Disponibile su MUBI, il dramma romantico e familiare di Rebecca Zlotowski dal titolo I figli degli altri. Film francese alla francese. Buone le interpretazioni e l’approfondimento dei personaggi, anche di quelli secondari che, seppur non esageratamente approfonditi, sono ben delineati. Al contrario la narrazione non fa mai quel salto che ci si potrebbe e dovrebbe aspettare da una storia del genere.
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I figli degli altri: la storia
Rachel (una splendida Virginie Efira) è un’insegnante alla ricerca di sé, ma soprattutto alla ricerca di amore e di una famiglia. Sembra trovare il suo posto accanto ad Ali (Roschdy Zem), uomo col quale condivide la passione per la musica, reduce da una separazione e con una figlia piccola. Rachel si inserisce nelle relazioni familiari un po’ in punta di piedi per essere accettata nel giusto modo da tutti, in primis dalla piccola Leila, la figlia di Ali. Riuscirà a conquistarla?
Una comparsa al centro
Come affermato dalla stessa regista, la sua volontà in I figli degli altri era quella di mettere al centro una figura tradizionalmente marginale. Qui, invece, è la protagonista. Solitamente si è abituati a vedere storie con uno dei due genitori al centro, ma con Rachel è diverso. Lei è la persona in più, quella che arriva a scombinare gli equilibri, quella che deve adattarsi alle esigenze di una famiglia preesistente. E che qui domina lo schermo.
E, aspetto in più, il fatto che sia proprio una donna. Quindi un dramma doppiamente al femminile. Doppiamente perché alla regia c’è naturalmente una donna.
I figli degli altri: chi sono veramente?
Alla fine del film di Rebecca Zlotowski viene da chiedersi chi siano veramente i figli degli altri. Se il film ci fa riflettere sull’importanza dei legami e sull’affezionarsi a determinate persone o circostanze, dall’altra parte ci insegna anche a guardare con un occhio diverso la realtà. Nel caso specifico Rachel ha più figli degli altri di quanti possa davvero pensare. Quindi è davvero una comparsa alla fine dei conti? O è più vicina al burattinaio che gioca con i fili del destino e degli altri? Possono considerarsi una risposta a questo i legami che lei instaura con le persone al di fuori di quello che vorrebbe diventasse il suo nuovo nucleo familiare. La reazione degli altri nei confronti di Rachel è sempre la stessa: ammirazione.
Amare troppo
L’errore, se così si può considerare della protagonista di I figli degli altri è forse quello di amare troppo. Rachel si lascia andare fin da subito a nuove emozioni e sensazioni. È pronta a cogliere tutto e il meglio di quello che la vita può offrirle. Il suo desiderio di maternità la spinge a iniziare a provare quel sentimento, come una sorta di test, con gli altri. Ma quello che prova è troppo forte, troppo potente. A tal punto che arriva praticamente a ritorcerglisi contro.