In concorso per la sezione Documentari Internazionali al TFF, Octopus di Karim Kassem ci porta in una Beirut lacerata.
Id., Libano/USA/Qatar, 2021. Regia Karim Kassem. Durata 1h e 5’.
Octopus la trama
Un regista arriva a Beirut per lavorare al suo nuovo film e si trova di fronte a un’esplosione colossale che cambia la sua vita e ciò che può fare per sé stesso e la sua città. Octopus nasce da un trauma, all’indomani della catastrofica esplosione del porto di Beirut. Il film naviga silenziosamente in ambienti devastati, dando spazio alle infinite domande nate dall’enormità dell’evento. Domande sul mondo, la sua sofferenza e il suo significato, il suo scopo. E poi altri sparsi tra le macerie. Cosa stiamo dicendo quando non diciamo nulla?
Parla il regista
Il 4 agosto 2020, un’esplosione originata dal nitrato d’ammonio di una nave abbandonata confiscato dal governo libanese devasta il porto di Beirut, provocando 220 morti e 7000 feriti, con centinaia di migliaia di persone che restano senza casa. Il regista Karim Kassem è uno dei sopravvissuti al disastro, e nel film Octopus ci mostra silenziosamente la città in ricostruzione e il punto di vista di chi, come lui, si è salvato.
«Cerchiamo di trovare un significato nelle nostre vite, in questa condizione già difficile dell’essere umano sulla Terra. Quando accadono eventi di questo tipo, si comincia davvero a mettere in discussione la vita, l’umanità e se stessi», ha dichiarato Kassem, arrivato a Beirut dieci giorni prima dell’incidente per realizzare un documentario sulla crisi economica in Libano e divenuto testimone oculare dell’onda d’urto provocata dall’esplosione: un’esperienza che, afferma, «non può essere restituita a parole». Da lì è nata l’idea per questo film sulla vita che, a prescindere da quanto successo, «persiste nella misura in cui c’è chi la percepisce».
Octopus (2021) ha vinto il premio come miglior film all’IDFA e una menzione speciale della giuria allo ZagrebDox 2022. Il film è stato sostenuto dal the Doha Film Institute e dal Red Sea Film Fund.
Il regista sta lavorando al suo terzo lungometraggio, Thiiird, che ha ricevuto una borsa di studio dall’AFAC e chiude una trilogia.