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Festival di Roma

A Cooler Climate: un gioiello ritrovato riporta in regia un gran signore come James Ivory

Il ritrovamento di alcune bobine di un documentario sull'Afghanistan commissionato ad un James Ivory, trentenne cittadino del mondo, permette al grande regista novantaquattrenne di rimettere mano all'opera. Rendendo da una parte la preziosa testimonianza di un paese non ancor dilaniato da ingerenze straniere o estremismi religiosi, e dall'altra offrendo una nuova, preziosa occasione per condividere col pubblico la saggezza di questo garbato e profondo maestro del cinema ben costruito e degli adattamenti letterari ben fatti.

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Con A Cooler Climate, il grande regista americano James Ivory è giunto a Roma ove è stato premiato alla 17° Festa del Cinema di Roma col riconoscimento alla importante carriera cinematografica che lo ha visto protagonista, assieme ai compianti Ismail Merchant, produttore e compagno di vita, e alla fedele scrittrice e sceneggiatrice Ruth Prawer Jhabvala.

Nel ritirare il premio, il maestro novantaquattrenne ha presentato appunto il suo ultimo film, che utilizza il materiale di alcune bobine ritrovate, inerenti un documentario del 1960 su Kabul e l’Afghanistan, rimasto incompiuto, per comunicarci massime di vita che solo un uomo saggio, talentuoso ma onesto come Ivory può permettersi di condividere con un pubblico indistinto.

A Cooler Climate e le bobine ritrovate, testimoni di un mondo ormai scomparso da tempo

Nel lontano 1960, il giovane documentarista americano James Ivory riceve il lauto compenso di circa ventimila dollari per girare due documentari, finanziati dal patrimonio dei Rothschild.

Una ingente somma, soprattutto se rapportata a quegli anni ormai lontani, e che il regista pensa di utilizzare per un viaggio in India.

Ma poi, trovando il clima afghano più simile a quello dell’Oregon dove visse da giovane, ovvero meno caldo di quello indiano, Ivory decide di fare prima una tappa nello stato afghano. A documentare tratti umani, civili ed etico-sociali di una società così chiusa in se stessa da apparire come un territorio vergine rispetto allo stile di vita Occidentale.

Allora i talebani e le inflessibili imposizioni della cultura promulgata da quella forma di integralismo islamico che li caratterizza, non esisteva, e l’influenza americana e russa a Kabul non aveva ancora avuto luogo.

L’Ivory dei nostri giorni, lucido e in forma fisica eccellente, nonostante l’età, si ritrova tra le mani il materiale girato in quell’inizio anni ’60, e lo stupore di rivedere le immagini di un territorio così radicalmente mutato da sconvolgimenti bellici e civili, lo spinge a rimettere mano a quel lavoro rimasto incompiuto, coniugandolo con le immagini dell’Oregon della propria giovinezza, con le parole sagge del re Barbur del 1500, discendente di Gengis Khan, nonché esule per scelta e virtù.

A Cooler Climate – la recensione

Il grande regista americano, coadiuvato da Giles Gardner,  armonizza l’incompiutezza di questo suo interessante lavoro di ricerca dei suoi esordi, che presenta anche chicche di valore che spaziano dalla ripresa di donne ben più libere nel vestire di quanto non lo siano ai giorni nostri, alle vedute dei monumenti di Bamyan che poi furono fatti esplodere dalla follia persecutoria dei talebani, al sodalizio artistico e sentimentale che lo vide legarsi al produttore indiano Ismail Merchant, a cui si unì poi appassionatamente la sceneggiatrice indiana Ruth Prawer Jhabvala. Un trio artistico che diede valore e smalto al talento del grande regista, e rese armoniosa e riuscita la vita privata del celebre cineasta, gran signore degli adattamenti letterari, da autori come E.M. Forster a Kazuo Ishiguro.

“Ismail Merchant ed io continuammo la nostra collaborazione per sempre. Penso che una tale intensa affinità di affetti e lavoro tra due uomini gay, come fu quella tra me e Ismail, potrebbe portare oggi una medesima coppia a governare il mondo”.

A Cooler Climate, oltre ad un viaggio a ritroso alla riscoperta di antichi dettagli storico-civilistici quasi dimenticati, si trasforma in una riflessione sulla compiutezza di un percorso umano e artistico che ha trasformato James Ivory in un autore sincero e raffinato, orgoglioso e coraggioso nel portare avanti una propria scelta di vita che non ha mai ammesso fraintendimenti o strategie di copertura.

locandina

 

scena

 

 

A Cooler Climate

  • Anno: 2022
  • Durata: 72
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Usa
  • Regia: James Ivory e Giles Gardner

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