Il calcio e soprattutto le scommesse legate al mondo del calcio sono al centro del cortometraggio Lo sport nazionale di Andrea Belcastro in concorso al Calabria Movie International Short Film Festival
Alessio è ossessionato dalle scommesse sul calcio, lo sport nazionale. È convinto di poter svoltare la sua vita ideando il sistema di scommesse perfetto ma finirà per mettersi nei guai coinvolgendo i suoi genitori e il suo migliore amico in una pericolosa truffa. (Fonte: Riff)
Lo sport nazionale prende letteralmente il sopravvento in questo corto che cerca di insegnare anche a mettere dei limiti. Alessio si fa prendere la mano dai suoi studi e dalle sue idee e mette in piedi una situazione davvero ai limiti dell’assurdo.
Quello che nasce come un gioco, un passatempo e un divertimento si trasforma ben presto in qualcosa di più. Qualcosa di pericoloso, per certi aspetti.
Un cortometraggio quasi documentaristico
Quello di Andrea Belcastro diventa, alla fine dei conti, più che un cortometraggio, un documentario. Attraverso gli occhi di Alessio si vivono e rivivono situazioni verosimili che, oltre a essere soggette a critiche, sono anche lo specchio di quello che ci circonda. Come viene detto, tra le righe, lo sport nazionale non è solo e soltanto il gioco del calcio, a differenza di quanto si può supporre dal titolo e dalle usanze del nostro paese. In realtà il protagonista è ciò che sta intorno a noi e il modo in cui ognuno di noi vive la propria vita.
Rivolgersi al pubblico
Per spiegare le proprie tattiche e le proprie supposizioni, Alessio parla con il pubblico. Un po’ per metterlo al corrente di ciò che ha intenzione di fare e un po’ per caricarsi e convincersi che quello che sta per fare è giusto e necessario. Lui pensa davvero di poter cambiare la propria vita. E questa sua convinzione si fonde perfettamente con la decisione da parte del regista di rompere la cosiddetta quarta parete e parlare direttamente, faccia a faccia, con il pubblico.