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Raiplay

‘EO’. Vita di un asino. Il capolavoro di Jerzy Skolimowski

Un'indagine toccante sugli animali e l'inutilità sempre più evidente dell'essere umano

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Premio della Giuria a Cannes 2022,  presentato Fuori Concorso al Torino Film Festival, ‘Eo’ di Jerzy Skolimowski commuove e fa riflettere sulla brutalità e inutilità dell’essere umano.

Il film arriva in streaming su Raiplay.

EO – RaiPlay

Con una lente d’ingrandimento mediata dalla dolcezza dei suoi occhi  Eo’ (pronunciato ‘I-hoo’ ‘I-hoo’ come il nome onomatopeico del raglio dell’asino protagonista) ci fa vedere le assurdità dell’essere umano e la sua pochezza.

Nella vecchia fattoria ia-ia-o.
Quante bestie ha zio Tobia ia-ia-o
C’è la capra, capra, ca-ca-capra..


Il periodo migliore per piantare un albero è vent’anni fa.
                                                          Proverbio cinese

 

 

Ci sarà un motivo se questi animali sono sulla terra da almeno cinque milioni di anni, mentre noi da “appena” 200-300 mila. Ci vivono da molto più tempo. Il loro sistema è molto più avanti del nostro, a differenza di quello che l’egoismo dell’auto celebrazione umana possa pensare di sé.

Due anni fa, sempre al TFF, il regista russo Victor Kossakovsky con Gunda

Fece un meraviglioso ritratto in bianco e nero, illustrando la vita della scrofa Gunda, a cui toccava la stessa triste e reale storia. La vita di un’altra madre, separata dai suoi piccoli, per andare a comporre gustosi salami.

Disse (in un’intervista che trovate completa qui) 

“Vedi le mucche. Non sono mai in ritardo. Sanno che alle sette possono abbeverarsi e pur non avendo un orologio arrivano sempre puntuali” – raccontava il regista di Gunda. “Con l’arrivo di Google Maps si è invece notato che per la maggior parte delle volte esse guardano a Nord. Prima lo si ignorava. Il tono della loro voce è sette volte più alto del nostro. Può calare e poi alzarsi più di quello degli esseri umani. A noi il loro muggito sembra sempre uguale, ma non è così. Ne sono stati contati almeno di trecento tipi. È successo qualcosa di simile anche con Gunda: alcune volte mentre gridavo verso il mio team, lei emetteva un “gruh”, come se volesse pronunciare qualcosa. Per noi umani sembrano dei semplici grugniti, mentre sono dei suoni con dei significati specifici”.

 

La sinossi di ‘EO’

Sguardo dolce e rassegnato, occhi grigi, Eo è un asino mite che lavora obbediente e volenteroso in un circo polacco, fino al giorno in cui un gruppo di animalisti fa irruzione nella struttura salvandoli. Da quel momento per l’animale inizia un viaggio di vita tra emozioni ed abbandoni, violenze e ricordi. Strappato dal mondo in cui è cresciuto, si avventura in un viaggio attraverso la campagna polacca e italiana, sperimentando crudeltà e gentilezza, aiutato o ostacolato da vari personaggi – tra i quali un giovane prete italiano, una contessa e una turbolenta squadra di calcio polacca – mentre osserva impassibile le follie e le stranezze compassionevoli dell’umanità. A dimostrazione che gli animali ricordano,  amano, gioiscono, soffrono anche più di noi!

 

Cow

Nel 2021 Cow di Andrea Arnold.  Viaggio inconsapevole verso la morte di ignare mucche, prima felici al pascolo, il film narra come l’uomo si sia scisso sempre di più da se stesso.  Per chi ha perso il rapporto ancestrale con la natura, questo è il modo più semplice per ritrovarlo e riacquisire un barlume di umanità. Vedere Cow, ascoltarne i rumori e immaginarne i profumi, anche avvertendo il dolore di questi immensi animali disposti al sacrificio per l’uomo, è illuminante. Il ritratto di Arnold va ben oltre la mera vita in fattoria.

La triste realtà quotidiana di Luma, e quella delle sue colleghe vacche, diviene l’illuminato script di questa opera intensa. Filmate da vicino con una camera sempre addosso, che ne riprende ogni sfumatura emotiva (gli occhi dolci, i respiri profondi, persino i tristi muggiti), addosso come l’attività del balordo essere umano che le sfrutta, esse fanno capire e riflettere su quale grande servizio ci donino.

L’omaggio a Robert Bresson

Skolimowski, è grande amante degli animali.  Racconta di essersi ispirato per Eo a Au Hasard Balthazar, capolavoro di Bresson, visto nel 1966. 

Questa è stata la lezione che ho tratto da Bresson. Che un eroe animale è in grado di commuovere ancora di più di un eroe umano.

E come dargli torto?

‘EO’: la recensione e il trailer

Ora con Eo vediamo un asino e il suo percorso di vita. La stessa pochezza dell’essere umano, filmata dai colleghi cineasti nei due anni precedenti, con una scrofa e con una vacca, emerge ora prepotente in ‘Eo’, a colori.

Una cosa li accomuna tutti. Sembra che la sensibilità del cinema valga come un monito contro la superficialità del genere umano:  il suo egoismo. La sua auto-celebrazione, la banalità dei suoi interessi, il calcio, le sbornie, la violenza gratuita, lo sfruttamento di animali e risorse, la distruzione di un ecosistema per il proprio tornaconto, sono tutti i temi che emergono da Jerzy Skolimowski, come da Kossakovsky e Arnold.

La valenza di fitta fantasia, illuminazione visiva di Jerzy, mai banale, mai inelegante, sempre sorprendente in ogni inquadratura, fin dal rosso grafico e sanguigno della locandina prescelta o del sapore iconico di certe musiche, genera di sicuro un impatto emotivo indelebile nello spettatore sensibile che, attraverso occhi ed orecchie colpite, presterà attenzione maggiore alla cura e amore degli animali che lo circondano, dopo la visione del film.

Per tutti gli altri sarà meglio l’estinzione di massa.

 

‘EO’: la produzione e il cast 

E’ grazie a Janus Films e Sideshow con la regia e la sceneggiatura di Jerzy Skolimowski assieme a Ewa Piaskowska se possiamo vedere questo splendido film. Nel cast troviamo anche un cameo di Isabelle Huppert e l’italiano Lorenzo Zurzolo. Tra gli altri interpreti tuti ben diretti e credibili: Mateusz Kosciukiewicz, Sandra Drzymalska, Tomasz Organek.

Eo è però il vero protagonista. Skolimowski avverte, tuttavia, che ha utilizzato sei asini per rappresentare Eo nel film e precisa che nessuno di essi è stato ferito o maltrattato durante la produzione.

 

 

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EO

  • Anno: 2022
  • Durata: 88'
  • Distribuzione: I Wonder Pictures
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Polonia Italia
  • Regia: Jerzy Skolimowski