Su Raiplay gli esercizi di memoria di Ossi di Seppia dal 25 ottobre hanno per protagonista la giovane ed innocente vittima di uno dei periodi più burrascosi e cupi della Storia del nostro Paese: Giorgiana Masi.
Un colpo di pistola improvviso ed inaspettato stronca la giovane vita di una ragazza di 19 anni. Sparato con un’arma non di ordinanza e mai individuata, da qualcuno che non ha mai avuto un nome. Archiviato dalla magistratura nel 1981, il caso Giorgiana Masi non ha mai raggiunto un colpevole.
Roma, 12 maggio 1977: Ponte Garibaldi. Il centro storico è pervaso da violenti scontri tra dimostranti e forze dell’ordine nati da una manifestazione pacifica (ma non autorizzata) del Partito Radicale, a cui si erano uniti membri della Sinistra extraparlamentare. Dopo la sparatoria del 21 aprile 1977 tra agenti di polizia e manifestanti dell’area di Autonomia Operaia in cui fu ucciso l’agente Settimio Passamonti, l’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga aveva decretato il divieto di manifestazioni pubbliche nella Capitale fino al 31 maggio.
La foto incriminata
Ad assemblare i pezzi di un puzzle contraddittorio ed irrisolto, ci accompagnano, oggi, le parole del fotoreporter Tano D’Amico. Presente con la sua macchina fotografica, il cuore e l’anima, dentro quella giornata di quasi cinquant’ anni fa.
La morte di Giorgiana Masi devastò l’opinione pubblica. L’allora Ministro dell’Interno negava che tra la folla fossero presenti poliziotti in borghese e armati, come invece sostenevano i Radicali. Sarà proprio una fotografia, però, a smentire il Ministro e riaprire il caso. A scattarla, fu Tano D’Amico.
Il racconto di Tano D’Amico scandisce le tappe della vicenda, mescolandosi ai filmati di repertorio. Riflessioni, pensieri, emozioni, sospetti che, di fatto, raggiungono un’unica conclusione.
“Io feci delle foto quel giorno. Non feci delle foto dell’assassino. Feci delle foto del contesto, di quello che era successo. Una fu molto vista, perché era inattaccabile…”.
Tutti gli anni il 12 maggio in Piazza Sonnino, a due passi dal luogo dell’omicidio, Giorgiana Masi viene commemorata e ricordata. Un simbolo, immortalato per sempre nella fototessera di un viso pulito, giovane. Sceso in piazza perché credeva che un mondo diverso fosse possibile.
Ossi di Seppia: la nuova edizione
Prodotta da 42°Parallelo, Ossi di Seppia è la prima serie “nonfiction” che riconnette i Milllennials e la Generazione Z con il senso della memoria. Un flusso di eventi che hanno segnato vite individuali e collettive: la storia di un Paese.
Su Raiplay, 26 gli episodi raccontati da testimoni d’eccezione: dall’arrivo di Maradona a Napoli, al caso Tortora, fino alla morte di Eluana Englaro… Chiavi di lettura anche del nostro presente.
Giorgiana Masi, morte di una studentessa – La verità nascosta andrà in onda il 30 ottobre anche su Rai3.