Il mondo dal punto di vista animale in It is night in America passatoin concorso al Festival dei popoli 2022. O meglio ancora gli sguardi animali che osservano e giudicano, così come dovrebbe fare lo spettatore medio.
Sinfonia eco-politica per ripensare il nostro rapporto di sfruttamento della natura e degli animali. Il film rivela un universo sconosciuto e spesso negletto, l’altro da noi eppure immancabilmente nostro doppio: quello delle forme di vita animali che abitano i luoghi urbani e i pochi spazi verdi rimasti indenni alla furia dell’edificazione selvaggia. (Fonte: Festival dei popoli)
La recensione
Saranno gli sguardi a metà tra lo spaventato e il triste degli animali protagonisti del film, sarà la scelta di far parlare solo la natura, ma il film urla più di quanto si possa pensare. Urla la disperazione degli animali che in Brasile, ma in un mondo universale, sono costretti a scappare continuamente.
Il modo in cui vengono segnalati e catturati viene raccontato dalla macchina da presa in maniera quasi ossessiva. Soffermandosi sui dettagli e mai sul contesto. Primi piani su occhi, zanne e zampe e solo dopo sulla figura intera dell’animale in questione.
Allo stesso modo vengono descritti anche i pochissimi esseri umani presenti. Celati dalla voce fuori campo o da altri escamotage si contano sulle dita di una mano le presenze umane all’interno del film. E quando ci sono vengono identificate attraverso degli elementi o dei simboli specifici.
La tecnica
Oltre alla decisione da parte della regista di filmare in questo modo c’è da segnalare anche un interessante ricorso al fuorifuoco. Un fuorifuoco dovuto in parte ai mezzi a disposizione, avendo a che fare con animali spesso in contesti naturali (e sterminati), ma in parte volutamente usato per sottolineare quanto detto sopra. Un elemento che contribuisce in maniera potente a leggere il film dal punto di vista animale.
A fare da cornice una realtà indistinta nel senso di volutamente non ben identificata. Una realtà che mescola ambiente naturale e artificiale. Al verde delle distese naturali fa da contraltare il cemento stradale e i semafori che guidano le auto continuamente in circolazione.