La Serie di Cuphead! (The Cuphead Show!) torna con una terza parte a pochi mesi dalla fine della seconda, con nuove avventure delle tazze Cuphead e Mugman, insieme ai variopinti abitanti dell’Isola Calamaio.
É sempre distribuita e prodotta da Netflix (in collaborazione con Studio MDHR) e basata sull’ononimo videogioco.
La trama de La Serie di Cuphead 3
Torniamo a dove ci eravamo fermati. Mugman viene rapito da Satanasso, il quale è pronto ad ottenere ciò che brama di più, l’anima dell’eccentrico Cuphead.
Ma la tazzina rossa non si darà certo per vinta. Riuscirà Cuphead a salvare suo fratello dagli inferi e dal diavolo in persona?
Punto e a capo, di nuovo
Nelle precedenti due recensioni abbiamo già parlato della narrazione de La Serie di Cuphead!, molto spesso non proprio brillante e spesso indirizzata più all’umorismo infantile che a una sagace scrittura creativa.
Con la seconda stagione, il trend sembrava aver preso una piega più matura e più interessante, cosa che non si può però dire di questa terza parte. Siamo di nuovo al punto di partenza: tante battute basate su una slapstick comedyanimata eccellentemente, ma con trame tristemente bambinesche e fondate su un non-sense povero di validità.
Troppe puntate terminano nell’anonimato generale, alcune sembrano pezzi di episodi divisi tra loro per dare alla serie più minutaggio.
Le citazioni all’universo animato del terzo decennio novecentesco si sprecano e il fascino retrò permane. Ma, ancora una volta, non si può rimanere indifferenti a una scrittura pigra e troppo asservita alla battuta pronta e neanche così simpatica.
Ma diamo merito al comparto tecnico della serie, sempre al top e di grande fascino. Gli sfondi in plastilina brillano come non mai in alcune delle scene meglio realizzate della serie, dal mondo infernale di Satanasso a un Polo Nord quasi disneyano. E parlando del Polo Nord, introduciamo gli speciali natalizi de La Serie di Cuphead!.
Cuphead e la magia del Natale
Intelligentemente, Netflix ha rilasciato questa terza tranche di episodi a ridosso del periodo natalizio. Infatti, spiccano sicuramente i due episodi natalizi: il primo con protagonisti Cuphead, Mugman e Nonno Bricco, il secondo, invece vissuto da Satanasso, il suo sgherro dal cuore d’oro Henchman e Babbo Natale in persona.
I motivi per cui queste due singole puntate (a fronte di un totale di undici episodi) svettano sono molteplici. Partiamo dal più semplice: la durata. Entrambi vantano una durata di venticinque minuti circa ciascuno, cosa che permette non solo allo spettatore di godere a pieno del contesto animato, ma anche di esaltare il lavoro complessivo di questi due specifici episodi.
La sceneggiatura prende a piene mani dai classici natalizi di Topolino e compagnia, ribaltandone, però, prospettiva ed aspettative. La storia di come il Diavolo in persona diventa Babbo Natale non può non incuriosire e convincere anche lo spettatore più smaliziato. Una buona prova narrativa della sceneggiatura che dà sicuramente fiducia per il futuro.
Il mondo ricoperto di neve di queste storie, poi, è il vero fiore all’occhiello della stagione. Le montagne innevate dell’Isola Calamaio e la fabbrica di Babbo Natale vengo riportate in scena come grandi maestri come Disney, Natwick e Fleischer hanno fatto nei loro corti capolavori.
Ispirandosi ai migliori, La Serie di Cuphead! ricrea quella magia natalizia tramandata da anni e anni di cortometraggi animati Disney e non, ridando speranza alla serie stessa, che seguendo la scia di inventiva e amore per l’arte animata fortemente vivide in queste due puntate, può sicuramente riscattare una stagione poco brillante.
Non sappiamo se e quando uscirà una quarta stagione de La Serie di Cuphead!, ma sappiamo sicuramente che bisognerà fare attenzione ai prossimi passi dello show, che rischia di fare un caduta degna di una grossa onomatopea fumettistica.