Nella sezione Freestyle della Festa del cinema di Roma 2022 c’è anche Amate sponde, il film di Egidio Eronico.
Festa del Cinema di Roma 2022: il programma della 17esima edizione
La sinossi di Amate sponde
Una ricognizione sul corpo globale dell’Italia, sui suoi lineamenti fondamentali. Il racconto per sole immagini e musica di un territorio nella sua attuale fisionomia, un atlante domestico di meraviglie, a volte incomprese, e di luoghi conosciuti, amati e spesso smarriti. Un’Italia segnata da forti disuguaglianze e tuttavia in continua trasformazione nella difficile corsa verso uno sviluppo sostenibile, sospeso tra il vecchio e il nuovo.
Qualche informazione sul film
Dal Piemonte al Trentino, dal Veneto alla Sardegna e alla Sicilia, un viaggio attraverso l’Italia che cambia, ma che contemporaneamente resta legata alle vecchie abitudini, ai vizi e alle virtù. Solo musica e immagini per la ricognizione di Egidio Eronico. Attraverso le bellezze e le brutture del nostro paese, le ferite ambientali, la fragilità e la voglia di avviarsi verso uno sviluppo più equo. Tutto riassunto in un titolo che riecheggia i versi celebrativi di Vincenzo Monti Per la liberazione dell’Italia, ma magari trae anche uno spunto dal musical grottesco del 1974 di Alberto Arbasino e Mario Missiroli.
Il regista di Amate sponde
Nato a Roma, si è laureato in Architettura nel 1983. Negli anni ’70, produce e dirige film indipendenti. Nel 1986 esordisce nel lungometraggio con il film Viaggio in città in coregia con Sandro Cecca. Dopo Annata di pregio, Fiabe metropolitane e Il guardiano, nel 2002 ha diretto Charlton Heston in My father – Rua Alguem, 5555. Ha realizzato numerosi documentari, tra i quali A proposito di Roma, L’amico magico su Nino Rota (per la radio), Michel Petrucciani Body and Soul Tribute e Nessuno mi troverà, sulla scomparsa di Ettore Majorana.
Note di regia
Come in una suite di J. S. Bach, con i suoi tempi o movimenti e fornita di un preludio. Questa la forma che caratterizza Amate Sponde, con un impianto narrativo privo di parole e composto da sole immagini e musica. Il racconto possibile di un Paese – l’Italia – nel suo contraddittorio eppure vitalistico presente, in un film dove l’interazione fra immagine e suono mediata dal montaggio si fa racconto fisico ed emotivo. E che sulle tracce di S. Ejzenštejn vuole spingere lo spettatore a vedere la musica e ascoltare le immagini, perché l’importante non è tanto il cercare di capire, quanto il provare a sentire ciò che siamo, dove ci troviamo e quel che non vogliamo perdere.
I nomi di Amate sponde
Alessandro Carroli. Leonardo Baraldi, Roberto Pisoni, Dino Vannini, Gaia Pasetto sono i produttori. Con EiE Film, Schicchera Production, SKY Italia e in coproduzione con Luce Cinecittà.