Al termine di un’esaltante e riuscita prima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Bracciano, domenica sera 11 settembre, al Chiostro degli Agostiniani, si è svolta l’assegnazione dei premi. Le giurie erano tre: quella classica (Stefania Parigi, Edgardo Pistone e Gianluca Abbate), la Giuria Giovani (studenti dei licei di zona), e quella popolare, formata dal pubblico.
Scelte non facili, come ha anche confermato la stessa storica e critica del cinema Stefania Parigi, vista l’alta qualità delle 23 opere in concorso. Il premio dato a ogni vincitore, consiste in una targa in ceramica, con in rilievo il simbolo della Mostra Internazionale del Cinema di Bracciano, realizzata dalla scultrice Cristina Sansone.
Però, prima della premiazione, un’ultima preziosa chicca agli spettatori: la proiezione del trailer del documentario Alcindo (2021) di Miguel Dores, che rievoca la tragica morte del tifoso Alcindo Monteiro avvenuta il 10 giugno 1995, quando fu ucciso violentemente da un gruppo di nazionalisti.
Il documentario, partendo da quel nefasto fatto, fa anche una ricognizione sul Portogallo della prima metà degli anni Novanta, dei cambiamenti sociali ed economici che stava vivendo. Al termine della proiezione, da remoto è intervenuto il regista Dores, che ha spiegato la necessità di raccontare questo lontano fattaccio, che non sempre viene ricordato. Il documentario, sarà poi proiettato a un evento speciale che si terrà, in ottobre a Oriolo Romano.
Palmarés Mostra internazionale del cinema di Bracciano
Premio per il Miglior Cortometraggio:
I’m afraid to forget your face di Sameh Alaa.
Motivazione:
“I am afraid to forget your face è una sconvolgente storia d’amore e di morte, capace di coniugare in maniera originale la forza dell’immagine documentaria e l’intensità del racconto mitico. La situazione della donna nella famiglia e nella società araba viene indagata in profondità attraverso il filtro di uno sguardo maschile pieno di sofferenza amorosa, senza un approccio esteriormente ideologico o morale. Sameh Alaa costruisce una sorta di fiaba tragica mostrandoci, con uno stile essenziale e particolarmente incisivo, un mondo fatto di maschere, di ombre, di prigioni del corpo e del sentimento, di respiri e di sensi dolorosi dell’esistenza”
Menzione Speciale:
Warsha di Dania Bdeir
Motivazione:
“Per la forza visionaria di uno sguardo che vaga dalla terra al cielo, dai problemi del lavoro a quelli dell’esistenza. Warha è un inno alla libertà del corpo, della mente e dell’arte, che travalica i confini di genere tra maschile e femminile, incarnando lo slancio della vita e dell’utopia”.
Premio per il Miglior Lungometraggio:
Alcindo di Miguel Dores
Spiegazione del regista:
“Il documentario offre un tentativo di comprensione profonda di ciò che accadde ad Alcindo quella notte, e questo è ovviamente estrapolare la dimensione biografica di lui, è necessario discutere tutto un progetto di paese”
Premio Miglior Cortometraggio Sperimentale:
The sound of noise di Paul Polze
Motivazione:
“Dai suoni soffusi e indefiniti degli strumenti, al miraggio del tatto durante la sperimentalità dei render 3D, Paul Polze mette in confusione i sensi dello spettatore. Il disorientamento non è solo sensuale: il processo creativo si esaurisce con l’armonia tra arte classica e arte digitale. La sospensione percepita durante la visione, uditiva e visiva, degli strumenti e delle statue classiche, è accompagnata dall’impatto visivo della modernità colorata, che si scioglie con altrettanta lentezza”
Premio Migliore Animazione, ex aequo:
The Black ReCat di Paolo Gaudio
Stone Heart di Humberto Rodrigues
Motivazioni:
“The Black ReCat è un’animazione stop motion horror, piena di ironia ed espressività. Tratta dal racconto The Black Cat di Edgar Allan Poe, riproduce un ritratto dello scrittore protagonista, rifinito attentamente nella fisiognomica e nelle sue manifestazioni emotive. Osservando i dettagli e i minimi movimenti di tutti i personaggi del corto, emerge la grande cura con cui essi sono stati ricreati e lo spettatore è portato inevitabilmente a simpatizzare con loro. Il senso della caricatura assume qui un valore esorcizzante della paura, sfociando in una rielaborazione originale e grottesca di uno dei più spaventosi racconti horror della storia della letteratura occidentale”.
“Stone Heart è un’animazione 3D ambientata in uno scenario post-apocalittico che racconta molto del sentimento di precarietà vissuto ormai a livello collettivo. Narra della spasmodica cura di un fiore, unica cosa che incarna e trasmette afflato vitale tra esseri di asfalto e cemento. La mancanza dell’acqua costituisce uno dei maggiori ostacoli per il personaggio principale, portandoci in modo diretto alla riflessione sullo sfruttamento ambientale compiuto dall’uomo negli ultimi decenni. E’ però l’istinto individualista nel mantenere esclusivamente per sé il soffio vitale del fiore a generare l’amara fine del protagonista. Ne emerge in conclusione un lavoro sofferente, mosso dall’urgenza di denunciare la distruttiva ed egoistica natura dell’uomo”.
Premio per il Miglior Videclip:
Unit 02 di Antonio Michele Stea
Motivazione:
“Il videoclip deve compiere un doppio sforzo creativo, perché deve aderire a un’altra opera artistica, che è la canzone, e allo stesso tempo rendersi autonomo. Ci sembra che UNIT 02 lo faccia alla perfezione. Un’opera fortemente espressiva, che lascia parlare le più profonde emozioni umane in una perfetta combinazione tra musica e animazioni. Un progetto che lascia trasparire un percorso sincronizzato tra il regista e gli esecutori musicali, senza limitarsi ad essere al servizio di questi. Queste motivazioni, insieme alla riuscita operazione di video-arte, animazione e cinema sperimentale, rendono Unit 02 un’opera impeccabile”.
Menzione speciale ‘Associazione GASP:
Fiori di Kristian Xipolias
Motivazione:
“Abbiamo scelto Fiori perché tratta il tema della precarietà lavorativa ed esistenziale in maniera poetica, delicata e non banale, senza avere l’intento di impietosire, ma stimolando la riflessione anche di chi la precarietà non la vive sulla propria pelle”.
Premio della Giuria Giovani:
Too Rough di Sean Lìonadh
Premio Giuria Popolare:
Giovanni e la bicicletta di Gianpaolo Pupillo
In conclusione, è stata un ottima e proficua Mostra Internazionale del cinema di Bracciano, che ci auguriamo avrà altri seguiti e sviluppi. Sperando che sia di buon auspicio, giocando sulla cinefilia e il terreno vulcanico di Bracciano, ai collettivi GASP, Papermoon e Cultura Movens gli dedichiamo le parole del critico vulcaniano Spock di Star Trek:
“Lunga vita e prosperità”