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Mentelocale. Visioni sul territorio

‘Dove nuotano i caprioli’ Interessante racconto al Festival Mente Locale

Un'ora di racconto denso e accorato su una vicenda forse poco nota ma alquanto interessante

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Grazie al Festival Mente Locale, abbiamo avuto modo di vedere questo documentario estremamente interessante di Maria Conte. Ruota intorno alle vicende che hanno coinvolto la regione storico-geografica del Cadore,  tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. É il racconto nostalgico e soffuso di un borgo che non c’è più.

Dove nuotano i caprioli La trama

Immersa tra laghi e montagne, questa zona ha iniziato ad essere manipolata artificialmente dalla metà del Novecento con la vicenda dell’industria idroelettrica, e dunque con il progetto di modernizzazione del Paese. Basato sullo sfruttamento di laghi e fiumi locali per trarne energia: alcune testimonianze presenti nell’opera, però, suggeriscono che si sia trattato più di investimenti speculativi che di effettivi progressi per i paesi coinvolti. Il filo narrante del documentario ci mostra infatti una comunità, che rivive tramite le testimonianze degli anziani che un tempo vivevano in quelle zone, ormai cancellata.

Le modifiche radicali ai terreni della zona, decenni fa, ebbero l’effetto di rendere instabile il terreno, a causa del disfacimento degli strati gessosi, provocato dalle acque artificiali del Centro Cadore. Così la comunità vide poco per volta le proprie case e i propri terreni diventare sempre più pericolanti e meno abitabili.

Dove nuotano i caprioli: Testimonianze

Il mosaico di testimonianze – di semplici cittadini oppure archeologi o ambientalisti – che il film propone dà una netta sensazione malinconica e nostalgica.

Il dipinto di quelle tradizioni e abitazioni ormai scomparse è chiaramente sentito in modo molto personale dagli intervistati. Chi rievoca la propria infanzia, chi ricorda perfettamente com’era il paesaggio naturale prima dell’intervento umano e chi racconta il folklore di quelle zone, con le sue leggende e le sue suggestioni “magiche”: ognuno contribuisce in modo netto a dare un tocco di colore diverso alla narrazione.

La Presidente del Gruppo Archeologico Cadorino, Giovanna Deppi, presenza ricorrente nel documentario, racchiude  molto bene questa sensazione di smarrimento e perdita dell’identità, geografica del luogo, e personale per chi vi abita.

Infatti, racconta che, quando il lago è pieno, lo trova bello e familiare, essendo peraltro lei nata quando era già stato costruito. Ma quando il lago si abbassa notevolmente, per molti mesi all’anno, si rende conto di essere immersa in un paesaggio idroelettrico, nel quale il lago è più un serbatoio da sfruttare che un elemento di armonia naturale.

Adattarsi non vuol dire rassegnarsi

Con questa considerazione l’opera di chiude. Come i caprioli continuano, sovente, ad attraversare il lago dall’isola fino alla valle, ormai abituati ed adattati alla stranezza di questa situazione artificiale, così anche gli uomini hanno dovuto farlo: ma, appunto, adattarsi non vuol dire rassegnarsi.

Dove nuotano i caprioli

  • Anno: 2021
  • Durata: 59'
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Maria Conte

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