Perché adoperarsi proprio per il cinema Manzoni? Perché solo adesso? Non è ormai troppo tardi?
Molte riflessioni di tipo pragmatico sull’attuale andamento del cosiddetto “trend commerciale” e sulla realtà culturale conducono alla dichiarazione che “una sala come il Manzoni – 1200 posti – in centro a Milano ormai non ha ragione di esistere”.
Le monosale stentano a vivere e negli ultimi dieci anni (nel solo centro storico) hanno chiuso cinema nati in epoche più o meno lontane: Ambasciatori (inaugurato nel 1956), Ariston (1945), Astra (1941), Cavour (1962), Corallo (1973), Corso (1926), Durini (1955), Excelsior (1928), Mediolanum (1971), Mignon (1945), Pasquirolo (1975), President (1977).
Il Manzoni era e resta la sala più prestigiosa ed elegante della città, costruita nel 1947 dall’architetto Mario Cavallè (Milano 1895-1982, studiò a New York e costruì in tutta Europa ben 136 sale, tra cui l’Astra). Amata da Keaton e da Bergman, fu la prima in Italia e la terza nel mondo a proiettare in Cinerama.
Ovviamente i motivi della chiusura, se visti da una lente di tipo commerciale, risiedono nella non sostenibilità economica. Da una parte il caro-affitti, frutto di una lenta ed inesorabile speculazione immobiliare, dall’altra la trasformazione socio/economica che ha portato alla nascita delle multisale, e quindi ad un consumo di cinema trasformato in profondità, che ha lasciato il campo al prodotto commerciale di intrattenimento, a discapito di quello di opera d’arte o di prodotto culturale.
Ci siamo chiesti: che senso ha un’iniziativa a sostegno di una sala che “non ha più ragione di esistere”? Di un’idea di cinema e di consumo culturale che non ha più “senso di esistere”?
Pensiamo che la tutela del Cinema Manzoni, che peraltro è sotto il vincolo della Sovraintendenza alle Belle Arti, abbia un profondo senso politico, perché andrebbe a preservare qualcosa che dal nostro punto di vista oggi può essere definito come “bene comune”.
Il giurista Ugo Mattei, nel suo recente “Beni Comuni – Un Manifesto” teorizza infatti i beni comuni come riconquista di spazi pubblici, democratici, fondati sulla qualità dei rapporti e non sulla quantità dell’accumulo, merce declinabile solo in termini di un “esistere insieme” di tutti i cittadini. Cose di utilità per i diritti della persona e a beneficio delle generazioni future.
Nella stessa direzione si situa anche l’intervento – presso il Teatro Valle Occupato – di Stefano Rodotà, giurista ed ex presidente dell’Autorità garante per la privacy: “Dipende da noi – ha sottolineato Rodotà – da quanto vogliamo poi nel tempo continuare ad essere difensori di questo principio che affermiamo come comune. Perché i diritti possono sempre essere messi in discussione nel tempo, e oggi – cosa che credevamo impossibile – vengono messi in discussione diritti che pensavamo e pensiamo ancora inalienabili. Tutto sta nelle nostre mani, a quanto siamo disposti ad essere “partigiani” dei nostri diritti acquisiti, difensori di quei beni che riteniamo comuni”.
É qui che affondano le radici della nostra iniziativa.
L’obiettivo generale è quello di sensibilizzare la cittadinanza sul fatto che anche il cinema Manzoni dovrebbe assoggettarsi alle leggi del mercato e dismettere per sempre la sua natura, ovvero quella di luogo importante dal punto di vista architettonico, culturale, storico e sociologico e come tale bene comune.
Nella prospettiva di promuovere un confronto con le Istituzioni e la proprietà Prelios-Pirelli, che a tutt’oggi non pare aver ancora presentato alcun progetto e sulle cui intenzioni né l’Amministrazione Comunale, né la Sovraintendenza alle Belle Arti si sono espresse, intendiamo proporre una giornata di “utilizzo culturale” della sala, un momento di forte richiamo che faccia riscoprire il luogo, chiuso da diversi anni, “abitandolo” con rappresentazioni ed interventi.
Coinvolgere la cittadinanza, informandola della situazione del cinema Manzoni e del suo destino prossimo, ci sembra un’opportunità imprescindibile per dimostrare che anche a Milano esiste una sensibilità diffusa verso i luoghi della cultura e della memoria culturale, sempre in pericolo.
L’appuntamento è il giorno 19 gennaio 2012 alle ore 21:00 presso la Casa della Cultura, in via Borgogna 3 a Milano (MM San Babila).
I promotori:
Mietta Albertini
Franco Bocca Gelsi
Giacomo Gatti
Cinzia Masòtina
Luisa e Morando Morandini
Mario Nuzzo
Eva Schwarzwald
Per manifestare la vostra adesione scrivete a:
cinemamanzonimilano@gmail.com
Hanno già aderito:
Eric Alexander
Elvio Annese
Sonia Antinori
Vanna Antonietti
Lorenza Antonucci
Barbara Apuzzo
Emanuel Balbinot
Giuseppe Baresi
Andrea Basile
Marco Bassano
Chiara Bazzoli
Barbara Benetti
Giovanni Bermond des Ambrois
Anna Bertolotti
Fabio Bettonica
Augusto Bianchi
Daniela Bianchi
Maria Binetti
Marco Bonfanti
Silvia Borsari
Marina Brezza
Lorenzo Calzeroni
Luigi Camarilla
Felice Cappa
Giorgio Carella
Claudio Casazza
Elisabetta Cascino
Mario Castagna
Giorgia Castellini
Florence Castiglioni
Arturo Cattaneo
Marina Cavallo
Massimo Cecconi
Donatella Cianchetti
Silvia Colavizza
Luca Confortini
Nello Correale
Francesco D’Agostino
Elisa Dal Corso
Maddalena De Ferrari
PierPaolo De Fina
Mattia De Gasperis
Laura De Melgazzi
Enrico De Vito
Anna Di Francisca
Luciano Di Pietra
Giulia D’Imperio
Massimo Donati
Barbara Enrichi
Lisa Falzarano
Fulvia Farassino
Manuel Ferreira
Ida Finzi
Dario Fo
Piergiuseppe Francione
Giulia Frova
Massimo Gallerani
Annamaria Gallone
Sandro Gastinelli
Rosella Gaudiuso
Francesca Gerosa
Leonardo Gervasi
Gianfranco Giuliani
Tina Grieco
Alessandra Ianniello
Antonietta Inga
Lucia Italia
Giovanni Lanzone
Laura Laterza
Giovanna Lazzati Livraghi
Nelsy Leydi
Samantha Lina
Jacopo Linetti
Marco Maccaferri
Marco Malfi
Lucia Mannucci
Clara Mantica
Maurizio Margherito
Fabio Martina
Giampaolo Marzi
Paola Mattioli
Dedi Mazzucchelli
Alessandra Messori
Claudio Molteni
Francesco Monico
Danilo Monte
Giovanni Monteforte
Marco Mori
Antonella Nappi
Maurizio Nichetti
Alberto Nigro
Giuseppe Nuzzo
Elisa Ossino
Maria Pace Ottieri
Laura Ottolengh
Roberto Ottolenghi
Silvia Palombi
Carlo Paramidani
Valentina Parravicini
Simona Parravicini
Salvatore Pecoraro
Gianfilippo Pedote
Riccardo Peroni
Carlo Pescetti
Giovanni Pessina
Silvano Piccardi
Laura Pirrotti
Fausto Pisani
Angelo Pisani
Franca Pizzini
Simona Podestà
Monica Poggi
Paola Ponti
Gabriele Porro
Marco Pozzi
Alessandra Quaglia
Stefano Radice
Annalisa Rainoldi
Federica Ravera
Stefano Ricci
Tiziana Riva
Pepi Romagnoli
Maruska Ronchi
Caterina Saban
Sara Sagrati
Beniamino Saibene
Gaia Salinari
Carlo Savona
Carlo Siliotto
Rossella Sobrero
Ranuccio Sodi
Paolo Soravia
Marina Spada
Alessandra Speciale
Isabella Spinelli
Beatrice Stampa
Anna Stuart Tovini
Renata Tardani
Chiara Tiberi
Anna Tolotti
Bona Tolotti
Alessandro Traldi
Corrado Traverso
Silvia Trevale
Demetrio Triglia
Trio Milonga
Gianna Valsecchi
Marcella Vanzo
Paolo Vari
Marina Visentin
Tommaso Volpi
Marco Weiss
Kathleen Ellen White
Laura Zagordi
Wladimir Zaleski
Giancarlo Zappoli