Presentato al Torino Film Festival tra i documentari italiani più interessanti ‘Eroina – La generazione perduta’ di Marco Turco.
“Ormai non so più come fermare la valanga”.
Racconta così, in quel suo modo possente di sdoganare la vita, gli eventi politici, il viaggio collettivo e privato nell’eroina, la sua scrittura. Nei suoi ultimi diari, Carlo Rivolta, prima di morire, alla tenera età di 32 anni, la definisce ‘valanga’. E l’assonanza è impietosa. Cristallina. Perfetta.
Bianca come la neve. Forte come una valanga che lo stende infatti e sotto il cui ‘peso’ Rivolta ci rimarrà. Non riuscendo a ‘Rivoltarsi’. Innanzitutto da se stesso. Dalle sue fragilità.
La storia di ‘Eroina – La generazione perduta’.
Italia. Anni ’70. Eroina. Carlo Rivolta, giornalista tra i più attenti della sua generazione, è tra i primi a raccontare il fenomeno dalle colonne di un giornale nuovo, «La Repubblica». Intuisce le dinamiche che regolano il traffico e mette il consumo crescente in relazione al naufragio dei movimenti collettivi nati dalla spinta del ’68. È la voce di una generazione in caduta libera. Ma la consapevolezza non lo risparmia.
‘Eroina – La generazione perduta’.
Inizia con la musica di un thriller. Brani ben studiati e perfetti per sviluppare la logistica di un disatro emotivo e politico. Gente che corre al collocamento da un lato. Dell’altro Morti. In casa. Nei bagni. Bianchi. In auto. Diafani. Come spettri.
E una storia di disperazioni. Ci sono sempre più giovani che muoiono per overdose da eroina. Sembra una ecatombe organizzata. Immessa dallo stato per sterminare
Per fuggite dall’alienazione la droga era già presente negli anni 60 e consentiva un economico recupero della felicità perduta. L’eroina capillarmente distribuita a bassi prezzi, prese infatti il posto della marjuana che, all’improvviso, spari dal mercato.
Deaglio, a capo di Lotta Continua, parla del ’77 in Italia. Racconta che era un movimento di creatività, quasi dadaista – dice.
Marco Turco, il regista
(Roma, 1960) dopo essersi laureato in storia e filosofia, ha collaborato con il quotidiano l’Unità e la rivista Movie. Ha lavorato come aiuto regista di Franco Giraldi, Damiano Damiani e Gianni Amelio sui set di Porte Aperte (1988), Il ladro di bambini (1990) e Lamerica (1994). I suoi primi cortometraggi La sveglia e Coincidenze sono stati selezionati alla Mostra del cinema di Venezia. Nel 1998 ha realizzato il suo primo lungometraggio, Vite in sospeso, vincitore delle Grolle d’oro a Saint Vincent come Migliore opera prima e Miglior sceneggiatura. È autore di numerosi documentari, tra cui Jazzitudine, ’A famiglia, Lo sguardo sull’uomo. Incontro con Gillo Pontecorvo e In un altro paese, premiato al Festival dei popoli di Firenze e al TaorminaFilmFest. Nel 2007 ha girato il film per la televisione Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu e nel 2009 La straniera, presentato al Torino Film Festival. Nel 2020 realizza Questo è un uomo, docufiction per Raiuno su Primo Levi.
Dichiarazioni del regista di ‘Eroina – La generazione perduta’.
«Questa è la storia di una generazione, una sinfonia corale accompagnata dalla voce di un solista. Attraverso le parole e lo sguardo di Rivolta viviamo in diretta lo spirito dei tempi, le enormi speranze e le amare delusioni di una generazione devastata dall’eroina. Quello che Rivolta racconta viene messo in scena da uno sterminato materiale di repertorio: i documentari di registi come Alberto Grifi o Antonello Branca che, il primo con un memorabile reportage del grande raduno di Parco Lambro, il secondo con il ritratto di Filomena e Antonio, una coppia di tossicodipendenti a Milano, danno la parola ai giovani drogati. Le trasmissioni televisive di Sergio Zavoli che si sforza di fare luce su quel fenomeno ancora sconosciuto, le inchieste sempre per la televisione di Joe Marrazzo che partendo dalle piazze di spaccio risale la filiera per arrivare ai livelli più alti del traffico gestito dalle organizzazioni mafiose. E poi i telegiornali che riportano morti e arresti come un bollettino di guerra. Le radio che danno voce ai genitori distrutti da quello che sono costretti a vivere per non abbandonare i figli al proprio destino».
Filmografia
La sveglia (cm, 1994), Coincidenze (cm, 1995), Vite sospese (mm, doc., 1996), Jazzitudine (mm, doc., 1997), Vite in sospeso (1998), ’A famiglia (mm, doc., 1999), Lo sguardo sull’uomo. Incontro con Gillo Pontecorvo (mm, doc., 2000), In un altro paese (doc., 2004), Il colpo di pistola (mm, 2005), Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu (TV, 2007), C’era una volta la città dei matti (TV, 2009), La straniera (2009), Altri tempi (TV, 2013), L’Oriana (TV, 2015), Questo è un uomo (TV, doc., 2020), La generazione perduta (doc., 2022).
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