Dal 21 settembre 2022, in esclusiva su Prime Video, Prisma è la nuova attesa serie firmata da Ludovico Bessegato e Alice Urciuolo, già autori di quel grande successo di SKAM Italia. Il progetto Original vede, tra i protagonisti, volti nuovi della serialità italiana, anche alla prima esperienza, insieme a “veterani” come Lorenzo Zurzolo.
Prisma è una serie dalle forti potenzialità e dalle tematiche delicate.
Presentata in anteprima alla 75esima edizione del Locarno Film Festival e passata anche per Giffoni, la serie è prodotta in Italia da Cross Productions di Rosario Rinaldo per Amazon Studios e include una nuova canzone scritta da Achille Lauro.
Prisma | La trama
Marco e Andrea (interpretati da Mattia Carrano) hanno un rapporto molto stretto, sebbene siano l’uno l’antitesi dell’altro. Gemelli omozigoti, pressoché indistinguibili, condividono l’ambiente scolastico e le uscite con gli stessi amici.
Marco è più introverso, timido, bravo a scuola e invaghito di Carola (Chiara Bordi). Andrea si caccia spesso nei guai, non ha paura a lanciarsi nelle cose, ma nasconde un segreto gravoso.
La vita a Latina ha un suo ritmo e delle sue abitudini, che Marco e Andrea seguono, senza tante sorprese. Tra una passeggiata al mare e una festa affollata, pomeriggi trascorsi sui Social e gare di nuoto, i due si troveranno ad affrontare questioni intime, imparando qualcosa in più su loro stessi.
Storie di adolescenti
A distanza di qualche settimana dall’uscita della quinta stagione di SKAM Italia, Bessegato e la Urciuolo propongono un’altra storia di formazione. L’adolescenza torna al centro del discorso, mettendo in primo piano due caratteri alquanto comuni, ma non banali.
Lo spettatore ne scopre un pezzetto alla volta, attraverso numerosi – forse troppi! – flashback, a comporre un quadro variegato e curioso, come solo un teenager sa essere. Lo completano poi le figure di contorno, gli amici, i genitori, gli insegnanti, ciascuno di loro portatore, talvolta, di un messaggio e/o un insegnamento.
Il contesto in cui si muovono Marco e Andrea è attuale, stratificato, stimolante. Il legame fraterno, l’amore, la musica, l’amicizia, l’identità, sono alcuni degli elementi che lo caratterizzano. Nonostante le suggestioni proposte, però, la serie non riesce esattamente a centrarne il fuoco.
Prisma | Cosa funziona e cosa no
Per quanto originale e precisa sia la scelta del titolo, che rimanda al solido geometrico capace di riflettere la luce e trasformarla nei colori dell’arcobaleno, Prisma risulta troppo piatto e lineare. E non basta il dinamismo, creato dall’andare avanti e indietro nel tempo del racconto, a far sì che il ritmo prenda il via. La narrazione ne esce piuttosto confusionaria e non aiuta a orientarsi tra le vicende dei due protagonisti – identificabili semplicemente dal taglio di capelli.
Mescolare tante e simili tematiche, a volte, è rischioso. Soprattutto se non si hanno le basi necessarie per dar loro il giusto spessore. L’identità di genere è qualcosa di molto complesso, per cui è necessario riservarle particolare attenzione e tatto. Volerne parlare a tutti i costi, forse per seguire una sorta di moda imperante, potrebbe causare più danni, invece che portare giovamento.
Certamente Prisma ha un suo valore e gli autori hanno più volte dimostrato la loro sensibilità, ma siamo lontani da un progetto come SKAM Italia. Di simile, possiamo giusto rintracciare l’impeccabile lavoro sulla colonna sonora, vero e proprio fiore all’occhiello.
*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.