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‘Inside Man’ Top o flop?

Un thriller psicologico complesso e moderno.

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Inside Man

Attualmente al quinto posto nella Top Ten di Netflix Italia, Inside Man ha tutte le carte in regole per diventare l’ennesimo cult della grande N statunitense. Ma la mini serie, nata dal genio di Steven Moffat, è un vero Top o un flop?

Complessa, accattivante a tratti ironica.

Inside Man può essere definito come un thriller psicologico complesso e moderno. La serie è composta da quattro episodi senza un vero e proprio protagonista, ma con diversi personaggi, ognuno con la propria storia che si intreccerà con le altre, nella fitta griglia narrativa.

La trama di Inside Man

Harry Watlig è un prete protestante che vive in Inghilterra con la sua famiglia; Janice Fife è l’insegnante di matematica di suo figlio. Dall’altra parte dell’oceano, invece, c’è Jefferson Grieff, un detenuto americano nel braccio della morte, che dopo aver ucciso sua moglie, dà il suo contributo a risolvere casi investigativi. Infine, Beth Davenport, una reporter in cerca di notizie.

Inside Man, la miniserie di Steven Moffat che ha conquistato Netflix | Wired Italia

L’ennesimo successo di una serie targata Netflix

Non c’è nessun dubbio che Netflix negli ultimi anni ha fatto centro nel cuore del pubblico e nel giudizio della critica con le sue serie. Sembra persino superfluo citare il successo de La casa di carte, Breking Bad, Better Call Saul o Crown. Il valore artistico di queste serie è fuori discussione, come per Inside Man. In quest’ultimo caso però non tutto si incastra alla perfezione.

L’ideatore della serie, interpretata da David Tennant (Maria regina di Scozia) e Stanley Tucci (Whitney), è Steven Moffat, non certo un novellino per quanto riguarda la serialità. Il suo nome è legato al successo di Press Gang, Coupling e Sherlock, che in qualche modo sembra aver influenzato lo stesso Inside Man.

Stanley Tucci si cala nei panni di Grieff, un criminologo che aspetta di essere giustiziato dopo aver ucciso la moglie e nell’attesa si diletta a risolvere casi misteriosi. Il personaggio possiede un aplomb che ricorda Sherlock Holmes. Con acuta intelligenza riesce a scoprire ogni mistero e non rinuncia mai a manifestare la sua brillante ironia, che più di una volta si tinge di nero.

Ho un dottorato in criminologia e una condanna a morte”.

Ironia che ritroviamo nel suo fidato collaboratore Dillon, un omone che ha ammazzato quindici donne e ha mangiato i piedi di sua madre morta.

L’intelligenza e lo spirito intuitivo di Grieff vengono subito messi in evidenzia, quando il singolare criminale risolve un vero rompicapo nel caso che interessa un Senatore dell’Arizona accusato di molestie sessuali.

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Da Sherlock Holmes a Il silenzio degli innocenti

Questo è solo un assaggio per lo spettatore, utilizzato per far comprendere il carattere e alcuni aspetti del passato di uno dei personaggi principali. L’ideatore è abilissimo a inserire nel blocco narrativo, che gravita intorno a Grieff, l’altra storia, fondamentale per lo sviluppo della trama. Per di più,  attraverso la sua introduzione gli altri personaggi si incontrano con Grieff. E dunque, Inside Man, una serie dal sapore sherlockiano prima,  diventa poi una specie de Il silenzio degli innocenti.

Tra i tanti visitatori ansiosi di incontrare il famigerato criminologo assassino, c’è la giornalista inglese Beth Davenport, interpretata da Lydia West (It’s a Sin). Inizialmente, Beth è interessata a portare a termine un’intervista a Grieff, ma subito dopo è lei stessa a presentare un caso, solo apparentemente rifiutato.

Ed ecco che la vicenda si sposta dall’altra parte dell’Atlantico, in Inghilterra, dove il pastore Harry (David Tennat) vive con sua moglie Mary (Lyndsey Marshal) e il loro figlio Ben (Louis Oliver). Questi è un adolescente pigro, ma molto intelligente, che necessita di lezione private di matematica e così entra in scena Janice, amica di Beth.

La donna, interpretata da Dolly Wells (Dracula), non volendo, guarda un filmato pedo – pornografico su una chiavetta per computer. Il fatto fa degenerare la trama. Janice è convita che Harry voglia proteggere suo figlio e per questo finisce incatenata nella cantina del pastore.

Un viaggio verso il crimine di Inside Man

Lo spettatore è a conoscenza che il vero possessore della chiavetta è il sacrestano della Chiesa e Harry prova a spiegare il tutto a Janice, ma inutilmente.

Da questo momento in poi Inside Man prende le forme di un affascinante viaggio simbolico verso il crimine, la colpa, l’espiazione e il sacrificio. Un viaggio che diventa ancora più accattivante per gli innumerevoli parallelismi che coinvolgono il pastore e il criminologo assassino.

I due personaggi non si incontrano mai fisicamente, ma entrambi vivono, in maniera del tutto diversa, il senso di colpa che li invade.

Il pastore Harry è tormentato da una colpa non sua, ma sente il dovere, come rappresentate di Cristo, di addossarsi la responsabilità. Ciò non solo per salvare suo figlio, ma anche per il debole Edgar, il quale si suicida, complicando ulteriormente la vicenda.

L’uomo vive un conflitto interiore vero e proprio. Da un lato cerca di estorcere la confessione al sacrestano, dall’altro si sente in colpa perché comprende che il suo comportamento è immorale. Evocativo, in questo senso, è l’incontro in chiesa con Edgar, nel quale una regia molto potente riesce a tradurre visivamente il conflitto interiore dell’uomo.

Inside Man – La serie Netflix di cui avevamo bisogno?

Una serie di qualità

Inside Man è senza dubbio una serie di qualità, sia per quanto riguarda la narrazione che la regia, affidata a Paul McGuigan (Le stelle non si spengono a Liverpool). Notevoli sono anche l’uso della colonna sonora e soprattutto il montaggio, tipicamente cinematografici. I personaggi vengono spesso accostati visivamente, con espedienti riconducibili alla cinematografia più moderna e spesso vengono utilizzati lunghi piano sequenza, di solito banditi nella serialità.

Concludendo, proviamo a rispondere alla domanda iniziale: Insid Man è un top o un flop? Come spesso accade in questi casi la risposta si trova a metà strada. L’ultima fatica di Steven Moffat risulta senz’altro una serie  appassionante, ma al contempo appare troppo complessa. Complessità avvertita anche dall’autore, visto che in più di un’occasione la trama si riavvolge su se stessa per spiegare i fatti, con sbrigativi flashback.

La complessità non è certo un difetto a prescindere. In Insid Man, però, è artificiosa. La serie, dunque, non può essere considerata un’opera indimenticabile, ma supera senza dubbio la sufficienza. Anche se ciò avviene – almeno così sembra – per pura fortuna, proprio come Grieff risolve il caso della scomparsa di Janice.

Ha provato a indovinare…?”.

‘Inside Man 2’ si farà? – Taxidrivers.it

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Inside Man

  • Anno: 2022
  • Durata: 4 episodi
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: Thriller
  • Nazionalita: Inghilterra
  • Regia: Paul McGuigan
  • Data di uscita: 26-September-2022