Non esiste un tipo di film che fa piangere più di un altro; infatti, gli 8 film che vi consigliamo di seguito non sono accomunati né dal genere, né dalla nazionalità e neppure dal periodo storico.
Tutte le pellicole, persino le commedie, possono far piangere gli spettatori, pensiamo a La grande guerra del maestro Monicelli: ci sbellichiamo dalle risate ma assistendo a certe scene drammatiche (e soprattutto al finale) ci scende una lacrimuccia.
Di seguito vedremo come, attraverso linguaggi, stili e generi diversi, i vari autori riescano a suscitare quella scarica emotiva che rende umidi gli occhi.
8 film per piangere stasera: Senso

Senso
Il primo film che consigliamo è da alcuni considerato il capolavoro di Luchino Visconti, addirittura superiore a Il gattopardo.
Si tratta di un film Storico-Sentimentale con protagonista Alida Valli, ambientato in Italia nella seconda metà dell’Ottocento, che racconta la storia d’amore tra una nobile italiana e un soldato austriaco.
L’ottima sceneggiatura (tratta dall’omonima novella di Camillo Boito) venne firmata, tra i tanti, dallo stesso Visconti, dalla sua assidua collaboratrice Suso Cecchi D’Amico e dal drammaturgo americano Tennessee Williams.
Prodotto con largo impiego di mezzi è un melodramma che utilizza la storia d’amore solo come pretesto per raccontare le vicende storico sociali di quel periodo storico.
Lo stesso Visconti dichiarerà alla rivista Cahiers du cinéma:
“Quello che mi interessava era di raccontare di una guerra sbagliata, fatta da una sola classe e che fu un disastro”
In ogni caso, è il primo film in cui il regista sceglie di rappresentare la classe nobile e agiata al posto di quella contadina.
Abbandona la miseria e la povertà (e il bianco e nero) che avevano caratterizzato i suoi primi film e realizza un’opera di splendore fatta di scenografie imponenti e colorate, in cui ogni inquadratura sembra un quadro di Francesco Hayez.
È un film estremamente moderno, soprattutto nel linguaggio, nonostante abbia più di mezzo secolo e fu di grande ispirazione per molti registi a venire (si vedono delle somiglianze persino ne: L’età dell’innocenza di Scorsese).
La regia di Visconti è magistrale e ci racconta, soprattutto attraverso il sapiente uso di scenografia e fotografia, questa straziante storia d’amore che continua a commuoverci da generazioni.
All’epoca l’autore venne criticato per questo “distacco” dal filone neorealista di cui lui è uno dei fondatori ma il film ebbe comunque un buon incasso e si posizionò nella top 10 di quella stagione.
Piccola curiosità: alla lavorazione del film parteciparono anche Francesco Rosi, Giancarlo Zagni e Franco Zeffirelli, all’epoca tutti ad inizio carriera.
Il film è disponibile su Raiplay.
8 film per piangere stasera: Will Hunting, genio ribelle

Will Hunting Genio Ribelle
Questo toccante dramma firmato Gus Van Sant ha un cast d’eccezione: Matt Damon, Ben Affleck, Robin Williams (qui premiato con l’Oscar), Stellan Skarsgard e Minnie Driver, tutti in splendida forma.
Parla di un ragazzo che non sa scegliere cosa è davvero importante per la sua vita ma anche di una persona dal passato turbolento che, a causa di traumi infantili, ha paura di legarsi con altre persone e che rifiuta ogni tentativo degli altri di avvicinarlo.
Fortunatamente uno psicologo riesce a vedere il fragile ragazzo che si cela dietro quella maschera da bullo arrogante e decide di aiutarlo.
È un film di formazione, la trama sta soprattutto nei rapporti sentimentali tra i personaggi ma, ciò nonostante, anche l’intreccio è tutt’alto che scontato.
L’Oscar alla miglior sceneggiatura (firmata da Damon e Affleck) è più che meritato.
Tutti i personaggi sono ben caratterizzati ma è il protagonista quello a cui tutto gira intorno.
Il suo nome dà il titolo al film ed è anche il motore e l’artefice dell’evolversi della trama.
Tutto è incentrato sulle sue ansie e sulla sua paura del mondo ed è impossibile non provare empatia verso quel ragazzo.
In ogni caso il film resta sdolcinato al punto giusto e gli eccessi vengono sapientemente evitati.
Solo alla fine prenderà coscienza di ciò che vuole d’avvero e “partirà all’avventura”.
Il film è disponibile su Timvision.
Million Dollar Baby

Million dollar Baby
Questo capolavoro valse a Clint Eastwood il suo secondo Oscar alla regia (ne vincerà 4 in totale, tra cui miglior Film).
Parla di una donna pugile la quale, non più molto giovane, tenta di vincere il titolo mondiale grazie ad un burbero allenatore.
Ad un passo dal traguardo accade la tragedia (che ovviamente non vi anticipiamo).
La prima parte del film racconta l’ascesa della campionessa mentre la seconda, più che il declino, racconta il suo interminabile e tremendo martirio.
È soprattutto alla fine che le lacrime cominciano a scorrere ma più che per ciò che sta succedendo noi piangiamo per ciò che non si è potuto realizzare.
Clint Eastwood mette in scena un’opera pessimista ma, al contempo, concede voce a chi troppo spesso non viene considerato nel cinema americano: ai perdenti.
Non c’è alcun vincitore in questo dramma, solo sconfitti perché lo sfidante sul ring è il più temibile di tutti: la vita.
È il racconto disincantato, fatto di sogni infranti, scelte difficili, speranza e amori impossibili o non corrisposti.
Nonostante la tragedia sia pressoché completa, il finale è degno di Shakespeare e, seppure in maniera insolita, l’amore trionfa.
Ottima la regia, gli attori e la sceneggiatura, come anche la fotografia di Tom Stern (assiduo collaboratore del regista).
Il film è disponibile su Prime video.
La foresta dei pugnali volanti

La foresta dei pugnali volanti
Film cinese diretto dal genio Zhang Yimou.
È un film d’azione storico avventuroso che racconta un triangolo amoroso tra una guardia imperiale, una ribelle e il di lei amante.
Film emozionante, realizzato con scenografie colorate e pieno di virtuosismi registici (soprattutto nelle spettacolari scene d’azione).
Come in molti film del regista sono le scenografie e i costumi a dare quell’atmosfera “magica” al film ma anche le sequenze d’azione sembrano, più che duelli all’arma bianca, dei leggiadri balletti degni di Roberto Bolle.
Inizialmente, la trama non sembra avere nulla di speciale ma, in verità, nulla è come sembra e l’intreccio (firmato anche dallo stesso regista) è realizzato con cura e maestria e si dipana man mano.
Come sopra scritto però è l’amore il motore della storia e tutto il resto, la guerra, i duelli con le spade, i vari schieramenti in lotta, non sono importanti.
Alla fine, la domanda che sorge è: l’amore trionferà?
Ovviamente non vi anticipiamo nulla… ma dotatevi di molti fazzoletti.
Il film è disponibile su Prime video.
Up

Up
È un film d’animazione firmato Disney Pixar che vinse due Oscar (Miglior film d’animazione e miglior Colonna sonora).
Parla di un vecchietto burbero che riesce a far volare la sua casa grazie a una moltitudine di palloncini e che tenta di portarla sulle Cascate Paradiso, il luogo dove aveva sempre voluto andare con la moglie.
Il problema è che, appena partito, si accorge di aver accidentalmente portato con se, un buffo e goffo ragazzino asiatico.
Ci commuove fin dalle prime scene, quando in pochi minuti ci racconta la storia d’amore tra il protagonista e la sua defunta moglie.
Più che un film sulla senilità però è un film sulla mancata paternità e sull’attaccamento morboso ad un passato che non tornerà mai e che ci impedisce di andare avanti.
Il ragazzo asiatico diventa un figlio surrogato per il burbero vecchietto e la casa da portare sulle cascate rappresenta l’attaccamento al passato.
Ogni scena sa essere sia divertente (le gag sono a dir poco geniali) ma anche tenera e c’è sempre, sotto sotto, una vena di malinconia e nostalgia.
Nel finale, il vecchietto dovrà scegliere tra il ragazzo e quella che, in fin dei conti:
“è solo una casa”
Il film è disponibile su Disney+
Ella e John

Ella & John
Racconta di una coppia (Donald Sutherland ed Ellen Mirren), lei malata di cancro e lui di Alzheimer, che iniziano un viaggio in camper attraverso gli Usa per andare a vedere la casa di Ernest Hemingway, di cui il protagonista era appassionato.
Nonostante il cast internazionale, è un film italianissimo e la regia è firmata nientemeno che da Paolo Virzì.
È un canto del cigno, spassoso e senza scene strappalacrime (non ha bisogno di ciò per commuovere) e mette in mostra la passione amorosa di questi due personaggi che stanno arrivando al capolinea.
Tra rimpianti per errori commessi in passato e l’incomprensione dei figli, il film mette in scena il desiderio di vivere un’ultima avventura prima di morire.
Racconta anche la vita di coppia, con i suoi alti e bassi, e il desiderio di restare insieme fino alla morte e anche oltre.
Alla sua uscita venne stroncato negli USA ma apprezzato in Europa, tanto da essere nominato al Leone d’Oro al festival di Venezia.
Il film è disponibile su Raiplay

Pieces of a Woman
Questo straziante dramma parla del più terribile dei lutti: la morte di una figlia.
Una giovane coppia assiste alla morte della loro bambina appena uscita dal grembo e ne rimane sconvolta.
È un film pressoché privo di trama: tutto è un pretesto per mettere in scena la metabolizzazione della tragedia e il graduale ritorno alla vita.
Ogni personaggio reagisce a modo suo ma è la protagonista (Vanessa Kirby) a essere sotto i riflettori più di tutti gli altri.
Lei è la madre che ha perso la figlia e, seppur silenziosamente, è quella che sta soffrendo più di chiunque altro.
La regia fa sapiente uso dei piani sequenza, specialmente nelle scene chiave e soprattutto nella scena della tragedia e ce la racconta nuda e cruda per quello che è, fermandosi però nel momento giusto per evitare “scene da baraccone” che avrebbero banalizzato tutta quella strabiliante orchestrazione di attori e fotografia.
Molto efficace anche la metafora del ponte in costruzione come simbolo di una graduale guarigione e anche il finale con il melo a simboleggiare la rinascita.
Tutti bravi i coprotagonisti, soprattutto Shia LaBeouf.
Il film è su Netflix
È stata la mano di Dio

È stata la mano di Dio
Per concludere parliamo dell’ultimo capolavoro di Paolo Sorrentino.
Racconto autobiografico che mette in scena una tragedia famigliare: un giovane ragazzo vive una vita spensierata fino alla tragica morte dei genitori.
È un film diviso in due parti: prima la giovinezza spensierata e poi la triste “maturazione”.
Sorrentino abbandona i virtuosismi (almeno in parte) per conferire al film un’aria intima e innocente e si mette a nudo davanti al suo pubblico raccontando tutto se stesso: pregi, difetti, ambizioni, amori e speranze.
Il cambio di tono che il maestro napoletano adotta dopo la tragedia è drastico e si nota tantissimo come il film diventi meno colorato e anche più lento.
Indubbiamente, è un’opera simile ad Amarcord ma Sorrentino riesce comunque a raccontare la propria storia in maniera intima, personale e al contempo spettacolare “prendendo in prestito” solo poche cose dal capolavoro Felliniano, tutto il resto è farina del suo sacco.
Esteticamente è un film perfetto e tutti gli attori sono al posto giusto.
Il film è su Netflix.