Il dramma di formazione della regista colombiana Laura Mora “Kings of the World” ha vinto il Golden Shell per il miglior film al San Sebastian Film Festival, segnando il terzo anno consecutivo che una regista donna ha vinto il primo premio al festival spagnolo.
San Sebastian Film Festival :: (sansebastianfestival.com)
Il film, il secondo lungometraggio di Mora, è un crudo, insolito dramma di formazione, che soppianta il sentimentalismo che tende a dominare quel genere con un’energia delirante, persino surreale nella sua storia di cinque ragazzi di strada di Medellin che si avventurano dalla città nella giungla, alla ricerca della terra ancestrale. Presentato in anteprima negli ultimi giorni del festival, si è rivelato popolare tra la critica, ma rappresenta una sorpresa in una competizione che includeva nomi affermati come Sebastian Lelio, Hong Sangsoo e Christophe Honoré.
Marian Mathias ha vinto il secondo premio speciale della giuria per il suo film d’esordio “Runner”, mentre un trio di artisti adolescenti ha vinto i premi di recitazione.
San Sebastian Festival 2022 vincitori: gli Interpreti
Il premio per la migliore interpretazione da protagonista è stato condiviso da due giovani: l’esordiente spagnola Carla Quílez per “La Maternal” e l’emergente francese Paul Kircher in “Winter Boy” .
Mora era già stata notata con il suo debutto del 2017, il duro dramma di vendetta “Killing Jesus“, che le è valso una menzione speciale nel concorso New Directors di San Sebastian quell’anno.

Regia e altro
Il premio al miglior regista va a “A Hundred Flowers” e al giapponese Genki Kawamura, un tenero film su una madre e un figlio uniti e separati dalla demenza. Il regista cinese Wang Chao ha ottenuto il premio per la migliore sceneggiatura per “A Woman”.
Il regista argentino Manuel Abramovich ha dovuto accontentarsi del premio cinematografico per una delle voci più controverse del concorso, “Pornomelancolía” – un affascinante ritratto docufiction di una pornostar e influencer.
Il film più controverso della scaletta – “Sparta” del provocatore austriaco Ulrich Seidl, dramma ritirato da Toronto in seguito alle accuse di inadeguata protezione dei bambini interpreti – non è stato ricompensato dalla giuria, guidata dal produttore argentino Matías Mosteirín.

Il premio del pubblico del festival, nel frattempo, è andato all’emozionante dramma giudiziario del regista argentino Santiago Mitre “Argentina, 1985“. La raffinata produzione Amazon ha debuttato in concorso a Venezia; se l’Argentina dovesse sceglierlo come sua candidatura internazionale all’Oscar, come è ampiamente previsto, sarà un formidabile contendente.