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Le ultime parole del boss. Raffaele Cutolo e la vicenda Salvia

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Le ultime parole del boss é un film che ripercorre, con il ritmo incalzane del noir, la vicenda di Giuseppe Salvia, vicedirettore del penitenziario di Poggioreale, crivellato di colpi di pistola sulla tangenziale di Napoli il 14 aprile 1981, per ordine del boss della camorra Raffaele Cutolo.

Le ultime parole del boss

Una coproduzione Rai Documentari e B&B Film (the rossellinis), con la regia di Raffaele Brunetti, co-sceneggiatore insieme ad Enrico Nocera e Antonio Mattone, che dopo un incontro con il figlio di Salvia, decide di riportare alla luce questa vicenda ingiustamente dimenticata.

Il documentario è realizzato con sensazionali materiali di repertorio, documenti del carcere di Poggioreale, e interviste inedite alla famiglia e chi ha lavorato a fianco di Giuseppe Salvia. Colleghi, guardie carcerarie, cappellani, l’avvocato del boss e soprattutto il mandante dell’omicidio, Raffaele Cutolo che, alla fine per la prima volta, farà la più grande ammissione: “Sì, l’omicidio Salvia l’ho fatto io”.

Le ultime parole del boss La vicenda più nota di Poggioreale

Roma, 28 settembre 2022. A quarant’anni di distanza dalla morte di Giuseppe Salvia, vicedirettore del carcere di Poggioreale, Rai Documentari propone Le ultime parole del boss il 30 settembre alle 21.25 su Rai Due, dedicato alla storia di questo “piccolo” eroe dimenticato, ucciso dalla camorra semplicemente perché svolgeva il suo lavoro.

Tratto dal libro La Vendetta del Boss, di Antonio Mattone, il film è stato realizzato grazie al contributo di Regione Campania e Mic. (Ministero della Cultura) Direzione generale cinema e audiovisivo. E il sostegno di Fondazione Film Commission Regione Campania. Sono stati utilizzati materiali di repertorio e interviste inedite. Il documentario  ripercorre  la vicenda del vicedirettore del più noto penitenziario di Napoli: Poggioreale. Il quale il 14 aprile 1981 venne crivellato di colpi sulla tangenziale di Napoli, per ordine del boss della camorra, Raffaele Cutolo.

Trama

Nella sua inarrestabile ascesa al potere dall’interno del carcere, Raffaele Cutolo detto ’o professore incontrò un ostacolo in Giuseppe Salvia che, svolgendo il suo lavoro nel rispetto delle regole, non gli riconosceva i privilegi a cui era abituato. In quegli anni nel carcere di Poggioreale, purtroppo, non erano le istituzioni a governare, ma Cutolo. Il vicedirettore provò a richiedere il trasferimento per motivi di sicurezza ma la richiesta non trovò consenso e, solo cinque mesi dopo, mentre era alla guida senza nessuna scorta, Salvia venne ucciso. Aveva 38 anni.

A quarant’anni dall’omicidio, il boss di Ottaviano, ormai vecchio e malato ma ancora con quell’atteggiamento spavaldo che lo ha sempre contraddistinto, concede un’intervista ad Antonio Mattone, l’ultima prima di morire. A Mattone non è permesso registrare e neanche prendere appunti. La sua mente acquisirà tutto, impressioni, emozioni, fatti, durante un tempo indefinito. Il racconto dei “bei tempi” del carcere di Poggioreale. Prigione di cui diventò il boss da cui governò il più potente clan criminale. Luogo dove gestiva gli incontri con lo Stato, con le Brigate Rosse, il peso per le numerose morti causate e una vita intera dietro le sbarre.

E alla fine, per la prima volta, la più grande ammissione: “Sì, l’omicidio Salvia l’ho fatto io”. Ad Antonio, finito il tempo a sua disposizione, non rimane che salutare il boss, che ricambia con un “Mi raccomando parli bene di Salvia”. Sale in auto e alla prima stazione di servizio tira fuori il registratore e con calma e determinazione registra i ricordi della conversazione. Ricordi che sono il filo portante di questo documentario.

 

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