Peripheral è il serial ispirato all’opera dello scrittore William Gibson, e disponibile dal 21 ottobre 2022 su Prime Video.
LA TRAMA
Fynne Fisher vive nel sud rurale degli stati Uniti e lavora in una tipografia 3D. per arrotondare gioca con la realtà virtuale, e di notte, indossando un casco VR, si ritrova in una Londra futuristica, elegante e misteriosa. Ma qualcosa non va per il verso giusto; qualcuno, settant’anni nel futuro, ha trovato il modo di aprire una porta temporale nel suo mondo…
LA RECENSIONE
Il futuro è sempre un orizzonte particolarmente affascinante: immaginare cosa avverrà domani, come le azioni di oggi influiranno con quelle di domani – ma soprattutto, nella letteratura e nel cinema, parlare dell’oggi mettendo in scena il domani.
E nonostante le difficoltà tecniche, la fantascienza è un genere che permette di essere traslato con la stessa efficacia dalla pagina del libro allo schermo televisivo (o del cinema): basta aprire una wikipedia qualunque per accorgersi che Philip Dick è uno degli autori più saccheggiati dall’audiovisivo (insieme probabilmente a Stephen King), e che Asimov intride molte più opere di quante si possa pensare.
Peripheral è il serial che serializza in tv Inverso, il romanzo di William Gibson del 2014: ed è uno dei testi più profetici per quanto riguarda la realtà virtuale, che appena qualche tempo fa era solo una parola mentre oggi è un dato di fatti in molti frangenti.
William Gibson, con i suoi testi, ha contribuito a codificare un genere particolarmente complesso: e con Inverso – Peripheral ha raggiunto uno dei suoi apici, che ad Amazon devono essere sembrati perfetti per provare a replicare il successo di Westworld su Sky.
Anche se Peripheral ha una componente concettuale più stratificata, e un contesto narrativo se possibile ancora più difficile da penetrare rispetto a Westworld, lo show di Jonathan Nolan: oltretutto, la componente visiva ha una parte preponderante nella riuscita del serial.
La storia dà per scontato che lo spettatore conosca già le soluzioni dei vari misteri, e non si preoccupa quindi di offrire appigli allo spettatore: e invece la messa in scena è allo stesso tempo affascinante e disturbante, arrivando ad un perturbante freudiano che veste perfettamente la narrazione.
La caratteristica che poi piace tanto di Peripheral è la sua natura apertamente cyberpunk: con un’essenza racchiusa nell’analisi entomologica degli impatti dell’individuo dei macro-cambiamenti sociali e culturali.
È per questo che la componente materica cyberpunk non si ferma solo al contenitore ma diventa contenuto, in una dimensione dove la commistione sintetica-organica è la regola.
Il richiamo teorico e visivo a Tales From The Loop è solo apparente, perché nel racconto di Inverso il tono di decadenza viene evidenziato dall’innesto del contesto sociale e perfettamente incistato in una drammaturgia che tiene conto delle tensioni contemporanee.