In attesa che sbarchi su Disney+ il 14 dicembre 2022, si è tenuta via Zoom la conferenza stampa de Il mistero dei templari – La serie. Presenti all’appello, i protagonisti: Catherine Zeta-Jones, Lisette Olivera, Zuri Reed, Antonio Cipriano, Jordan Rodrigues, Jake Austin Walker e Lyndon Smith.
Il mistero dei templari – La serie | Le voci dei protagonisti in conferenza stampa
È la famiglia il tesoro più importante nella vita dei protagonisti de Il mistero dei templari, nessuno ha dubbi in merito. E, anzi, c’è anche chi, come Antonio Cipriano, parla della famiglia che si sceglie, e non solo di quella in cui si nasce, riferendosi al magnifico gruppo che si trova al suo fianco e che si è creato sul set.
Lisette Olivera pone l’accento poi sull’importanza di aver preso parte al progetto: «Per me onestamente è un onore, e lo penso sin dall’inizio. Siamo cresciuti lentamente come famiglia e c’era un’energia positiva nel momento in cui abbiamo iniziato a dare il via alla storia.»
«In fondo chi non ama una bella caccia al tesoro?»
Si aggancia Catherine Zeta-Jones: «Credo che la serie sia un bel omaggio al franchise. Anche grazie al ringiovanimento, insieme all’ottima scrittura.
Penso che la chiave sia dar loro una nuova vita, perché i fondamentali sono là. Certi film, certe serie tv, fanno parte del nostro subconscio. La tecnologia che abbiamo oggi è un mondo nuovo, ma dobbiamo tenere le radici e il divertimento che hanno reso l’originale un successo.
È davvero come una montagna russa.
Per me la cosa migliore di questa produzione è stata lavorare con questi incredibili giovani attori. Così talentuosi, impegnati, professionali. E poi il divertimento. Arrivata a un certo punto della mia carriera voglio lavorare con persone simili. Sono stati così accoglienti e adorabili. Ed è una gioia vederli al lavoro.»
E continua Smith: «Sento come se fossimo diventati una famiglia, a partire dai nostri showrunner, i Wibberley. Così accoglienti e caldi, sin dall’inizio.»
Tra escape room e Disney Channel
Le curiosità dei giornalisti vertono sulla nuova moda del momento, in parte ispirati dal modo in cui la serie è sviluppata, ovvero le escape room. Tra chi ne ha provata qualcuna (Cipriano) e chi invece non ha mai sperimentato l’esperienza (Zeta-Jones), emerge l’importanza del team con cui risolvere enigmi e divertirsi.
«La storia è il cuore e il simbolo del franchise.» – Lyndon Smith
Cambiando argomento, Zuri Reed racconta della sua ossessione per Disney Channel e, in particolare, per le serie tv Raven e Hannah Montana. Mentre Jake Austin Walker sceglie Even Stevens, tra i preferiti anche di Smith, che aggiunge Brink! Sfida su rotelle, Pat, la mamma virtuale e Zenon – Ragazza stellare.
High School Musical era invece il preferito di Cipriano, Kim possible quello della Reed e Proud Family quello di Jordan Rodrigues. Molti di questi show hanno poi ispirato giochi interattivi, di cui i giovani protagonisti svelano di essere altrettanto fan.
Il mistero dei templari – La serie | Essere diretti da Mira Nair
Riguardo alla possibilità di essere diretti (nel pilot) da Mira Nair, la Reed anticipa come sia stato «assolutamente incredibile. Abbiamo lavorato con lei durante i provini ed era così accogliente e professionale. Semplicemente fantastica.»
E continua Smith, parlando dell’importanza di «avere qualcuno che ti guida con il cuore e ti supporta sin dall’inizio. È un essere umano così adorabile e siamo stati fortunati anche che lei abbia impostato il tono della storia.»
«È stata davvero essenziale per la nostra chimica sul set. Dobbiamo molto a Mira.» – Jordan Rodrigues
Concorda la Zeta-Jones: «Lei è incredibile. Una grande autrice ed è stata essenziale nel creare la dinamica all’interno del cast. Era come una mamma orsa, avete presente? (ride, ndr.).»
E conclude la Olivera, svelando quanto le manchi «averla intorno perché portava tanta gioia. Diceva sempre “Ciao, miei cari”. Mi manca decisamente e la ringrazioe tantissimo per l’esperienza. È stata incredibile.
La mia ispirazione per Jess – continua la Olivera, a cui spettano le ultime battute – viene da tutte le storie di vita reale che ho ascoltato. Ho passato molto tempo assorbendo ciò che avevano da dir sulla loro esperienza e potevo solo sperare di aver reso giustizia.
Un’altra grande fonte di ispirazione è stato il rapporto con la madre, perché Jess, il mio personaggio, l’ha persa di recente, e io sono veramente legata a mia mamma. Così sono partita da lì, quando ho iniziato a creare questa storia.»
*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.