‘My Policeman’ Dal romanzo, un’indelebile storia d’amore
Dal 4 novembre su Prime Video, My Policeman è lo splendido adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Bethan Roberts, con Harry Styles ed Emma Corrin. Un'intensa storia d'amore e di solitudini, che prende avvio dalla Brighton degli anni Cinquanta.
Dopo le anteprime ai Festival di Toronto e di Londra, The Policemansbarca su Prime Video il 4 novembre 2022. Diretto da Michael Grandage, scritto da Ron Nyswaner, il film è basato sull’omonimo e splendido romanzo di Bethan Roberts, edito da Frassinelli (disponibile dal 1° novembre in libreria e in versione ebook). A vestire i panni dei protagonisti, troviamo un trio alquanto eclettico e convincente: Harry Styles, Emma Corrin e David Dawson.
Anni Cinquanta, Brighton. Marion Taylor (Corrin) è un’nsegnante elementare, appassionata d’arte e desiderosa di avere una famiglia. Nel luglio del 1957, mentre sta trascorrendo una giornata in spiaggia con alcuni amici, si rende conto dell’interesse che inizia a provare nei confronti di Tom Burgess (Styles).
Non capita niente, se prima non lo sogni.
Tra i due c’è una certa intesa, ma nessun gesto eclatante, né dichiarazioni: lei gli consiglia dei libri, lui le insegna a nuotare. Durante una delle loro uscite, decidono di recarsi al Brighton Museum & Art Gallery, dove lavora, come curatore, Patrick Hazlewood (Dawson).
In realtà, è stato proprio quest’ultimo a invitare Tom per una visita guidata, dopo il loro incontro in strada, in occasione di un piccolo incidente. Affascinati dal carisma di Patrick, Marion e Tom cominciano a frequentarlo sempre più spesso. Se non che, il suo orientamento sessuale diventerà presto un problema, mettendo Marion sulla difensiva e pronta a tutto.
Il contesto storico, perfettamente restituito da un punto di vista oggettivo – impeccabile il lavoro di scenografia, costumi e acconciature – oltre che, soprattutto, sul piano dell’atmosfera, è cruciale nel racconto. Siamo infatti in un periodo in cui l’omosessualità è un crimine, punito con la reclusione e, talvolta, con qualcosa di peggio.
Il discorso temporale assume un significato particolare e pregnante, determinato dai flashbackche si intervallano nel corso della narrazione. A distanza di decenni, la società ha cambiato i suoi connotati. Non senza grandi sofferenze, perdite e difficoltà.
É un esempio lampante una delle scene finali: guardando da una vetrina, Tom osserva due uomini innamorati e sereni nel mostrarsi, davanti agli altri, insieme. Una libertà che a lui e a Patrick costretti a perdere, a sprecare forse, una vita intera, non e mai stata concessa. La riflessione sorge così, immediata e intensa, e lascia un segno.
Emozioni oltre le immagini
Il mare, presenza costante e simbolo di vita, specchio piatto oppure in tempesta, lambisce le pietre. L’acqua, quale elemento naturale capace di calmare e assorbire, fa da testimone alle vicende. Sono i dettagli a definirne i contorni e il valore.
Non posso ritrarla se non so chi è.
Una fotografia che ritrae una coppia sorridente, dita delle mani che si intrecciano, sguardi sfuggenti che sfiorano gli oggetti desiderati. My Policeman esibisce una raffinatezza e una sensibilità fuori dal comune. La potenza narrativa si traduce in immagini, cancellando qualsivoglia tipo di distanza. Sulla pelle e nel cuore lavorano le emozioni.
Gli anni trascorsi hanno creato un solco, ma i sentimenti inespressi permangono. Recriminazioni, sensi di colpa, menzogne e tradimenti. Nel mezzo, l’amore.
My Policeman | Racconto a tre voci
Infiniti modi di esprimerlo e declinarlo fanno sì che sia, probabilmente, la più grande forza dell’universo. L’amore provoca tormenti, ma riempie solitudini.
Questo amore consuma tutto.
Simili sotto molti aspetti, uniti dal destino, Tom, Marion e Patrick trovano un senso alla loro esistenza, proprio grazie all’amore. Ma è impossibile incanalare o prevedere tutto ciò che riguarda la vita, la società, le imposizioni e i pregiudizi.
La pellicola, magnifica trasposizione cinematografica di un ottimo romanzo, si rivela una sorta di racconto a tre voci. Tre differenti versioni della medesima storia. Lo spettatore viene invitato ka entrarvi e a lasciarsi coinvolgere sin nel profondo dell’anima. E non c’è un solo singolo elemento che non funzioni in tal senso. Chapeau!
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