Riff 2022: corti italiani visionati per voi. Taxi Drivers media partner
Una selezione di corti italiani al Riff 2022
Carlo Fenizi, Samuel Di Marzo, Pierluigi Glionna e Lorenzo Squarcia hanno presentato al RIFF dei cortometraggi uniti dal tema del cambiamento.
Al RIFF – Rome Independent Film Festival,come sempre, ampio spazio è dedicato ai cortometraggi. Tra i diversi titoli della sezione siamo rimasti colpiti da quelli che hanno saputo raccontare, seppur in diverso modo, il tema del cambiamento.
Un cambiamento psicologico e fisico, come nel caso del toccante Hoppìpolla, in cui il protagonista combatte contro i propri demoni, interiori ed esteriori, per trovare il proprio posto nel mondo. Un cambiamento temporale e ciò che comporta, nel senso meteorologico del termine, come in Maltempi. E il cambiamento dopo la morte di qualcuno. Qualcuno di vicino come una moglie, Blue Dots, e quel qualcuno che ha significato tutto come in La virtù dell’innocenza.
Riff 2022: corti italiani che parlano di cambiamento
Hoppìpolla, scritto e diretto da Pier Glionna, narra la vicenda di Giorgio, un ragazzo che fin da bambino sogna di rinascere in un nuovo corpo, ma vive ancorato in casa con un brutto segreto legato a suo nonno Ulisse. Spinto dalla sua migliore amica si ritroverà davanti a una scelta.
Nel corto si percepisce fin dall’inizio un’atmosfera inquieta. Non solo Giorgio è rimasto orfano ed è stato cresciuto dai nonni, ma ha dovuto subire la presenza tossica di Ulisse. L’uomo, un’orribile figura che ha abusato fisicamente e psicologicamente del ragazzo, viene accudito da Giorgio. Il ragazzo ha già capito quale sia la sua strada, ma non può concedersi di seguirla. I ricordi di sua madre e gli incubi di un passato subito si intrecciano alla realtà. Il cambiamento di Giorgio è psicologicamente pronto, ma manca quello fisico che gli permetterà di liberarsi, finalmente, da tutto.
Hoppìpolla il trailer
Il cambiamento del lutto: Blue Dots e La virtù dell’innocenza
Blue Dotsè un piccolo docufilm che narra la storia di Biagio, un anziano di 84 anni che passa le sue giornate seduto su una panchina del Washington Square Park nella metropoli di New York. Nelle sue mani tiene una vecchia busta piena di foto e lettere. A tutte le persone che si siedono accanto a lui racconta la storia d’amore che ha avuto con sua moglie per oltre 60 anni. Lei adesso è scomparsa e, in questo modo, attraverso i ricordi, la tiene in vita.
L’amore di Biagio si percepisce nella cura con cui stringe tra le mani foto e lettere di Sabine. L’amore di entrambi, vivo nei suoi ricordi, è narrato allo spettatore che percepisce il forte sentimento del marito. Un sentimento che ha tramutato il dolore del lutto in forza.
Il cortometraggio è scritto e diretto da Lorenzo Squarcia, documentarista e produttore presso Jumping Flea.
Sempre il lutto è il tema portante di La virtù dell’innocenza. Qui Ernesto Lo Conte, regista di fama internazionale, ritorna a Trevico dopo trent’anni di assenza, in occasione dei funerali del suo maestro Ettore Scola. Il viaggio, che affronta durante un periodo di profonda crisi creativa, lo porterà a riscoprire le sue radici e la sua identità come uomo e come artista.
Scritto da Luigi Storti, Samuel Di Marzo e diretto da Di Marzo, il cortometraggio è una piccola storia di formazione in cui la figura di Lo Conte incarna coloro che nella vita hanno perso la propria guida. Una reazione vera e riconoscibile quella di Lo Conte che si appresta a tornare al suo paese per l’ultimo saluto al suo maestro. Un saluto prima collettivo e poi privato, in cui ai ricordi umani si mescolano quelli lavorativi.
Riff 2022: il tema del cambiamento nei corti italiani che non ti aspetti
Si parla proprio di maltempo in Maltempi, il tenerissimo cortometraggio in cui il cambiamento meteorologico coincide con quello di due donne. La prima, incinta e felice, si appresta a un brusco cambio di programma nel momento in cui il telegiornale dà l’avviso di allerta meteo. La seconda, un’anziana barbona appagata però dalla sua situazione, si appresta felice a leggere un buon libro al sole. Sebbene non si conoscano, sono entrambe legate da ciò che quel cambiamento impone in ciascuna ed è solo nella leggerezza con cui lo affrontano che trovano la chiave di lettura della propria vita.
Diretto da Carlo Fenizi è scritto dal regista con Maria Antonietta di Pietro e Raffaele Notaro.
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