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‘Boris 4’ Finalmente la quarta stagione!

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É disponibile su Disney+ la quarta stagione di Boris.

Presentata in anteprima alla Festa del cinema di Roma, la nuova stagione è scritta e diretta da Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo.
Composta da otto episodi, è prodotta da Lorenzo Mieli.

Il grande cast di Boris 4 

Luca Amorosino, Giulia Anchisi, Valerio Aprea, Massimiliano Bruno, Ninni Bruschetta, Raffaele Buranelli, Aurora Calabresi, Paolo Calabresi, Astrid Casali, Antonio Catania, Eugenia Costantini, Carolina Crescentini, Cecilia Dazzi, Massimo De Lorenzo, Giordano De Plano, Alberto Di Stasio, Caterina Guzzanti, Corrado Guzzanti, Angelica Leo, Andrea Lintozzi, Emma Lo Bianco, Jerri Mastrodomenico, Francesco Pannofino, Lucio Patanè, Cristina Pellegrino, Maurizio Pepe, Edoardo Pesce, Giuseppe Piromalli, Alessio Praticò, Karin Proia, Andrea Purgatori, Carlo De Ruggieri, Andrea Sartoretti, Pietro Sermonti, Alessandro Tiberi, Giorgio Tirabassi e Nina Torresi.

 

Guarda la quarta stagione di Boris 

La trama ufficiale di Boris 4

Il dietro le quinte del mondo del cinema e della televisione italiani. Sono passati più di dieci anni e tutto è cambiato. La morente tv generalista – con i suoi medici buoni e le paternali contro la droga – è ancora più morente e perfino René e i suoi amici ora lavorano per una Piattaforma globale. La serie che René deve girare stavolta è Vita di Gesù, da un’idea di Stanis La Rochelle. Che non solo vestirà i panni del protagonista, notoriamente morto a 33 anni quando lui ne ha 50, ma anche quelli di produttore, con la sua SNIP (So Not Italian Production). Stanis l’ha fondata con Corinna, che da qualche anno è anche sua moglie. La scrittura di Vita di Gesù è stata affidata ai soliti tre sceneggiatori. Coproduttore e organizzatore è Lopez, che, in pensione dalla Rete, si è reinventato produttore con la sua QQQ (Qualità, Qualità, Qualità). L’occasione da non lasciarsi sfuggire è che la Piattaforma europea più importante sta seriamente prendendo in considerazione il progetto ma, prima del via libera definitivo, serve l’approvazione delle sceneggiature (il “lock”) da parte dell’Algoritmo.
Tutto sembra procedere bene, ma cosa comporterà lavorare sotto questo nuovo padrone? René saprà approfittare della nuova occasione per girare una serie finalmente di qualità. Ma, soprattutto, i nostri sapranno adattarsi al mondo che è cambiato così rapidamente?

Boris 4 : la recensione

Chi ha urlato di gioia alla notizia del ritorno di Boris non rimarrà deluso dopo aver visto gli otto episodi della nuova stagione. Scritta sapientemente da Ciarrapico e Vendruscolo (con il pensiero all’indimenticabile Mattia Torre), il ritorno della crew più famosa d’Italia avviene quando Stanis, divenuto produttore con sua moglie Corinna, decide di girare la serie Vita di Gesù.
Per farlo però Stanis ha bisogno dell’approvazione di una piattaforma perché ormai, si sa, la televisione è superata… e vuole solo René Ferretti alla regia…

«Forse ci mettiamo troppa passione!» – Lopez

Sembra non sia mai passato il tempo quando inizia la quarta stagione. Renè che cerca di girare qualcosa, Arianna che tenta di stare nei tempi dell’ordine del giorno e Alessandro che, sebbene sia riuscito ad ottenere un ottimo lavoro, rimane sempre il Seppia delle precedenti stagioni e Stanis che è Stanis.
Boris 4 riprende dieci anni dopo gli eventi narrati nel film Boris. Di nuovo la crew de Gli occhi del cuore è alle prese con un copione riscritto di continuo da un trio di sceneggiatori che tutto sembrano voler fare tranne che lavorare. Questa volta, però, c’è una minaccia più grande che sorveglia su tutti: l’algoritmo.
Grande nemico di produzione e regista, l’algoritmo è l’antagonista che decide se una sceneggiatura può essere girata o meno. Poco importa se l’algoritmo decide che gli apostoli de La vita di Gesù siano metà cinesi e i restanti albanesi. Se l’algoritmo approva allora così sarà.

«Collega, ma com’è l’inferno?»
«Ma guarda te dirò, alla fine non è male. È pieno de quarte stagioni!

Boris 4 : lo stile

Ciarrapico e Vendruscolo tornano mantenendo lo stile ironico a cui ci avevano abituati. Il romanesco, la droga, le battutacce, gli affari sporchi delle produzioni e gli insulti. Boris è una serie che ha appassionato milioni di telespettatori e spettatori di piattaforme per un motivo. La satira. Espressivi, strani, ironici e invettivi. I personaggi di Boris appartengono al mondo satirico in cui tutti si prendevano gioco di qualcun altro.

Il regista che dà della cagna all’attrice incapace. L’operatore delle luci schiavo di un nullafacente. Produttori finiti in miseria cercando di tagliare i costi. L’attrice che fa carriera grazie al suo nome. La lista potrebbe continuare all’infinito perché nella serie c’è proprio tutto e questa volta, intelligentemente, anche di più.
Il bisogno di leggerezza post quarantena e il ricordo di Mattia Torre hanno portato Ciarrapico e Vendruscolo a un ulteriore salto di qualità: non cambiare niente.

Da vedere.

Il trailer ufficiale

 

 

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