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In Sala

‘Il frutto della tarda estate’: sotto gli alberi di fico, giovani aneliti di libertà

Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del 75° Festival di Cannes, al FESCAAAL di Milano, e ora in sala, il film della regista franco-tunisina Erige Sehiri, nel suo esordio al lungometraggio di fiction. Inno alle aspirazioni delle giovani generazioni contro le tradizioni patriarcali.

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Quasi uno scenario teatrale, quello del film tunisino Il frutto della tarda estate (Under the Fig Trees), opera seconda e primo lungometraggio narrativo della regista e produttrice franco-tunisina Erige Sehiri.  Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del 75° Festival di Cannes, in apertura del FESCAAAL a Milano e in sala dal 23 marzo.

Il frutto della tarda estate

Una narrazione in stile documentaristico, un luogo senza tempo, il grande frutteto dove si svolge l’azione e che ospita alberi di fico a perdita d’occhio, in una natura immutata da secoli. Lavoratrici e lavoratori a giornata (si vede il furgone che al mattino carica persone per portarle a raccogliere i fichi in campagna) parlano, si confrontano, cercano spazi di libertà in un luogo sicuro e protetto. Ci si potrebbe trovare in un’epoca indefinita, se non fosse per i cellulari dei giovani e per i discorsi che, fra sguardi maliziosi e sottintesi, aneliti di libertà e speranze per il futuro, strizzano disperatamente l’occhio alla modernità.

Anche l’incontro fra diverse generazioni di lavoratrici e lavoratori accentua l’idea teatrale del film (come nel personaggio della sapiente ‘nonna’ responsabile delle cassette di fichi), laddove il microcosmo del frutteto sembra davvero rappresentare il macrocosmo di un mondo in evoluzione, nonostante la tradizione tenda a frenarlo e, al tempo stesso, un terreno di confronto generazionale. Il tutto è descritto dalla regista con uno sguardo non giudicante, ma di comprensiva avvolgente tolleranza per gli esseri umani e per le loro relazioni.

Il frutto della tarda estate Spazi di libertà, in cerca dell’amore

Fa onore ad Erige Sehiri, la regista e produttrice franco-tunisina autrice di Under the Fig Trees, essere riuscita a raccontare una storia antica e moderna al tempo stesso, in un Paese dove non è affatto facile per le donne e per le cineaste emergere. Erige ha una sua società di produzione, Henia, con la quale ha realizzato documentari d’autore tunisini, molti dei quali si sono distinti a Visions du Réel, IDFA, Cinémed. Nel 2018, il suo documentario Railway Men è rimasto sei settimane nei cinema tunisini ottenendo un enorme successo. Nel 2021 ha scritto, diretto e prodotto il suo primo lungometraggio di finzione, Under the Fig Trees, che ha vinto numerosi premi di post-produzione alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Final Cut di Venezia, fino ad approdare alla Quinzaine di Cannes nel 2022 e poi, in Italia, al MedFilm Festival. Una regista che sa farsi portavoce, in maniera poetica e profonda, degli aneliti di libertà e delle aspirazioni di un Popolo intero.

Dichiarazioni della regista

Ero affascinata dalle donne che venivano prese in strada e portate a lavorare nella raccolta della frutta sul retro di un camioncino – racconta la regista in un’intervista. Spesso i telegiornali parlavano di incidenti di camion che avvenivano durante questi viaggi, sulle strade di campagna mal tenute. Ho conosciuto Fidé Fdhili, una raccoglitrice di ciliegie che è poi diventata la brava protagonista del mio film, e con lei ho visitato il frutteto da cui si è originata l’idea del film, che si sarebbe svolto tutto in un giorno: descrivere una giornata con generazioni diverse è come mostrare una vita intera. Non avevo un budget molto alto per questo film ma credo di aver dato l’idea di una situazione in cui apparentemente non c’è modernità, ma i giovani la fanno emergere, soprattutto le ragazze, nel modo in cui si comportano, con i loro cellulari, nel modo in cui parlano e in ciò di cui parlano. Per questo ho ripreso molti primi piani: volevo dare visivamente l’idea di una situazione e di un luogo al tempo stesso soffocante, in cui le donne e i giovani sembrano avere scarse opportunità, ma in cui queste giovani lavoratrici e lavoratori trovano un po’ di libertà, cercando l’amore e la relazione coi pari, mentre i più anziani osservano con nostalgia”.

Menzione Speciale al MedFilm Festival

Il film si è aggiudicato una Menzione Speciale al MedFilm Festival 2022, fra i premi dedicati alla regista scomparsa Valentina Pedicini (il “Premio Valentina Pedicini – Miglior opera prima e seconda”) e assegnati alle migliori opere prime e seconde. La giuria del Premio, composta da Eddie BertozziPaola Randi e Michele Vannucci ha fornito la seguente motivazione per la scelta della Menzione Speciale:

Giovani donne e giovani uomini che si guardano e tentano di comprendersi in uno spazio di insperata libertà all’ombra di un frutteto. Un film luminoso che ragiona con sguardo tenero e acuto di amore, amicizia, conflitti generazionali e che dona all’atto del flirtare, così semplice e rivoluzionario, un significato sottilmente e profondamente politico”. 

  • Anno: 2022
  • Durata: 92'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Tunisia, Svizzera, Francia
  • Regia: Erige Sehiri
  • Data di uscita: 23-March-2023