Su Amazon Prime è disponibile Chase il nuovo, teso film action con Gerard Butler .
Al centro della vicenda un intraprendente e coraggioso imprenditore edile in crisi matrimoniale, a cui alcuni stolti e loschi figuri decidono di rapire la quasi ex-consorte.
Scopriranno presto, a loro rischio e pericolo, l’errore commesso.
The chase – prendetevi tutto, ma non la sua ex
Will Spann sta accompagnando la consorte Lisa a casa dei genitori.
La circostanza non è delle più felici, in quanto la coppia è da tempo in crisi e la donna ha deciso di prendersi un momento di riflessione da un ménage familiare che l’ha vista disamorarsi di un consorte premuroso, ma molto spesso assente in quanto eccessivamente impegnato col proprio lavoro.
Presso un’area di servizio, mentre sta facendo rifornimento di benzina, l’ uomo perde improvvisamente di vista la moglie, scesa dall’auto per comprare una bottiglia d’acqua al bar.
Allarmato e sempre più in tensione, l’uomo la cerca in ogni angolo. Ma quando presagisce che qualcuno l’ha rapita, pur decidendo di chiamare la polizia, intuisce che deve agire subito secondo il suo istinto, per evitare il peggio e sperare di ritrovare viva la bella moglie che ama ancora.
The chase – la recensione
Toccare gli Americani negli affetti risulta spesso la chiave più opportuna per trasformarli in eroi per caso, capaci di scalare vette impervie pur di trovare la soluzione più concreta per salvaguardare il benessere affettivo.
E tra queste motivazioni di “welfare”, la famiglia ricopre un ruolo decisamente fondamentale, in grado di fare la differenza e di trasformare un marito un po’ alla deriva nel consorte più tenace e determinato. Al punto da fare l’impossibile pur di ritrovare la propria metà ancora in vita.
Trentacinque anni fa, al medico americano Harrison Ford, lo scambio di una valigetta all’aeroporto di Parigi costava la misteriosa scomparsa della moglie nello splendido thriller hitchcockiano Frantic, di un Roman Polanski in vetta alla propria smagliante forma autoriale.
Prima e dopo di lui, gli esempi di cinema dedicato al marito che diventa eroe spesso incompreso, oltre che improvvisato, pur di scongiurare il peggio alla propria moglie, non si contano più.
Il film Chase (titolo originale Last Seen Alive) con al centro la star britannica Gerard Butler, sceneggiato da Marc Frydman e diretto dal regista di Black Butterfly, Brian Goodman, non può certo paragonarsi al famoso film di Polanski.

Ma, nel suo rivelarsi un blockbuster efficace pur senza alcuna pretesa autoriale, Chase ribadisce sino all’ostentazione più plateale il concetto risaputo di come la famiglia rivesta un ruolo cardine nella società a stelle e strisce. Sopraffatta da una violenza e un’avidità che spinge da una parte a comportamenti primitivi, dall’altra ad azioni eroiche intraprese a proprio rischio e pericolo. Con l’istinto di chi agisce per il bene incondizionato di ciò che di più caro possiede al mondo.
Gli interpreti
Lisa, la moglie sulle spine dell’eroe per caso Will, è interpretata da Jaimie Alexander. Un altro ruolo di riferimento è quello dell’apparentemente svogliato e indifferente agente Patterson, interpretato dall’attore Russell Hornsby. Un personaggio chiave della vicenda, che capirà la situazione che ha visto compromettere il comportamento del marito della scomparsa, sino a trasformarlo addirittura in un principale sospettato.
Ma è indubbiamente il granitico e inarrendevole Gerard Butler, la unica vera ragione che sta alla base del film, smargiasso e superficiale, certo, ma anche godibile. L’eroe di tutti i giorni, il marito fedele, ferito nei sentimenti sino all’umiliazione, che sa tuttavia trasformarsi in un paladino dell’inviolabilità della sacra famiglia “made in Usa”.