Presentato in anteprima alla 17° Edizione della Festa del Cinema di Roma, torna nelle sale la versione restaurata di Una donna sposata(Una femme mariée) di Jean Luc Godard.
Il film del grande regista, scomparso di recente, sarà al cinema il 7, 8, e 9 novembre, distribuito da Movies Inspired.
La trama di Una donna sposata
La cronaca di 24 ore nella vita di una giovane donna, Charlotte (Macha Méril), sposata con un pilota d’aereo. Charlotte ha una relazione extraconiugale con Robert (Bernard Noel).
Un film sociologico
La sessualità è al centro del racconto. Godard, volendo mantenere una certa pudicizia, inventò una meravigliosa frammentazione del corpo femminile. Tuttavia, il film fu proibito, perché considerato poco educativo per la condotta femminile.
“Ho preso in considerazione la donna come se fosse uno strumento, da un punto di vista tecnico. Se volete, il mio film è una specie di prospetto sulla donna, che è composta da braccia, da gambe, ventre, volto, da mani, da ti amo”.
In questi termini si esprime il regista francese in un intervista rilasciata per Le Monde. Una donna sposata è, infatti, un’opera che pretende di essere un documento sociologico, che descrive un determinato comportamento senza preoccuparsi del torto e della ragione.
Una donna sposata è film costruito sul montaggio, giocando sull’alternanza di parti di donna – oggetto e di oggetti veri e propri, come profumi e manifesti pubblicitari. È per questo la critica lo associò immediatamente alla pop art e il regista, da parte sua, voleva portare avanti un discorso sulla criticità della società consumistica, nel senso indicato da Walter Benjamin.
Una donna sposatarappresenta una tappa importante del lavoro di Jean-Luc Godard sulla questione del monologo interiore sul grande schermo. Questo film colpisce la concezione unitaria del monologo, che si frantuma in una serie di cocci.