Netflix Film

‘Rapiniamo il duce’ Il cinema italiano che piace a tutti

Dal 26 ottobre su Netflix, Rapiniamo il duce è il nuovo imperdibile heist movie con Pietro Castellitto.

Published

on

Presentato alla 17esima edizione della Festa del Cinema di Roma, nella sezione Grand Public, Rapiniamo il duce sbarca su Netflix .

Renato De Maria dirige un’opera che fa dell’intrattenimento il suo valore più alto. Con un cast a dir poco superbo, capitanato dalla recente coppia dello star system nostrano – Pietro Castellitto & Matilda De Angelis – il film regala tante emozioni e va ad aggiungersi alle ottime proposte del nuovo cinema italiano.

Rapiniamo il duce | La trama

Milano, 1945. Durante gli ultimi giorni della Seconda Guerra Mondiale, Pietro Lamberti (Castellitto), in arte Isola, continua a fare affari con i suoi soci, Marcello (Tommaso Ragno) e Amedeo (Luigi Fedele). Rimasti tra i pochissimi, se non gli unici, a mandare avanti la borsa nera, perdono il malloppo in un piano andato male.

Sono un ladro, non una spia.

Ma Isola non ci sta e decide di metterne in piedi un altro, con l’aiuto della sua bella Yvonne (De Angelis) e di un paio di altri elementi, forse non esattamente affidabili, ma decisamente necessari. L’obiettivo è niente meno che Benito Mussolini, o meglio il suo tesoro.

Robbing Mussolini. (L to R) Pietro Castellitto as Isola, Matilda De Angelis as Yvonne in Robbing Mussolini. Cr. Sara Petraglia/Netflix © 2022

A mettere i bastoni tra le ruote della banda ci pensano Borsalino (Filippo Timi), braccio destro del duce e amante di Yvonne, e la moglie di quest’ultimo, Nora (Isabella Ferrari), decisa a farla pagare al consorte.

‘Rapiniamo il Duce’ Il Trailer ufficiale

Una storia quasi vera

Questa storia è vera. Questa storia, quasi.

L’incipit di Rapiniamo il Duce è già tutto un programma. Ed è uno dei migliori. Affondando le sue radici nella Storia, la pellicola fotografa un momento difficile e particolare per il popolo italiano. In mezzo, prende forma un intreccio che ne costituirà il cuore.

Sin dalle prime immagini, mozzafiato e struggenti, la mente e lo sguardo trovano appigli noti. La sensazione di respirare quell’atmosfera diventa via via più pregnante, immergendo completamente (e contemporaneamente) personaggi e pubblico.

Robbing Mussolini. (L to R) Luigi Fedele as Amedeo, Alberto Astorri as Molotov, Marcello Macchia as Fabbri, Pietro Castellitto as Isola, Coco Rebecca Edogamhe as Hessa, Tommaso Ragno as Marcello in Robbing Mussolini. Cr. Sara Petraglia/Netflix © 2022

A fianco di questo gruppetto, alquanto bizzarro ma verosimile, si viene trasportati dentro un immaginario ben identificabile. Un immaginario debitore a tutta una serie di suggestioni, che vanno da Indiana JonesBastardi senza gloria, passando per Schindler’s List e Freaks Out.

Sebbene differisca, probabilmente, in termini di budget, è proprio con quest’ultimo che rivela numerosi punti in comune. Non solo l’ambientazione storica, quanto, soprattutto, il racconto di una banda che ha i tratti e le dinamiche di una vera e propria famiglia. Oltre all’ uso massiccio di effetti speciali e un lavoro significativo sulle musiche.

Dinanzi a operazioni del genere, è difficile trattenere l’entusiasmo. Quello più puro, istintivo e infantile, legato a esperienze cinematografiche che ci hanno fatto crescere ed emozionare.

Un gruppo che fa la differenza

A livello registico, De Maria è un maestro a giocare con il suo pubblico. I colori – il rosso in particolar modo – assumono un valore preciso e fondamentale. Uniti da un sentimento complicato ma forte, i personaggi di Yvonne e Pietro lo richiamano per esempio con i dettagli del loro abbigliamento (il cappotto della prima e la cravatta del secondo). Tutto ciò lavora sulla percezione, donando ricchezza e sostanza alla storia di fondo.

Non ha più colore la mia vita senza di te. Canta Caterina Caselli e rende alla perfezione il concetto, evidenziando, al tempo stesso, quanto i due protagonisti dipendano, loro malgrado, l’uno dall’altra e viceversa. Con l’intenzione di lavorare sull’epoca e sul contemporaneo, il regista originario di Varese colleziona una partitura musicale eccezionale. E sfrutta le indiscutibili doti canore della De Angelis, alla quale si deve la scena/performance più toccante dell’intera pellicola (sulle note di Amandoti dei CCPP).

Innesti fumettistici, nomi di battaglia, piani ben congegnati ma non privi di imprevisti, rendono Rapiniamo il duce qualcosa di incredibilmente divertente, godibile, meraviglioso. Il merito è di una visione comune, che ha guidato le mani e gli spiriti di chiunque vi fosse coinvolto. Chapeau!

  • Foto in evidenza Cr. Sara Petraglia/Netflix © 2022

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

Exit mobile version