www.ownair.it), la prima piattaforma italiana in current download
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13 anni agoon
[Corti – Pacchetto Viola] Horror/Thriller e Fantascienza:
Ultracorpo , Italia 2011, di Michele Pastrello
Pathos, Italia 2009, di Dennis Cabella, Marcello Ercole, Fabio Prati
La Città Nel Cielo, Italia 2009, di Giacomo Cimini.
Distribuzione: Distribuzione Indipendente
Giovanni Costantino, Presidente di Distribuzione Indipendente, (www.distribuzionindipendente.it) e Chiara Pascali di Own Air presentano Pacchetto Viola, in uscita il 24 febbraio nelle sale dell’omonimo circuito e in contemporanea on demand su Own Air (www.ownair.it), la prima piattaforma italiana in current download; la duplice fruizione, sia nelle sale cinematografiche indipendenti, che on demand, nasce dall’esigenza (e dall’urgenza) di dare la possibilità ai giovani talenti italiani, registi, attori e produttori, di far conoscere il proprio lavoro, rimasto invisibile perché lontano dalle logiche distributive commerciali; inoltre, gli organizzatori dei festival iniziano a rivolgersi direttamente alle case di distribuzione, azzerando quindi la già ristretta visibilità di queste opere, la cui vetrina era esclusivamente quella dei cine-festival.
Il progetto raggruppa i Corti che hanno avuto maggior successo ai festival, dal 2005 al 2010, e che rappresentano generi che in Italia non possono essere rintracciati in forma di lungometraggi; oltre Pacchetto Viola, infatti, di prossima uscita ci sono Pacchetto Arancione, che sviluppa il genere di Commedia-grottesca e Pacchetto Arcobaleno, che raggruppa corti di Animazione-Sperimentazione. In Pacchetto Viola sono stati raggruppati il genere Horror, Fantascienza e Fantastico, che in Italia hanno dovuto fare spazio alla commedia, quella che “la gente vuole ridere”.
Distribuzione indipendente fa uscire il film o il pacchetto su scala nazionale, per un fine settimana; le sale hanno poi la facoltà di proiettare il film durante l’arco di un anno, a loro scelta; la collaborazione tra Own Air e Distribuzione Indipendente crea le premesse affinché il lavoro di qualità, indipendente, sia comunque riconosciuto e fatto circolare tramite più livelli di distribuzione: oltre alla sala cinematografica del circuito indipendente, ai cinema Off e alla circuitazione classica dei cinema d’essai, Chiara Pascali ci spiega il ruolo di Own Air: attraverso il sito è possibile scaricare legalmente i film e i pacchetti (al costo medio di circa 3,69€, mentre per i film in esclusiva, “never seen on screen”, che non hanno avuto vita distributiva nelle sale, il costo è di € 5,50); non essendo in streaming , la connessione è necessaria esclusivamente per scaricare il file, pertanto il film può essere visto nell’arco delle 48 ore successive (limite imposto dalla protezione drm, ossia dei diritti digitali), su qualsiasi player.
Primo corto in visione è Ultracorpo, dalla connotazione ibrida di horror e fantastico, della durata di 29 minuti, di Michele Pastrello, girato in un ipotetico Nord Italia alle prese con la crisi economica; il protagonista, interpretato da Diego Pagotto, solitario, scostante e con alcune difficoltà ad instaurare un sano rapporto con l’altro sesso (e con la sessualità), viene a contatto con un trans (un espressivo e toccante Felice C. Ferrara, specialmente nella scena in cui rivela la sua natura di creatura libera, ultracorpo, “vedo chi ho davanti e se gli occhi sono quelli giusti, allora so che posso entrare”) che gli suscita inizialmente visioni notturne che richiamano il genere horror; il ragazzo gli si offre e il protagonista lo rifiuta in maniera violenta, quasi come per allontanare una tentazione (che si vergogna, forse, anche di ammettere). Ultracorpo è prima di tutto un thriller psicologico; la fantasia del protagonista corre fino a dove neanche lui aveva osato immaginare, l’invasione da parta dell’ “altro”, un “altro” che la morale comune proprio non riesce ad accettare.
Ultracorpo ha suscitato nella critica pareri piuttosto fuorvianti: attaccato come film “omofobico”, in realtà esprime la denuncia sociale contro l’omofobia: in effetti, insieme ai titoli di coda scorrono anche gli articoli di giornale che riportano tra i recenti fatti di cronaca le aggressioni contro gli omosessuali.
La Città Nel Cielo, di Giacomo Cimini, presentato nel 2009 a Venezia per la sezione Corto Cortissimo, è un mosaico fantascientifico, omaggio alla tradizione del genere (e non solo, visto che lo spazio narrativo si svolge all’interno di un albergo gestito da madre e figlio di hitchcockiana memoria); siamo in una città abbandonata, sul finire del XXI secolo, quando il mondo è ormai oscurato da una coltre di smog e l’aria tossica costringe gli abitanti a girare con una maschera anti-gas; in un improbabile albergo, dall’antico splendore ormai in decadenza, gestito da un transessuale e da suo figlio tossicodipendente, per caso, si incontrano Ai, una prostituta androide animata da sentimenti realmente umani, come la ricerca della felicità (“La felicità è quella cosa che ti fa essere vivo. Tu non vuoi essere vivo?”) e l’istinto di protezione per il suo nuovo amico, e Quinto, un clone scappato coi soldi del “padrone”, che lo insegue per impartirgli una lezione e riprendersi il maltolto.
Pathos di Dennis Cabella, Marcello Ercole e Fabio Prati, candidato, tra gli altri, al David di Donatello nel 2009, chiude il Pacchetto Viola: è il racconto inquietante del genere umano che, circondato da una coltre sterminata di rifiuti nocivi, trascorre le sue giornate consumando sogni sintetici, ordinati attraverso un computer che governa i sensi, instaurando una vera e propria dittatura. Pathos potrebbe essere la metafora di un sistema che coinvolge l’individuo nei suoi ingranaggi, assegna compiti, fornisce istruzioni per poi ostacolarlo nello svolgimento, portandolo lentamente alla distruzione (la scena dell’acquisto dei sogni con la carta di credito, che viene digitata, non viene riconosciuta dal sistema, che per “precauzione” sospende progressivamente i sensi dell’individuo, alla fine costretto a riconoscere i numeri della carta di credito attraverso l’unico senso rimastogli, per poco, il tatto).
Anna Quaranta