Nobody’s Hero è una storia corale sorretta da un cast di attori francesi molto convincente, in mezzo al quale svetta, per bravura e notorietà, la celebre attrice e sceneggiatrice Noémie Lvovsky, superba nel rendere credibile un personaggio quasi fiabesco come quello della prostituta Isadora, che la brava interprete impersona senza risparmiarsi.
La sezione Panorama del Festival di Berlino 2022 è stata aperta da Nobody’s Hero (in originale Viens je t’emmène), l’atteso ritorno in regia di Alain Guiraudie, divenuto famoso in tutta Europa per lo scandaloso e potente Lo sconosciuto del lago.
Di cosa parla Nobody´s Hero
Un attentato terroristico sconvolge la città di provincia di Clermont-Ferrand, in Francia.
La paura serpeggia tra gli abitanti e li rende diffidenti, soprattutto in quanto un paio di terroristi risulta ancora in fuga, mentre la polizia sta controllando in ogni angolo, quartiere per quartiere.
Il giovane arabo Selim (Iliès Kadri), senza dimora fissa, cerca rifugio dentro il portone di un palazzo, e viene notato dal mite Médérick (un attonito Jean-Charles Clichet), un giovane timido che combatte la solitudine andando a correre per le strade dei quartieri adiacenti alla sua abitazione.
Grazie a questa abitudine, il giovane ha occasione di imbattersi nella dolce prostituta Isadora (la Lvovsky), di cui si innamora, ricambiato.
Ma anche Selim, che nel frattempo verrà accolto provvisoriamente in casa da Médérick, si innamorerà del padrone di casa, che tuttavia inizierà a convincersi che si tratti di uno dei terroristi in fuga.
Intanto, la corte del giovane nei confronti della prostituta gli fa conoscere tutta una serie di personaggi bizzarri e inconsueti, tra mariti magnaccia risoluti e violenti, coppie di receptionist dagli atteggiamenti conniventi e ambigui, poliziotti impiccioni.
La vita scorre lentamente, tra impeti di sentimento, paure a stento represse, voglie e desideri incontrollati grazie ai quali vivere riesce ancora a rivelarsi la soluzione migliore per andare avanti.
Nobody’s Hero – la recensione
Con questo riuscito, corale Nobody’s Hero, Alain Guiraudie torna a rappresentare, dopo le parentesi drammatiche dei due precedenti Losconosciutodellago e Staying Vertical, i comportamenti pittoreschi e spesso involontariamente comici di una umanità che si ritrova, suo malgrado, a collaborare per far fronte ad un problema comune.
L’originalità del regista è quella di saper accostare alla perfezione l’atmosfera di paura e terrore (pienamente giustificata dalla minaccia di un attentato ancora in corso e tutt’altro che sgominato) con l’umanità dei singoli personaggi nell’atto di reagire a questo stato di urgenza e di timore generalizzato.
Lo stesso che giustifica comportamenti istintivi, nervosismi e piccole avventate reazioni eroiche e generose, per far luce su sfaccettature e caratteristiche intrinseche, che persino chi le ha compiute non pensava di possedere.
Nel dilemma senza soluzione del “chi ama chi”, nel percorso accidentato dei sentimenti che mai collimano e mai accontentano chi anela alla realizzazione sentimentale, si consumano storie di amori impossibili e fugaci. Al centro del contendere, il mite Médérick, amato dal ragazzo che ha soccorso, verso cui tuttavia prova solo un sentimento di umana solidarietà, e amante della procace Isadora, votata ai voleri di un uomo duro e rude, che tuttavia non può smettere di amare proprio per la durezza che lo contraddistingue.
Guiraudie mescola al meglio commedia, ironia, farsa e senso del pericolo, palpabile, e confeziona una storia originale che può lasciare inizialmente interdetti, ma che finisce per entrare nel cuore e scaldare l’animo dello spettatore, Il quale impara ad amare la stramberia dei personaggi che popolano questa riuscita storia contemporanea di paura e disincantata follia.