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Festival di Roma

‘Trained to See – Three Women and the War’ alla Festa del cinema di Roma

Il film della regista svizzera presentato a Roma

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Un titolo evocativo per il film di Luzia Schmid-Schomerus: Trained to See – Three Women and the War alla Festa del cinema di Roma.

La sinossi di Trained to See – Three Women and the War

Verso la fine della Seconda guerra mondiale, per la prima volta nella Storia, le donne – giornaliste e fotografe – ricevono l’autorizzazione a realizzare reportage dal fronte. Le corrispondenti Martha Gellhorn, Margaret Bourke-White e Lee Miller si incontrano nelle città bombardate, assistono alla liberazione dei campi di concentramento, raccontano e mostrano la Germania sconfitta e liberata, portando un inedito e personale sguardo femminile sulla guerra.

Altre informazioni

Tre donne americane furono fotoreporter ufficiali sul fronte europeo: Martha Gellhorn (1908-1998), moglie di Ernest Hemingway dal 1940 al 1945 e amica di Eleanor Roosevelt; Margaret Bourke-White (1904-1971), che era stata un’altra delle grandi fotografe del New Deal; e Lee Miller (1907-1977), ex compagna di Man Ray e legata alle avanguardie artistiche. Luzia Schmid ricostruisce tre vite parallele attingendo a materiale spesso inedito, di grandissima drammaticità e qualità visiva, che riguarda soprattutto la liberazione dei lager di Ravensbrück, Buchenwald e Dachau, e la sconfitta della Germania. Fu un’esperienza che segnò profondamente tutte e tre; ma è stato grazie anche al loro occhio che l’Occidente ha cominciato a percepire la guerra in modo diverso, senza retorica maschilista: come una tragedia.

La regista

Nata nel 1966 a Zurigo, Luzia Schmid ha frequentato la Scuola svizzera di giornalismo di Lucerna. Dopo aver lavorato per diversi anni come montatrice e autrice alla tv svizzera, ha studiato regia all’Accademia delle arti multimediali di Colonia. Dal 1997 è documentarista freelance. Ha diretto diversi documentari per la tv e per il cinema, come Groundspeed, Lost in Liberia, e The Branch I’m Sitting On, che è stato presentato in diversi festival e ha vinto il premio Grimme, l’Emmy della tv tedesca.

Note di regia su Trained to see

Ecco cosa ha affermato riguardo il suo film la regista:

«Ero affascinata dall’idea di raccontare la storia della II guerra mondiale attraverso gli occhi delle donne. Mi è stato subito chiaro che il passaggio vissuto dalle mie protagoniste da una certa fascinazione all’orrore per la guerra dà a questo argomento una terrificante attualità. Poco dopo la fine del montaggio è iniziata la guerra in Ucraina, e sono rimasta scioccata da quanto le immagini si somigliassero. Volevo fare un film contro la guerra dal punto di vista dei vincitori. Ho usato solo filmati degli Alleati, nonché fotografie e scritti delle tre donne. Tuttavia, emerge chiaramente che in una guerra ci sono solo sconfitti, e che ogni vittoria, anche se necessaria, miete sempre troppe vittime».

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