Presentato Fuori Concorso a Venezia 79, ‘Don’t Worry Darling’ di Olivia Wilde vede Harry Styles e Florence Pugh nei panni di una coppia americana degli anni ’50 che vive in una comunità, apparentemente perfetta, guidata da Chris Pine. su Netflix il 22 giugno 2024.
Don t Worry Darling il trailer del film di Olivia Wilde con Florence Pugh e Harry Styles
‘Don’t Worry Darling’: la storia
Alice (Florence Pugh) e Jack (Harry Styles) sono due giovani coniugi molto affiatati; nella loro vita tutto è ordine, bellezza, armonia e rigore. La coppia vive in una comunità dal nome evocativo, Victory, progettata dal capo carismatico Frank (Chris Pine). La cittadina è fatta di villette a schiera in cui abitano famiglie cordiali che condividono il tempo insieme tra serate piacevoli e aperitivi a bordo piscina.
Tutti gli abitanti di Victory aderiscono a un programma speciale, su cui gli uomini mantengono un totale riserbo. Le donne non sono a conoscenza del lavoro che svolgono i loro premurosi mariti, in un luogo misterioso in mezzo al deserto, mentre loro si dedicano alla casa, alla cucina e ai figli.
Tutto scorre tranquillo finché Margaret (Kiky Layne), un’amica di Alice, viene trasferita in una struttura dopo un incidente avvenuto in circostanze misteriose, sollevando in quest’ultima dubbi e domande.
La felicità come ideale collettivo
L’aspetto interessante in ‘Don’t Worry Darling’ è che tutti i personaggi condividono un ideale di felicità collettivo, perseguibile solo attraverso l’ordine e l’omologazione.
Non esiste spazio per il caos o l’eccezione, nella comunità di Victory. Perché il caos crea disordine e, quindi, mina gli equilibri delle vite perfette dei suoi abitanti.
Frank, l’ideatore e il guru della comunità, identifica nella società, quella al di fuori delle mura della sua città, il ‘nemico’ che annulla le potenzialità di ogni essere umano.
L’idea che il controllo e l’annullamento delle differenze possano portare ognuno alla scoperta della propria identità, non in quanto individuo ma come parte di una collettività, è piuttosto bizzarra e terrificante, ma, purtroppo, non così irrealistica.
Nella società distopica, delineata dal programma segreto di Frank, vige un sistema totalitario che richiama il nazismo ma vi sono dei riferimenti chiari anche all’attualità.
Un film sull’abuso di potere
È attraverso il controllo del corpo, e quindi della mente, che gli operatori top secret di Victory, esercitano il loro potere su ogni cittadino.
‘Don’t Worry Darling’, come ha dichiarato la regista Olivia Wilde in conferenza stampa, non vuole essere una semplice parabola femminista, sebbene rappresenti il ruolo subordinato della donna rispetto all’uomo, ma abbraccia una riflessione più ampia sul potere e sull’abuso di potere.
Individui spaventati, infelici, insoddisfatti, con una vita precaria sono più controllabili: il potere, esercitato da una forza che si presenta come risolutiva, sebbene assoggettante, diventa l’opzione più rassicurante.
La disperazione alimenta l’illusione, in un circolo vizioso, fino a perdere la consapevolezza dei reali bisogni e desideri.
Una riflessione sulla società contemporanea
‘Don’t Worry Darling’ riflette su vari aspetti della società contemporanea: l’idea di una felicità a tutti i costi, seppur fittizia, che nega gli aspetti negativi dell’esistenza perché troppo terrificanti, non è forse quello a cui assistiamo quotidianamente sui social dove l’ostentazione di una vita perfetta sembra l’unica alternativa percorribile?
Non viviamo tutti, costantemente, in una realtà solo simulata che ci fa perdere il contatto con l’altro e con noi stessi?
Il film della Wilde, pur risultando attuale, ripercorre tematiche già ampiamente affrontate al cinema, ricordandoci la vita in bianco e nero, e poi in technicolor, di ‘Pleasantville’ del 1999 e le casalinghe ‘robotiche’ di ‘La donna perfetta’ del 2004, tuttavia presenta degli spunti originali, e un finale convincente (che non spoileriamo).
Sci-fi e commedia romantica
‘Don’t Worry Darling’ è, al contempo, una storia d’amore e un thriller fantascientifico; i due generi si compenetrano ma nessuno dei due prevale sull’altro. Il risultato è, dunque, un ibrido che dosa bene realtà e finzione, anche a livello visivo, contrapponendo alla cittadina vivace e dai colori sgargianti, Victory, i bui anfratti della mente della sua protagonista e l’accecante monocromaticità del deserto.
Styles e Pugh, accoppiata vincente
Harry Styles e Florence Pugh sono, senza dubbio, un binomio vincente e all’altezza delle aspettative. Ottimi tutti gli interpreti, dalla regista Olivia Wilde, in un ruolo minore, a Chris Pine, fascinoso e sinistro nei panni del ‘guru’ Frank. Styles ci delizia in una scena in cui si lancia sulla pista da ballo mentre Dita Von Teese ci regala una performance di burlesque, immersa in un bicchiere da cocktail gigante.