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Mad Puppet

Arcana

Le colonne sonore nel cinema di genere italiano. Rubrica a cura di Fabio Meini

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Un disco molto bello e insolito per un film altrettando bello e misterioso. Arcana, terzo ed ultimo film del regista Giulio Questi (dopo Se sei vivo spara e La morte ha fatto l’uovo), è un film di difficile reperibilità anche per i migliori “cacciatori” di film, esistendo solo una registrazione su una rete regionale e una sola copia in pellicola riproposta qualche anno fa al Festival di Venezia. Peccato perché il film è molto interessante così come le musiche. I temi del film, magia, superstizione e gli ambienti rurali sono splendidamente rappresentati nelle musiche di Romolo Grano, dirette e arrangiate da Berto Pisano (lo stesso duo, tanto per ricordarlo, che confezionò le indimenticabili musiche dello sceneggiato Il segno del comando).

All’epoca dell’uscita del film fu stampato l’LP con le musiche dalle Edizioni Musicali Pegaso (codice PG7). Le edizioni Pegaso sono di per sé molto rare perché in tirature limitate, ma questa non fu nemmeno distribuita nei negozi. Infatti, il disco si presenta come un curioso “ibrido” fra colonna sonora e library. Il fronte copertina presenta un’immagine di una statua che nulla ha a che vedere col film, però è riportato il titolo “Arcana” anche se sotto, più piccolo, troviamo la scritta “music specially recorded for film radio and television”. Sul retro oltre al titolo troviamo il cast per cui si capisce da qui che è una colonna sonora, ma poi, sotto, ritroviamo la scritta in inglese già citata, oltre all’indicazione “disco non in vendita”. Ma, soprattutto, a fianco dei titoli delle tracce ci sono le relative descrizioni in italiano e inglese come vediamo di consueto nelle library. Strane scelte editoriali che rendono il disco ancora più misterioso e difficile da reperire (il suo valore collezionistico varia fra gli 80-100€) e ad oggi non ci sono edizioni in CD.

Veniamo al dunque, cioè alla musica. Il disco presenta sette tracce. La prima del lato A è Arcana, brano dei titoli di testa costituito da tre movimenti, due identici per orchestra e fiati con interventi di hammond e vocalizzi di Edda Dell’Orso, intervallati da una melodia per archi con la batteria che passa, in questo frangente, da un ritmo di marcetta a rock. Il secondo, Introversione, è un lungo brano di tensione con percussioni, tappeto di archi e brevi interventi di chitarra elettrica. Tarantata è, invece, la traccia più rappresentativa di questa pellicola. Si tratta di una semplice taranta che nel film accompagna un rituale in cui Lucia Bosé vomita delle rane. Una musica ancestrale che, unita alle immagini, evoca una forte inquietudine. Il brano che chiude il lato A è L’uomo con se stesso, malinconico  pezzo per chitarra solista.

Il lato B si apre con una differente versione di L’uomo con se stesso arrangiata per orchestra con viola solistae la voce di Edda Dell’Orso. Il secondo brano, Sacro e profano, è un brano sperimentale con percussioni, archi ed effetti, con accenni al tema di Arcana (col vibrafono) e L’uomo con se stesso (con la chitarra elettrica). Il disco si chiude con Percezioni extra sensoriale, brano misterioso e ossessivo per archi, vibrafono, flauto, percussioni, chitarra elettrica e vocalizzi di Edda Dell’Orso.

Fabio Meini
www.caniarrabbiati.it

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