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Gianni Amelio – Passato e presente del cinema italiano

In occasione dell’Italian Film Festival Berlin 2022, che renderà omaggio a Gianni Amelio, ripercorriamo la carriera del regista con i suoi migliori film

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Castiglione del cinema

L’Italian Film Festival Berlin 2022 dedicherà una retrospettiva al regista Gianni Amelio, il quale sarà ospite il 10 novembre 2022. Ne parliamo nel seguente articolo.

Il grande cinema italiano torna a Berlino grazie a Italian Film Festival Berlin 2022. Ecco le prime anticipazioni

Il signore delle formiche, presentato in concorso a Venezia 79, ha ricevuto il plauso prima della critica, poi del pubblico italiano riscontrando un notevole successo al botteghino. Il film di Gianni Amelio rievoca alla memoria l’ingiusto processo Braibanti, mettendo alla berlina l’Italia omofoba di ieri e condannando quella di oggi.

‘Il signore delle formiche’ la vittoria dell’ingiustizia nel film di Amelio

Il regista Gianni Amelio riesce ad inoltrarsi nelle pieghe (o forse dovremmo dire piaghe) della Storia italiana ed europea, mettendo in luce le crisi del passato e facendo riflettere lo spettatore sul suo presente. Memoria collettiva e dramma privato, viaggi al di fuori e all’interno di sé, famiglie improvvisate dove la figura classica del padre non rappresenta più la massima autorità. Questo è il cinema potente e sociale di Gianni Amelio che ha segnato profondamente l’immaginario cinematografico italiano degli ultimi quattro decenni.

Dal suo primo film per il cinema ambientato nell’Italia degli “anni di piombo”, Colpire al cuore (1983), ai lavori per la televisione come Il piccolo Archimede (1979), passando per il documentario storico Felice chi è diverso (2014), fino all’ultimo lavoro Il signore delle formiche (2022), Gianni Amelio ci ha raccontato storie di amore e innocenza ma anche di inganni, illusioni e arrivismo, sempre con un approccio e una visione di sconfinata umanità.

Ecco, dunque, un piccolo omaggio alla carriera di Gianni Amelio con una lista dei suoi migliori film.

I migliori film di Gianni Amelio

Colpire al cuore (1983)

Dopo aver girato svariati prodotti televisivi, nel 1983, Gianni Amelio approda sul grande schermo con un film ambientato nell’Italia degli anni di piombo. La tensione scaturita dagli eventi tragici di questi anni incrinerà il rapporto fra Dario (Jean-Louis Trintignant), docente universitario e suo figlio Emilio (Fausto Rossi).

Gli anni di piombo sono funzionali a quello che Gianni Amelio vuole davvero mostrare: il progressivo disgregamento della famiglia borghese contemporanea. Dove il silenzio, la solitudine e l’incomunicabilità alimentano i dubbi di un figlio verso il padre che, a sua volta, non comprende in pieno le esigenze e i sogni di suo figlio. I ruoli tradizionali si invertono e il figlio adolescente sembra essere più saggio del padre.

Gianni Amelio, come un Haneke ante litteram, gira in modo distaccato e schivo consegnandoci un’opera intensa quanto dolorosa.

Colpire al cuore è disponibile per il noleggio su Chili.

Così ridevano (1998)

Leone d’oro a Venezia 1998, Gianni Amelio ancora una volta indaga sui rapporti famigliari. Siamo alla fine degli anni Cinquanta. Giovanni, interpretato da Enrico Lo Verso, raggiunge a Torino il fratello minore Pietro (Francesco Giuffrida) per aiutarlo a realizzare il progetto di diventare maestro delle elementari.

Gianni Amelio realizza la sua opera più complessa e stratificata, i temi dell’emigrazione e del riscatto sociale si incastrano perfettamente alla storia dei due fratelli siciliani in cerca del proprio posto nel mondo (in questo caso nel Nord Italia). Giovanni, proietta i suoi sogni sul fratello minore, sostituendosi alla figura paterna. Pietro, soffocato dalle pressioni del fratello, cerca di scappare. Da sottolineare una straordinaria fotografia di Luca Bigazzi.

Così ridevano è disponibile in streaming su Infinity Selection.

Il primo uomo (2011)

Da un romanzo incompiuto di Albert Camus, Gianni Amelio racconta una storia d’impegno civile e, allo stesso tempo, di analisi interiore. Lo scrittore Jacques Cormery (Jacques Gamblin) torna nella sua terra natale, l’Algeria, per motivi personali e politici. Ma quello che troverà è un Paese in pieno conflitto.

Il primo uomo è forse il film più personale, quasi privato di Gianni Amelio. Lo scrittore Cormery ricerca nel proprio passato una risposta che sia utile nel presente. Ma il presente è violento e ingiusto, irragionevole e senza memoria. Gianni Amelio, tramite una regia pulita, primi piani potenti ed emozionanti, mette in scena una storia d’impegno civile e d’amore per la propria terra, realizzando uno dei migliori film italiani del nuovo millennio.

Il primo uomo è disponibile in streaming su RaiPlay.

Lamerica (1994)

Dopo il capolavoro Il ladro di bambini del 1992, Gianni Amelio con Lamerica racconta la storia di Luigi (Enrico Lo Verso) e Fiore (Michele Placido), due imprenditori corrotti che cercano di lucrare dalla miseria in Albania dopo la caduta del regime comunista. Luigi sarà costretto a riportare a Tirana l’ex prigioniero di guerra Spiro, interpretato dall’ottantenne Di Mazzarelli alla sua prima prova d’attore.

Luigi e Spiro creano un legame costruito sull’inganno che si evolve in un condiviso struggimento tra passato e presente, tra la Storia dell’Italia e la storia delle loro vite. Durante il viaggio verso Tirana, Luigi, a poco a poco, si ritrova privo dei valori in cui credeva ed è costretto a guardare la realtà dallo stesso punto di vista degli emigranti albanesi, fino a diventare uno di loro.

Gli anni ’90 del cinema italiano sono costellati dai capolavori di Gianni Amelio che con Lamerica si conferma un vero maestro del cinema italiano.

Lamerica al momento non è disponibile in streaming.

Il ladro di bambini (1992)

Premio speciale della giuria al Festival di Cannes 1992. Antonio (Enrico Lo Verso), un giovane carabiniere calabrese, deve scortare presso un istituto minorile due bambini dal passato difficile: Rosetta e il fratellino Luciano. Inizia un viaggio che cambia per sempre le loro vite.

Gianni Amelio torna a raccontare di una famiglia alternativa, dei legami che si creano in situazioni difficili e del rapporto con la propria terra natale. Dal neorealismo all’Avventura di Antonioni, i tre protagonisti intraprendono un viaggio con un obiettivo preciso, ma che man mano diventa sempre più una fuga da tutto. Significativa è la scena in cui Antonio abbraccia la nonna che coltiva l’ultimo appezzamento di terra, con i rumori assordanti delle auto che sfrecciano sullo sfondo.

Un film potente e riflessivo che ci invita a riesaminare i nostri rapporti infelici con le persone e la terra che ci circonda.

Il ladro di bambini è disponibile per il noleggio su Rakuten TV e Apple TV.

 

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