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Future Film Festival

Future Film Festival 2022: tra i vincitori ‘Inu-oh’ e ‘Steakhouse’

Nella ventiduesima edizione la giuria premia un lungometraggio 'pervaso da senso di ribellione'

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Annunciati i vincitori del Future Film Festival 2022.

Chi sono i vincitori del Future Film Festival 2022?

Inu-oh, singolare opera fantasy e rock, lungometraggio denso di riferimenti alla storia giapponese pervaso da un senso di ribellione, è il vincitore della 22esima edizione del Future Film Festival a Bologna.

La menzione speciale è stata assegnata dalla giuria al franco-belga Les secrets de mon père, di Véra Belmont.

La recensione di Inu-oh

La giuria

La giuria, composta dalla giornalista de El Pais/HFPA Rocio Ayuso, dal giornalista e segretario generale ASIFA ITALIA Emiliano Fasano e dal Direttore del MamBO Lorenzo Balbi, ha decretato tutti i vincitori delle varie sezioni del festival. In palio anche il Premio Bper Green Future assegnato da Davide Daniza Celli per Bper Banca.

L’elenco dei vincitori del Future Film Festival 2022

Per la sezione lungometraggi, il vincitore è INU-OH di Masaaki Yuasa, perché riprende alcuni concetti molto attuali – come bullismo ed aspetto fisico – in una chiave diversa, rendendo molto facile identificarsi col protagonista.

Menzione speciale per LES SECRETS DE MON PÈRE di Vèra Belmont per la semplicità della costruzione dello storytelling, che permette di vedere con gli occhi di un bambino innocente la nostra storia.

Per la sezione cortometraggi assegnato il primo premio a STEAKHOUSE di Špela Čadež dovuto all’eccelsa tecnica utilizzata e allo storytelling commovente e coinvolgente.

Secondo premio per LETTER TO A PIG di Tal Kantor per l’artistica riflessione sul tema dell’olocausto, in particolare per il modo di porre la storia da un punto di vista collettivo.

Il premio Bper Green Future

Assegnato anche il Premio Bper Green Future. Anche in questo caso più menzioni, selezionate da Davide Daniza Celli.

Per la sezione lungometraggi, il vincitore è THE ISLAND di Anca Damian per aver saputo abilmente coniugare all’interno di un discorso coerente il tema dei cambiamenti climatici e delle migrazioni che sono il frutto tanto delle catastrofi ambientali che derivano tanto dai cambiamenti climatici, quanto dei conflitti che si accendono in più parti del mondo.

Per la sezione cortometraggi, LETTER TO A PIG di Tal Kantor perché il messaggio del cortometraggio è in perfetta linea coi tempi e per questo è destinato a diventare uno dei simboli del movimento antispecista.

Menzione speciale per MY GRANDFATHER’S DEMONS di Nuno Beato perché mostra cosa succede quando una comunità agricola si ritrova improvvisamente senza più acqua e cioè non dispone di un bene la cui esistenza è data per scontata da chi ne dispone tutti i giorni.

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