Alla Festa del Cinema di Roma, Kordon-Frontier è un documentario che racconta la storia di quattro donne ordinarie che, al confine tra l’Ucraina e l’Ungheria, in una stazione alla periferia di Zahony, fanno qualcosa di straordinario per aiutare e dare speranza a un popolo sotto assedio. Un emozionante ritratto di resistenza, coraggio e solidarietà femminile.
Alice Tomassinisegue quattro donne ucraine, quattro volontarie, che fanno la spola tra il loro Paese e l’Ungheria, cercando di fare qualcosa per ridare speranza a un popolo sotto assedio. Quattro persone sugli oltre sette milioni di donne e bambini che sono fuggiti dalla guerra. E intanto si chiede che cosa significhi, nel mondo d’oggi, varcare una linea tanto invisibile quanto concreta come il confine tra due Stati. Riflette su tutto ciò che ci si lascia alle spalle. E mostra l’importanza del ruolo delle donne come operatrici di pace di fronte a un mondo impazzito.
La guerra con gli occhi velati di lacrime di chi non la voleva
Frontier NOTE DI REGIA e altro
Poco dopo l’inizio della guerra sono partita come volontaria per il confine ucraino con l’Ungheria. In quel momento ho pensato che sarei stata più utile come regista che come volontaria e ho iniziato a filmare. Kordon è la storia di quattro volontarie, donne comuni che fanno qualcosa di straordinario.
Per Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, il docufilm descrive “la guerra con gli occhi velati di lacrime delle donne e dei bambini, di chi non la voleva, non la credeva nemmeno possibile e ci si è trovato immerso, come se il mondo gli fosse caduto addosso”. Moreno Zani, fondatore di Tenderstories, sottolinea che in questa fase storica “il cinema può e deve rappresentare uno strumento per veicolare un’autentica cultura di pace”.
Il documentario è prodotto da Vatican Media e Tenderstories.