Online il trailer e il programma di VISIONI URBANE, il festival indipendente che indaga la città contemporanea, con 65 cortometraggi in concorso. Terza edizione: a Bologna e online dal 24 al 27 novembre, completamente gratuita.
Festival Visioni Urbane ecco il programma.
Visioni Urbane è organizzato dall’ass. City Space Architecture. Nato e cresciuto durante il periodo pandemico, il festival giunge alla sua terza edizione, e arriva ora anche in sala, con proiezioni ed eventi speciali (e streaming) completamente gratuiti: in concorso 65 cortometraggi da oltre 20 Paesi del mondo, con tre giurie internazionali.
Le giornate di apertura (24.11) e chiusura (27.11) si svolgeranno a Bologna presso il Nuovo Cinema Nosadella (con ospiti come Stefano Pesce e Enza Negroni, i loro film, e le proiezioni dei vincitori).
Evento speciale, di anticipazione, sarà presso il MAMbo martedì 22 novembre: ospiti i rappresentanti della municipalità di Ajman degli Emirati Arabi Uniti, dove si svolge il festival gemello di Visioni Urbane.
Dal 24 al 27 novembre, invece, proiezioni speciali e workshop si svolgeranno presso il Museo Spazio Pubblico, sempre a Bologna, dove gli eventi continuano fino al 4 dicembre.
Festival Visioni Urbane ecco il programma. Cortometraggi
65 cortometraggi in concorso da oltre 20 Paesi, 8 proiezioni fuori concorso, 5 eventi speciali, per oltre 80 film sullo schermo: in streaming e dal vivo. Questi i numeri della terza edizione di Visioni Urbane / Urban Visions. Beyond the Ideal City. La rassegna è un progetto cinematografico di ricerca multidisciplinare che nasce dall’esigenza di studiare il luogo urbano in cui viviamo attraverso prospettive, saperi e linguaggi diversi.
Il festival
Il festival è curato da Luisa Bravo, fondatrice di City Space Architecture, che ha dichiarato:
“Visioni Urbane è un viaggio attraverso le geografie umane delle nostre città, è una narrazione che intreccia storie di felicità e povertà, successo e solitudine, attivismo e rassegnazione, al di là delle forme seducenti e rassicuranti della città ideale, per scoprire quello che i nostri occhi, deliberatamente o inconsciamente, non conoscono o non riescono a vedere”.
La rassegna è parte del progetto europeo A-Place. Linking places through networked artistic practices, co-finanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea – www-a-place.eu
Online come funziona
Tutti i film potranno essere visti online gratuitamente, avendo fatto una semplice registrazione, sulla piattaforma https://www.visioniurbane.stream/, realizzata in collaborazione con OpenDDB Distribuzione dal Basso. Sarà possibile vedere i cortometraggi in concorso in streaming sulla piattaforma dalle 17 di giovedì 24 novembre, a tutte le ore, durante le giornate del festival (fino al 4 dicembre).
Programma completo
Visioni Urbane sarà anticipato da un evento speciale: martedì 22 novembre alle ore 18 presso il Museo d’Arte Moderna MAMbo (via Don Giovanni Minzoni 14) a Bologna, ci sarà la presentazione di Ajman Film Biennale / URBAN VISIONS. Architecture and the Future of Cities, il festival gemello di Visioni Urbane che si è svolto nel marzo 2022 per la prima volta negli Emirati Arabi (con il patrocinio dell’emiro H.H. Sheikh Rashid bin Humaid Al Nuaimi, presidente dell’Emirato di Ajman). Sarà l’occasione per esporre il progetto, grazie alla tavola rotonda moderata dalla curatrice Luisa Bravo, in compagnia di Simone Sfriso (TAM Associati) e Francesco Zanon (A-Office Architecture Platform). Durante l’evento saranno proiettati i film vincitori della prima edizione, con la partecipazione dei rappresentanti di Ajman Municipality and Planning Department degli Emirati Arabi Uniti.
Per l’apertura, il festival, nato e cresciuto nel 2020-2021 durante la pandemia, ritorna in sala. Il taglio del nastro della terza edizione sarà giovedì 24 novembre alle ore 20.30, presso il Nuovo Cinema Nosadella di Bologna (Via Lodovico Berti 2/7), con la proiezione del film Tre Visi di Stefano Pesce (2021), prodotto da Bartleby Film e Offi-cine Veneto, un ritratto della città di Treviso attraverso una storia che transita nel tempo grazie alla presenza di tre donne. Prima prova da regista dell’attore bolognese. A seguire, sarà proiettato Italicus. La verità negata, della regista Enza Negroni, realizzato dal corso DOC del Liceo Laura Bassi di Bologna e prodotto da Video Magazine, film che riporta alla notte dell’attentato tra il 3 e 4 agosto 1974, attraverso il racconto intrecciato delle vicende che riguardano personaggi di finzione, alternato ad interviste ai reali protagonisti della vicenda. Saranno presenti in sala la regista Negroni, il protagonista Pesce, il prof. Guglielmi, il produttore De Donatis e alcuni allievi del corso DOC, per incontrare il pubblico. L’evento è a ingresso gratuito.
Si tornerà poi al Nuovo Cinema Nosadella per la serata di chiusura del festival, domenica 27 novembre alle 21 (ingresso sempre gratuito), quando saranno premiati i cortometraggi vincitori della terza edizione, e proiettati in sala sul grande schermo.
Durante la rassegna, due appuntamenti presso il Museo Spazio Pubblico (via Curiel 13/d, Bologna): venerdì 25 novembre, alle ore 18.30, ci sarà la proiezione di Gionatan con la G, di Gianluca Santoni (2016), alla presenza del regista; sabato 26 novembre alle 18.30 sarà invece presentato il film Terre Mutate di Alessandro Marinelli (2022), con il regista ospite. Nei due giorni (25-26/11), sempre presso il Museo, saranno proiettati i cortometraggi in concorso, dalle 21 alle 23 (ingresso gratuito).
Per tutti gli eventi online è prevista una diretta in live streaming sui canali Facebook e Youtube di City Space Architecture, come su quello Facebook di Visioni Urbane.
Il programma: i film
Sono circa 80 i film in totale proposti dal festival. La gran parte di questi (65) sono i cortometraggi in concorso, che spaziano tra i generi cinematografici, permettendo alla lente del cinema di trasformare finzioni in realtà, portare lo spettatore tra le vie e i sentimenti della città e della società. È qui, in questi luoghi, che viviamo ogni giorno, al fianco di chi pensiamo diverso ma non conosciamo, qui portiamo avanti silenziose battaglie, affettive e personali, contro solitudini e precarietà, per una prospettiva di benessere comune. Davanti alla visione di comportamenti umani, riflessioni individuali e culture che si sovrappongono, si scorge come la progettazione delle città e dei suoi spazi non è opera neutra, che le storie personali hanno rilevanza pubblica, finanche politica.
Categorie
Visione Urbane presenta 3 categorie di concorso: Visioni Urbane/Urban Visions (al primo premio 800 euro, nominate due menzioni speciali); A-Place/Migrants, refugees and displaces communities (primo premio 500 euro, secondo 300 euro, terzo 200 euro, più due menzioni speciali); A-Place/A Confined Urban Vision (al vincitore 500 euro, con due menzioni speciali). Tutti i film che partecipano alla selezione sono cortometraggi proiettati in lingua originale con sottotitoli in inglese.
Spiccano per attualità alcuni focus, immagini di un mondo che oggi vediamo in crisi, tra guerre e rivolte, ritratte pochi attimi prima della trasformazione. È il caso dei lavori in concorso dall’Iran, da Don’t’ tell anyone (2022) di Sahar Sotoodeh, storia femminile della giovane Baran, quindicenne in fuga da casa e in cerca di aiuto, sola con il suo terribile segreto, a The breaths of a city (2021) di Mohammad Talebi, inedita fotografia di Teheran, la città più inquinata del Paese. Come dei film dall’Ucraina: Valera (2022) di Olga Artushevska, ironico e spensierato quanto profondo, nella vicenda del protagonista, ignaro eroe per un giorno, o lo spiazzante What shall we do with these buildings? (2022) di Jonathan Ben-Shaul, documentario che intreccia una performance di danza mentre indaga l’eredità dell’architettura sovietica a Kharkiv (che vediamo in queste immagini del 2021 come una città solare e popolata).
Contributi italiani
Diversi i contributi italiani: Fiori (2022) di Kristian Xipolias cita Ladri di biciclette. Novello Antonio Ricci è Manfredi, rider quarantenne che affronta la disoccupazione; Jimi Hendrix vs Mr. Cattelan (2022) di Maurizio Dalla Palma ritrae la vicenda nel quartiere milanese di Città Studi, dove storici murales della scena rock del ‘77 sono minacciati dall’avvento di un nuovo supermercato; Il custode e il fantasma (2022) di Christian Filippi, dalle parvenze noir, ragiona sul rapporto tra noi e i migranti, nel primo giorno di lavoro di Claudio come nuovo guardiano di un grande cimitero; o La terra dei padri (2022) di Francesco Di Gioia, che usa materiale di archivio per raccontare la storia della deportazione di numerosi civili nei primi anni del Novecento di occupazione italiana in Libia, attraverso i versi del poeta Fadil Hasin Ash-Shalmani.
Storie di giovani e periferia italiana – in particolare romana – poi in The Night Burns (2022) di Angelica Gallo, e di quella francese delle banlieue in Magma (2022) di Arthur Fanget, che ragiona su seduzione, solitudine e social media. Da citare senza dubbio, Roy (2021) degli inglesi Tom Berkeley e Ross White, con la presenza del premio Bafta David Bradley (celebre ad esempio nella saga di Harry Potter), che diventa un vedovo solitario in cerca di amicizie. La trova accidentalmente in un’improbabile interlocutrice di una hotline, come anche Warsha (2022) di Dania Bdeir, già vincitore del Sundance Film Festival 2022, storia libanese di Mohammad, che trova la sua libertà solo nel punto più alto e pericoloso di una gru che sovrasta Beirut. Notevole The Bathtub di Sergi Marti Maltas, ambientato in Spagna, dove Ramon Riera, librario in decadenza che sta facendo un meritato bagno, entra in contatto con un’operatrice di call center, Clara, una ragazza che cerca insistentemente di vendergli un’assicurazione sulla vita.
Oriente
Dal più recondito Oriente arrivano invece The silent echo (2022) di Suman Sen, con panorami indiani mozzafiato, tenera storia di quattro adolescenti in un remoto villaggio di montagna. I lavori cinesi Lili Alone (2022) di Zou Jing, spaccato drammatico delle dissonanze tra povertà e metropoli, e The Silent Whistle (2022) di Li Yingtong, in concorso in questo anno al Festival di Cannes, sulla diciannovenne solitaria Ming, commessa notturna in un minimarket, che affronta il suo passato dopo un incontro particolare.
Giuria
Saranno tre le giurie selezionate, una per ogni categoria di concorso, che giudicheranno i migliori film di questa edizione, come le scorse, ricca di partecipazioni internazionali. Nelle giurie figurano esperti, accademici, professori e ricercatori provenienti dalle migliori università del mondo e stimati centri di ricerca (da 13 Paesi diversi). Per il concorso Urban Visions. Beyond the Ideal City – che vede 34 film in lizza – la giuria è formata da Kelly Jahn, Prisca Arioso, Vanessa Gordon, Emerson Radisich, Bruna Bajramovic, Dario Guazzo, Michelle Pannone, Boopsie Maran, Chiko Ncube, Sally Hamarneh. Per la categoria A-Place / Migrants, Refugees and displaced communities (19 film in concorso), in giuria ci sono Wafa Hasan Al-Madani, Lamia A Abdelfattah, Teresa Tourvas e Jose Lara Hernandez. In ultimo, per la sezione A-Place / Resilient Communities (12 film in lista): Zoran Poposki, Leandro Madrazo, Nicholas Loder, Jacek Ludwig Scarso e Claire Edwards.
Fuori concorso e proiezioni speciali
In programma anche 8 film fuori concorso, medio o lungometraggi, ospiti negli ultimi anni di Visioni Urbane e prodotti inediti, per la prima volta in rassegna. Questi sono: IMPA the city di Diego Scarponi (2020, 85’), La pancia verde di Ferdinando Amato (2021, 54’), La bataile de la Plaine di Sandra Ach, Nicolas Burlaud e Thomas Hakenholz (2020, 70’), Sarura di Nicola Zambelli (2022, 80’), Confine | Umanità di Sara Del Dot e Carlotta Marrucci (2020, 33’), Shuluq di Martina De Polo (2018, 55’), #387 di Madeleine Leroyer (2019, 62’) e Giacchio di Tomaso Clavarino (2019, 70’). Tutti i film di questa sezione sono inseriti e presentati nel catalogo online di OpenDDB – Distribuzioni dal basso.
Le proiezioni speciali continuano anche in streaming sulla piattaforma di Visioni Urbane: da giovedì 24 novembre sarà presentato online il progetto Good Hood Stories dal Sud Africa, con l’intervista a Rashiq Fataar di Our Future Cities, organizzazione no-profit di Cape Town che lavora per la sostenibilità e il futuro delle città africane, a cominciare dai buoni esempi narrati nei lavori cinematografici che ha raccolto, storie di creatività, collaborazione e innovazione provenienti da diverse città del Sudafrica e racconti di orgoglio, da orti urbani ai progetti di ciclismo nelle township, agli interventi di riqualificazione dei centri urbani.
Il dopo festival
Nella settimana successiva al festival, dal 28 novembre al 4 dicembre, continuano le attività organizzate dall’associazione City Space Architecture presso la sede Museo Spazio Pubblico. Lungo tutta la settimana sarà ancora possibile vedere i film in concorso sulla piattaforma online: il voto del pubblico per il miglior film, infatti, sarà raccolto fino al 4 dicembre, quando sarà comunicato con una cerimonia in streaming.
Martedì 29 novembre, dalle 15 alle 19, ci sarà la Masterclass su produzione e distribuzione del cinema a impatto sociale, a cura di OpenDDB (partecipazione previa iscrizione). Mercoledì 30 novembre, alle 17.30 sarà il momento della presentazione e proiezione dei film fuori concorso, co-prodotti da LOOP Festival, nell’ambito di A-Place: La Carpa di Roser Corella e David Bestué (2021, 24’) e La città dentro di Anna de Manincor e ZimmerFrei Collective (2020, 30’), con la partecipazione della regista e altri ospiti.
Fino al 4 dicembre, sempre presso il Museo Spazio Pubblico, saranno proposti anche gli 8 film fuori concorso (già visibili online) con proiezioni in presenza.
Info
per maggiori info: http://www.cityspacearchitecture.org/urbanvisions
24-27 novembre 2022 – Bologna & ONLINE. In streaming gratuito su: https://www.visioniurbane.stream/
in collaborazione con OpenDDB
City Space Architecture è un’associazione culturale senza scopo di lucro fondata nel 2013 e con sede a Bologna, formata da professionisti, studiosi, accademici, artisti, cittadini e attivisti urbani uniti dall’interesse comune di promuovere un dibattito critico e costruttivo sulla cultura contemporanea della città, dell’urbanistica e dell’architettura. Sia dal punto di vista teorico che attraverso progetti e azioni di tipo operativo, propositivo e formativo sul territorio nazionale e in ambito internazionale. Scopo principale dell’associazione è promuovere la cultura dello spazio pubblico, con un approccio multidisciplinare, attraverso l’arte e l’architettura.