Nella sezione fuori concorso / Dei Conflitti e delle idee del Torino Film Festival, è stato ospitato il documentario diretto da Tony Saccucci, intitolato Lotta Continua. Liberamente ispirato a I ragazzi che volevano fare la rivoluzione di Aldo Cazzullo, Il documentario è prodotto da Verdiana Bixio per Publispei con Luce Cinecittà in collaborazione con la RAI.
Una parabola politica, etica e umana.
Oggi la Politica appare sempre più distante dalla gente comune, ma ci sono stati tempi – neanche troppo lontani – in cui la militanza, la lotta per le proprie idee nasceva nelle piazze, nelle università e nelle fabbriche.
Il nuovo documentario di Tony Saccucci racconta quei tempi, dando voce ai protagonisti di una vera Rivoluzione che travolse il Paese intero.
La trama di Lotta Continua
Sul finire degli anni ’60 in Italia nasce un gruppo interessante per capacità di aggregazione, aggressività politica e personalità dei dirigenti. La scintilla scocca a Torino, dall’incontro tra gli operai e gli esponenti del movimento studentesco. Il gruppo non ha ancora un nome. Lo prenderà dall’intestazione dei primi volantini distribuiti nelle fabbriche: La lotta continua.
Un decennio di storia italiana. Dal primo corteo interno Fiat alle elezioni del ’76, passando per l’autunno caldo, la strage di Piazza Fontana, la morte di Pinelli e l’omicidio di Calabresi. Dopo lo scioglimento del movimento, alcuni sono diventati politici e giornalisti. Sono quelli di cui conosciamo i visi e riconosciamo la voce. Altri hanno preferito continuare la lotta attraverso forme più violente. Il capo di tutti, l’uomo che fondò e sciolse Lotta Continua, Adriano Sofri.
Un documentario vivo di passione
Tony Saccucci (Il pugile del Duce) dirige e scrive, insieme ad Andrea De Martino e Eleonora Orlandi, Lotta Continua, un documentario che trasuda di passione. Il regista e gli autori costruiscono una preziosa testimonianza storica, sociologica e ovviamente politica, su un decennio cruciale per l’Italia.
Interviste e materiale d’archivio, in cui lo spettatore può immergersi, vivendo quegli anni convulsi, spesso violenti, dove ogni cosa poteva accadere. Sono gli anni a cavallo tra il 1960 e il 1970, gli anni di piombo, gli anni del terrorismo politico. Ma anche gli anni di un grande fermento culturale, mai avvenuto in precedenza.
Lotta Continua di Tony Saccucci è un’opera viva, mai distante, ma professionalmente obiettiva sui fatti. Prezioso materiale d’archivio, si alterna con schiette interviste ai protagonisti di uno dei più importanti movimenti politici dell’epoca.
Adriano Sofri e Lotta Continua
Attraverso le testimonianze di Erri De Luca, Marco Boato, Donatella Barazzetti, Vicky Franzinetti, Gad Lerner e Giampiero Mughini si ripercorre la genesi del movimento con al capo Adriano Sofri.
Un uomo, all’epoca un ragazzo poco più che trentenne, capace di cogliere il centro della questione sociale. Sicuro delle sue capacità comunicative, appariva arrogante per gli avversari e spocchioso per i suoi compagni di lotta.
Adriano Sofri, però, con il suo movimento, fatto da tante voci della sinistra extraparlamentare, ha avuto il merito di portare studenti e operai a lottare insieme. Lotta di classe e rivoluzione culturale, ma anche violenza e vita clandestina. All’epoca, il confine tra legalità e illegalità si faceva sempre più labile e come ricorda Paolo Liguori, Adriano Sofri ha avuto il coraggio di porre la parola fine, quando la violenza sembrava avere la meglio.
Una militanza, quella in Lotta Continua, che ha segnato per sempre, nel bene e nel male, l’esistenza dei suoi protagonisti. Un’appartenenza totale e allo stesso tempo libera, perché faceva parte di qualcosa che stava cambiando il mondo.
Pinelli e Calabresi in Lotta Continua
Tony Saccucci, partendo da questa militanza, colma di passione, riesce a realizzare un flusso emozionale vitale. Il regista non si limita a registrare le testimonianze, ma è in grado di svelare lo spirito, anche contraddittorio, che spingeva tanti giovani a vivere nelle fabbriche e nelle università occupate.
“Una massa di persone improvvisamente non è più una quantità di individui, ma diventa massa critica, prende coscienza della propria forza”. [Erri De Luca].
Lotta di classe nelle fabbriche, lotta studentesca nelle università, ma anche femminismo, difesa dell’infanzia e una panoramica internazionale sui regimi fascisti che nascevano come funghi in Sud America e in Europa. Tony Saccucci ha il coraggio di affrontare anche le questioni più controversie, come la morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli e quella del commissario Luigi Calabresi. Vicende la cui verità è ancora nascosta da depistaggi e indagini promosse da agenti speciali deviati.
Poi la strage di Stato di Piazza Fontana, lo scontro con i movimenti di estrema destra e la deludente esperienza elettorale di Democrazia Proletaria, fino al II Congresso di Lotta continua del 1976.
Lotta Continua offre una ricostruzione storica fedele, con un grande lavoro d’archivio. Vengono recuperate immagini storiche della vita politica dell’epoca dei movimenti della sinistra e della destra extraparlamentare. Poi, estratti della vita artistica, non distante da ciò che avveniva nelle piazze. Un esempio è il filmato del Comitato cineasta italiano contro la repressione, dove lo spettatore può cogliere l’impegno politico di attori come Gian Maria Volontè e Renzo Montagnani.
Lotta continua è anche un’opera umana, che trasmette passione, dolore e commozione. Come le parole di Erri De Luca, il quale perde un caro compagno in uno scontro con la polizia. E poi, il conflitto intimo e pubblico tra chi rifiutava la violenza e altri, invece, che scelsero la clandestinità con Prima Linea… ma questa è un’altra storia.
- Il documentario sarà disponibile su Rai Play in una versione docu – serie dal 4 dicembre e sarà trasmesso integralmente da Rai Tre il 12 gennaio 2023. Per maggiori informazioni clicca qui