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Mubi Film

‘Le Lycéen’ (Winter boy) ‘Eros e Thanatos’ la Recensione

Christophe Honoré dirige una storia toccante di crescita adolescenziale intensificata dal rapporto tra amore, sesso e morte

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Presentato al Torino Film Festival nella Sezione Fuori concorso è ora su MUBI il film francese Le Lycéen (Winter boy) scritto e diretto da Christophe Honoré.

Volendo sfruttare la dichiarazione del regista in cui afferma che “le persone fanno film perché in fondo sentono la mancanza di qualcuno, o perché sentono, brutalmente o vagamente, un vuoto che cercano di riempire con una pellicola”, si capisce quindi che Le Lycéen nasce dall’esigenza intima di Honoré di tentare di colmare una mancanza. Innanzitutto quella del perdita di suo padre, gettandosi in un racconto intimo e sofisticato.

Entrato ormai di diritto nei concetti analitici delle scienze che studiano la psicologia umana, l’archetipo di Eros e Thanatos è ben presente anche nel film. Le due figure risalenti alla mitologia greca, creano due elementi profondamente contrapposti fra loro. Il primo indica l’amore: cioè quella forza capace di creare la vita. Il secondo, invece, raffigura la morte e la distruzione da essa generata. Tutto ciò che esiste, compreso l’uomo, può essere analizzato e spiegato tramite questi due concetti contraddittori e Honorè li cavalca appieno.

La locandina di Le Lycéen (Winter boy)

Winter boy poster

La sinossi di ‘Le Lycéen’ (Winter boy) 

Il racconto d’inverno di Christophe Honoré è un film sul lutto, il desiderio, i legami familiari. Si narra la vicenda di Lucas che vive allegramente gli anni di liceo. A soli 17 anni la sua vita da teenager viene però improvvisamente sconvolta da un evento tragico. Da quel momento comincia a guardare alla sua esistenza come a quella di un animale selvatico bisognoso di essere addomesticato, mentre la madre (sempre perfetta Juliette Binoche) gli offre tutta la sua comprensione e aiuto.

Quentin invece, il fratello maggiore, è un artista e si è trasferito per conto suo a Parigi dove, attraverso l’arte, ha trovato una sua dimensione di salvezza.

Lucas invece è più fragile. Dovrà faticare molto per riuscire a riportare un po’ di luce e speranza nella propria vita.

Winter boy

Quando Eros e Thanatos ..

Il film è intenso e toccante. Analizza in modo chiaro il dolore di una perdita e il senso di confusione sia mentale che fisica che ne deriva. Cristallizza emozioni che erano in transito e stavano prendendo forme diverse. Come direbbe Freud, l’esistenza si riduce essenzialmente a due tipi di pulsioni: una pulsione di vita (Eros), che implica il principio della sopravvivenza, e una pulsione di morte (Thanatos), che si manifesta invece in tendenze autodistruttive. Il film gioca a ping pong tra queste due realtà.

Come ad esempio quelle legate all’incidente iniziale del film, dove padre e figlio in auto, salvi per miracolo, comunicano le reciproche insoddisfazioni e frustrazioni. Il tutto agli occhi di un giovane diventerà come un monito, sorta di evento premonitore, per ciò che accadrà dopo e di cui si sentirà responsabile.

Un lutto, specie se improvviso, fa sviluppare spesso sensi di colpa, fa sentire inadeguati, produce un vuoto interiore che solo il lavoro su se stessi potrà nel tempo, molto tempo, colmare. Meglio se con l’aiuto e il sostegno di coloro che restano.

Il legame sesso e morte è da sempre nei manuali degli esperti oltre che nei miti, perché ognuno sviluppa la sessualità post-perdita in modi contraffatti; chi cerca affetto ovunque e con chiunque; chi invece si chiude e aborre qualsiasi forma di condivisione fisica.

Il film a questo aggiunge la giovane età del ragazzo protagonista che già di per sé, come adolescente, risulta già di suo acerbo, confuso e troppo giovane per vivere un trauma simile.

La voce fuori campo, alternata a primi piani del giovane e credibile attore, Paul Kircher, fungono da sorta di diario intimo e parallelamente da sedute di psicanalisi per tentare di bypassare, aggirare, colmare quel vuoto aggrappato al sentirsi inadeguati e a quella sensazione di non essere piaciuti abbastanza al genitore che non c’è più. La stigmatizzazione è valida al di là del film e della complicata sessualità del protagonista, per molti giovani oggi che si trovano confusi, senza valori, senza guide e senza vere passioni. La loro fragilità origina tragedie.

La potenza musicale in Le Lycéen (Winter boy)

Bellissima inoltre nel film la scelta musicale con una colonna sonora elegantissima che identifica la capacità vera di musica e arte di salvare vite. Già nella poetica canzone suonata alla chitarra dal protagonista, ma poi anche nelle ritmate canzoni seguenti la via di fuga dal dolore e momento di riappacificazione con sè stessi e la propria anima, oltre che momento di sollievo e pivot del film.

Il trailer

La dichiarazione 

«I miei film hanno spesso affrontato la disgrazia, l’irreversibilità, i punti di rottura, ma non avrei mai pensato che un giorno avrei girato un film sul particolare stato in cui mi trovavo nei mesi successivi alla morte di mio padre. Da Plaire, aimer et courir vite in poi ho cercato di affrontare ogni nuovo progetto con una sincerità più scrupolosa. 

Gli interpreti e il cast

Paul Kircher, Vincent Lacoste, Juliette Binoche, Erwan Kepoa Falé, Adrien Casse, Pascal Cervo, Christophe Honoré, Anne Kessler, Elliot Jenicot.

Il regista Christophe Honoré

Nato a Carhaix, Francia nel 1970 si è trasferito a Parigi nel 1995. Li ha iniziato a collaborare con numerose riviste, tra cui i «Cahiers du cinéma». Nel 1996 ha pubblicato il romanzo Tout contre Léo, adattato per la televisione nel 2002. Nello stesso anno ha anche girato il primo lungometraggio, 17 fois Cécile Cassard. Dopo aver realizzato Ma mère, tratto da un romanzo di Bataille, ha scritto e diretto Dans Paris (presentato a Cannes, alla Quinzaine des réalisateurs). Les chansons d’amour (in concorso, sempre a Cannes, e vincitore di un César per la colonna sonora).

La filmografia: premi e festival

Nel 2008 La belle personne ha partecipato in concorso al Festival di San Sebastian. E’ stato nominato per due premi César. Ha poi realizzato Non ma fille, tu n’iras pas danser (2009) e L’homme au bain (2010). Entrambi presentati in numerosi festival tra cui Locarno e Torino. I più recenti Plaire, aimer et courir vite (2018) e L’hotel degli amori smarriti (2019), entrambi presentati a Cannes. Il primo in concorso, il secondo nel Certain regard. All’attività di regista cinematografico alterna quella di autore e regista teatrale.

Nous deux (cm, 2001), 17 fois Cécile Cassard (2002), Tout contre Léo (tv, 2002), Ma mère (id., 2004), Dans Paris (2006), Les chansons d’amour (2007), Hôtel Kuntz (cm, 2007), La belle personne (2008), Angelo, tyran de Padoue (tv, 2009), Non ma fille, tu n’iras pas danser (2009), L’homme au bain (2010), Les bien-aimés (2011), Métamorphoses (2014), Quella peste di Sophie (2016), Plaire, aimer et courir vite (2018), Chambre 212 (L’hotel degli amori smarriti, 2019), Guermantes (2021), Le lycéen (2022).

I produttori 

Philippe Martin, David Thion. Les Films Pelléas in coproduzione con France 2 Cinéma, Auvergne-Rhône-Alpes Cinéma.

Il film è distribuito da Pyramide Film

'Le Lycéen' (Winter boy)

  • Anno: 2022
  • Durata: 122
  • Distribuzione: Pyramid Films
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Christophe Honoré

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