Presentato Alla Festa del Cinema di Roma e al Torino Film Festival, il documentario Amate sponde, adesso su Sky, crea qualcosa di veramente unico.
Il film, coproduzione SKY e Istituto Luce, è diretto da Egidio Eronico. Per la realizzazione del film in Piemonte è stata fondamentale la collaborazione con Kappa Futur Festival, il principale festival di musica elettronica d’Italia le cui immagini appaiono nel film, e anche la disponibilità di Iren, Stellantis e ALTEC, per il racconto che riguarda il distretto aerospaziale.
Racconto prima di tutto di un paese le cui incongruenze (tante) sono rappresentate attraverso un mezzo universale e dal linguaggio aperto a tante sfaccettature: la Musica.
Traendo spunto dai grandi documentari muti degli anni ’20 (Dziga Vertov a Walter Ruttmann tra gli altri ) la pellicola documentario è fatta solo di suoni e di ritmo, con accelerazioni e rallentamenti su un panorama che attraversa una quantità infinita di luoghi tra i più disparati: tecnologici e selvaggi, ancestrali quanto moderni.
Luoghi e personaggi scovati dal regista in tutto il paese e location disseminate per 11 diverse regioni.
Amate Sponde e la Bella Italia
Girato con una straordinaria tecnologia (4K e 6K, cinepresa avanzatissima, riprese dall’alto), il documentario parte dalla citazione di un verso di Vincenzo Monti (“Bella Italia, amate sponde”) e con spirito quasi patriottico esalta attraverso le immagini le “eccellenze italiane”.
Un progetto, che ha avuto una lunga preparazione (quasi dieci anni) e che si avvale di una straordinaria colonna sonora (del compositore Vittorio Cosma,) che ne è anima e corpo imprescindibile.
Gli astronauti al lavoro nella stazione spaziale, la robotica, le Alpi e le Dolomiti, i nostri mari, da Nord a Sud. Veniamo trasportati in un viaggio in cui il sottofondo musicale si alterna tra ambiente Naturale e urbano o industriale e in cui la gente è coprotagonista del paesaggio. Amate Sponde è fatto di luoghi ma anche di anime che li abitano e che approdano su queste sponde popolandole.
Dal giorno alla notte, dallo spazio alla terra e alle onde del mare, Amate sponde ci fa riflettere su quelle che sono le contraddizioni di un’ Italia vista da un lato come uno dei paesi più avanzati ma dall’altro ancora troppo dominata da arcaismi e arretratezze sociali. Una visione inquietante che ci fa riflettere sul perché non ci sono solo le eccellenze italiane. Il film non vuol solo regalare un’immagine dell’Italia solo come Bel paese. C’è spazio anche per sequenze che mostrano il degrado e l’emarginazione che regnano sovrane in alcune aree del Paese.
Bellezza e nobiltà. squallore e decadenza come due facce della stessa medaglia e di un’Italia che da sempre si distingue per la sua doppia anima.
Nuove prospettive
La pellicola di Eronico rischia a volte di abusare di un eccesso di estetizzazione e di un marcato tecnicismo nel montaggio ma tuttavia ci coinvolge e ci travolge inondandoci del bello che non abbiamo mai visto attraverso una nuova prospettiva in cui la narrazione è affidata al montaggio e alla musica. Un risveglio di sensazioni dimenticate.
Amate sponde. Regia, soggetto, sceneggiatura: Egidio Eronico; fotografia: Sara Purgatorio; montaggio: Diego Volpi; produzione: Istituto Luce Cinecittà, SKY, Eiefilm.
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