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Seoul Independent Film Festival: ecco i vincitori della kermesse indie coreana

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Si è chiusa ieri venerdì 9 dicembre la 48esima edizione del Seoul Independent Film Festival, uno dei festival dedicati all’indie sudcoreano più longevo della penisola.

In un’atmosfera di caloroso entusiasmo sono stati consegnati i riconoscimenti che hanno visto alcune importanti conferme dei prodotti dell’anno.

Nella sezione lungometraggi, vince il Gran Premio, come era già successo al Busan International Film Festival di quest’anno, a Wild roomer di Lee Jeong-hong, rappresentazione della normalità della vita di un carpentiere.

Placida rappresentazione di una vita mediamente combattuta, fatta di caso, destino e legami d’affetto. Un film senza genere, un film senza definizione, fuori dagli schemi ma dentro al cuore.

Best prize ad un horror sperimentale, presentato anche in Italia al Torino Film Festival: The Fifth Thoracic Vertebra di Park Sye-young. L’evoluzione di un fungo in una forma di vita che, nutrita di risentimento, sviluppa una missione letale.

Nella sezione New Choice Award, il documentario di Banpark Jieun, Life Unrehearsed, trova il sostegno della giuria che decide di premiare un prodotto interculturale e dal tema LGBTQI+. Menzione speciale a un film di animazione speciale, ambientato nella gelida tundra, che racconta della missione di Krisha per salvare il suo popolo nomade: è MOTHER LAND di Park Jae-beom.

Seoul Independent Film Festival, i premi minori

Ben due premi assegnati all’apologia alle vittime dell’amore violento, Archeology of love di Lee Wanmin, tra cui il premio al Miglior Attore Han Ki-yoon. Doppietta anche per The continuing land di Jo Hee-young e la sua storia di incroci amorosi misteriosi, che conferma due riconoscimenti tecnici tra cui Best cinematography. Il comitato organizzativo assegna poi due riconoscimenti a due felici scoperte della selezione Seoul Independent Film Festival: Beyond di Lee Ha-ram e Little garden di Lee Mario. Due film di narrazione su due periodi delicati della vita. Il premio del pubblico raggiunge invece il documentario di Hwang Yun, Sura: a love song, e la sezione parallela NEXT LINK l’apprezzato Hail to hell di Lim Oh-jeong e la sua storia alternativa sul bullismo.

Il Seoul Independent Film Festival si è concluso dopo nove giorni di proiezioni nel cuore di Gangnam e 127 film passati sui grandi schermi del festival.

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